Bene...come da commento: storia verosimile sulla morte del padre di Billie Joe Armstrong... Vi avviso: è abbastanza triste. Sarà divisa in quattro capitoli corti corti. Mi piacerebbe ricevere commenti, critiche (costruttive please! ^^) e ingiurie di qualcunque tipo! ^^ grazie e... buona lettura (spero!^^)
**************
Settembre
1982, Rodeo, California
Lo
sguardo della Mamma sembrava terribilmente preoccupato, mentre parlava al
telefono. Continuava ad annuire e si attorcigliava il filo del telefono sempre
di più attorno al dito.
“Si,
sì certo, capisco… Si… Va bene, d’accordo. Grazie,
Dottore”.
Con
lentezza mise la cornetta al suo posto e, sempre lentamente, si girò verso il tavolo della cucina, dov’erano seduti i
suoi bambini.
Abbozzò
un sorriso, che non riuscì a nascondere l’ansia sul suo viso e disse: “Bene,
ragazzi… L’operazione di Papà non ha avuto complicazioni e sta rispondendo bene
agli antibiotici, il Dottore ha detto che potremo andarlo a trovare in Ospedale
questo pomeriggio, vi va?”
Holly
e Billie sorrisero alla Mamma: “Siii! Dai, andiamo, andiamo!”
strillò Holly, “Vengo anch’io, vengo anch’io! Posso, Mamma? Ti prego…” la
implorò Billie, fissandola coi suoi grandi occhi
verdi.
Il
sorriso della Mamma si addolcì: “Ma certo che puoi venire, Billie. A Papà farà
piacere vederti”.
Poi
guardò gli altri: “E voi? Non volete venire?”
Allen,
Marcy, David e Anna si guardarono, poi fissarono la Mamma: “Certo che veniamo,
Mamma!” esclamò Allen. Marcy e David annuirono,
sorridendo. Solo Anna non disse nulla, evitando lo sguardo della Mamma.
La Mamma sembrò riprendersi un po’: “Bene,
allora coraggio: tutti a scuola di corsa! Non fate tardi, oggi pomeriggio: alle quattro si sale in auto e si va all’Ospedale. Chi c’è,
c’è, non si aspettano i ritardatari!”
Detto
questo si voltò verso la radio, accendendola.
In
un attimo la cucina si riempì della tanto amata dalla Mamma musica country,
convincendo tutti gli occupanti a defilarsi in fretta e furia.
“Che bello, andiamo a trovare Papà!” esclamò Billie ad un
tratto lungo la strada “Sei contenta, Anna?”
Anna
lo guardò per un momento senza vederlo. “Ehi, Anna! Non sei
contenta?” ripeté Billie, guardandola scocciato.
Lei
si riprese: “Ma certo che sono contenta!” rispose con un sorriso, “Siamo tutti contenti, vero ragazzi?” proseguì, guardando i suoi
fratelli.
“Certo!”
sorrise Allen, imitato subito da Marcy e David. Holly per tutta risposta rise,
con la sua risata argentina.
Proseguirono
in silenzio fino alla scuola elementare. “Bene,” disse
Anna, “BJ, ti prego, oggi non far uscire di nuovo la maestra fuori di testa,
ok? Cerca di comportarti civilmente, per una volta, altrimenti ti terrà di
nuovo in punizione di pomeriggio e non potrai venire da Papà, chiaro?”
Billie
fece una faccia seria e asserì: “Non ti devi preoccupare, Anna, oggi sarò
bravissimo!”
“Bene.
Allora, ragazzi, ci vediamo più tardi” salutò Billie,
Holly e Allen e si avviò verso la sua scuola, seguita da Marcy e David.
“Ciao,
Mike!” esclamò Billie, facendo un cenno all’amico.
“ ‘Ao, Bill.” rispose lui “Allora,
com’è?”
“Troppo
forte! Te la riporto domani, ok? Ho chiesto a Mamma di sdoppiarmela, ma ieri
non ha avuto tempo”.
Mike
sorrise, tirando un amichevole pugno al compagno: “Non c’è problema!”
Si
avviarono in classe, chiacchierando.
“Ehi,
oggi vieni da me? Ci sono i Robinson davanti a casa mia che si trasferiscono e
stanno vendendo i vecchi mobili e cose così. Stamattina ho dato
un’occhiata e c’è una cassa piena di dischi e cassette. Scommetto che
troviamo qualcosa di interessante. Il signor Robinson
mi ha detto che mi fa metà prezzo per ogni articolo… Ti va?”
Billie
abbassò lo sguardo: “Non… non posso, Mike. Vado… Devo
andare a trovare Papà all’Ospedale…”
“Oh.
Oh, capisco… Beh, non ti preoccupare, farò un giro io e vedrò cosa trovo anche
per te, ok?”
Billie
annuì, ma avevano entrambi perso entusiasmo.
|