DISCLAIMERS: I personaggi non sono
miei, ma del mitico Inoue che anche a distanza di anni non sono
riuscita a convincerlo a vendermi i suoi personaggi.
ç_ç La canzone "Say Goodbye"
è degli aventi diritto e fa parte della colonna sonora del
film "Step up".
NOTE: preparate i fazzoletti!
Say
goodbye
Non
poteva credere ai propri occhi.
Si
erano messi d'accordo di non vedersi quel pomeriggio perché
la sua kitsune aveva da fare con la madre e quindi si era arreso ad
andare a farsi una bella passeggiata.
I
suoi programmi però erano cambiati: doveva ancora trovare il
regalo giusto per Kaede. Stavano insieme da tre mesi e finalmente aveva
preso la decisione di fare l'amore con lui, ma voleva donargli anche un
pensiero, un qualcosa che ricordasse per sempre quei mesi e
così da una settimana vagava alla ricerca del dono,
mancavano pochi giorni e lui non l'aveva ancora trovato!
Quindi,
quel pomeriggio, si era recato al centro commerciale appena aperto ed
entrò subito allo Sport Shine, con la certezza di trovare
qualcosa di perfetto.
Con
un sorriso sul volto si era precipitato nella zona camerini: voleva
provarsi una maglia per fare coppia con quella del suo ragazzo, e senza
controllare se fosse occupato o meno, aveva spalancato la tendina della
cabina di prova.
Non
poteva essere vero.
Ma
allora perché quello che vedeva non spariva nel nulla come
vapore negli occhi? Perché restava lì e non
svaniva?
Forse
si trattava di un sogno a occhi aperti o, meglio, di un incubo.
Cosa
ci facevano quei due insieme, abbracciati, mentre si baciavano
appassionatamente?
Il
corpo di Rukawa schiacciava contro lo specchio quello dell'altro
ragazzo, le mani candide sparivano sotto la camicia verde e le labbra,
come una ventosa, erano premute contro un'altra bocca.
Una
bocca che non era la sua: quella che veniva invasa con così
tanto ardore era quella di...
"Sendo..."
il sussurro destò i due ragazzi, Kaede volse il capo verso
il rossino che, con in mano la maglietta, li stava fissando. La bocca
si apriva e si richiudeva, non uscivano parole, mentre gli occhi
restavano incatenati a quelli blu del suo... di Rukawa.
"Do'aho,
posso spiegarti..." quella frase, detta piano, lasciò ad
Hanamichi un retrogusto amaro in bocca, sapeva tanto di addio.
Il
capo si abbassò un poco.
Rukawa
si passò una mano tra le ciocche corvine, sapeva di aver
sbagliato, troppe volte aveva cercato di parlargli, di dirgli che era
tutto finito. Non desiderava farsi odiare, ma non era mai giunto il
momento giusto per farlo e ora era costretto a ferirlo più
profondamente di quanto pensasse. A questo pensiero il cuore di Rukawa
si strinse in una morsa: gli voleva bene, ma non era amore... forse
attrazione per quel tramonto così intenso. Quel corpo caldo
che adorava stringersi contro, sentirlo bruciare per le sue carezze un
po’ spinte, vedere il suo viso arrossire a ogni battutina
maliziosa che faceva, eppure... non era amore.
Gli
si mise di fronte, facendo scudo col proprio corpo a Sendo che si era
seduto sullo sgabello e attendeva che tutto finisse. Finalmente avrebbe
avuto il bel moro tutto per sé, peccato solo di dover
assistere a una scenata in piena regola.
Quel
gesto fece fremere il cuore di Hanamichi: con lui non l'aveva mai
fatto. Neppure una volta, da quando si erano messi insieme, si era
comportato in quel modo così dolce e protettivo.
La
vista gli si annebbiò, le lacrime stavano per scorrere e non
poteva permetterselo, non prima che fosse giunta la fine dell'ultimo
atto. Hanamichi serrò la bocca e si morse l'interno della
guancia, assaporando il gusto del proprio sangue, e questo lo fece
calmare un po'.
Rukawa
strinse i pugni, non voleva distruggere il suo mondo, il suo modo di
essere, eppure, malgrado ciò, doveva farlo se voleva essere
libero.
"Perché...?"
si sentì chiedere, mentre quelle mani dorate stringevano
quella maledetta maglietta.
"Non
provo più le stesse cose per te" rispose il moro, osservando
impotente gli occhi nocciola sgranarsi.
"Ho
provato a restarti accanto, ma non ci riesco... non provo nulla per te."
Una
lacerazione.
"Ora
sto con Sendo, mi piace e credo che con lui potrò essere
felice... siamo molto simili" disse, guardando il do'aho dritto negli
occhi, cercando di non abbassare lo sguardo perché si
meritava, almeno ora, tutta la verità.
Seconda
lacerazione.
Era
giusto così: lui non lo amava più e Hanamichi
aveva il diritto di sapere, aveva tergiversato anche troppo. Lui voleva
Sendo, questa era la verità, ma allora perché
sentiva il proprio cuore soffrire nel vederlo così triste?
"Da
quanto?"
"Due
settimane..."
Terza
lacerazione.
"Ah-ah..."
rispose Hanamichi, non sapendo cos'altro dire, il suo cuore batteva
ancora, ma sempre più lentamente... gli mancava l'aria. La
stretta sulla maglia si allentò e, lasciandola cadere a
terra, si girò: non voleva più restare
lì. Fece alcuni passi, ma la voce di Rukawa lo
fermò un attimo lasciandolo senza alcuna ragione di
sorridere.
"Non
è colpa tua, ma mia e devo capire cosa voglio..."(1)
E lui
ora voleva Sendo, quel ragazzo pieno di talento e carismatico... ora la
sua volpetta preferiva restare con lui. Il suo amore era stato gettato
via, come un fazzoletto usato, perché non era come il
porcospino? Perch6eacute; non poteva essere felice, almeno una volta?
Non
ci sarebbero stati baci rubati a scuola, carezze e abbracci durante i
loro allenamenti serali... neppure quelli ci sarebbero più
stati!
Tutto.
Tutto
era andato perso per sempre.
Non
aveva più nulla, solo il sale delle lacrime che bruciava sul
suo cuore spezzato e quelle stupide gocce che scendevano lentamente sul
suo viso.
Fine
Lucy_nascosta_in_un_luogo_lontano:
non arrabbiatevi! Purtroppo questa storia è andata
così, non sono riuscita a resistere a scriverla. Non
farò più (spero) una fic così...
quindi se volete commentate. ç_ç
(1)Questa
frase proviene dalla canzone “Say Goodbye”
|