I
personaggi non mia appartengo, ma sono di J.K.Rowling e non intendo
usarli a scopo di lucro.
Addio
Sirius
Black era a dir
poco furioso.
Non
riusciva a credere di essere tornato lì. Di nuovo
prigioniero. Di
nuovo a Grimmauld Place.
Praticamente,
l’unico momento in cui non era stato prigioniero era stato
quello
della guerra.
Che
allegria!
Forse
era pessimista: ovviamente, anche a scuola e nell’ultimo anno
non
era stato male.
“Accidenti,
tredici anni di galera per una colpa, che non ho commesso e, come
ricompensa, mi ritrovo di nuovo qui!”
Entrò
nella casa con la morte nel cuore.
Aveva
deciso di andarci da solo, almeno si sarebbe abituato.
“Maledetta
guerra!”
Lasciò
la sua roba all’ingresso, ignorando bellamente le strilla del
quadro di Walburga Black, che, teoricamente, sarebbe stata sua madre.
Salì
le scale lentamente, cercando di abituarsi all’idea di essere
di
nuovo lì.
“Almeno,
sarò da solo! “- tentando di non pensare alle
persone con cui gli
avrebbe fatto piacere passare del tempo.
Arrivò
sul pianerottolo che dava sulla sua stanza.
Aprì
la porta e, per la prima volta da quando aveva avuto la notizia che
sarebbe dovuto tornare lì, sorrise: tutti i suoi poster
erano ancora
lì.
“Bene:
tornerò a dormire qui dentro. Adoro i colori di questa
camera.”
Si
girò, intenzionato ad andare in cucina, ma la porta che si
trovò di
fronte lo fece irrigidire.
Un
sorriso amaro gli curvò le labbra, mentre leggeva il
cartello che
Regulus aveva messo sulla sua porta.
Un
istinto antico e infantile lo spinse a contravvenirlo.
Girò
la maniglia e provò di nuovo l’ebbrezza di
disubbidire alle regole
di quell’odiosissima casa.
Si
trovò di fronte una stanza in cui regnavano i colori
verde-argento.
Entrò,
senza un vero motivo.
I
suoi occhi vagarono su quei poster, così diversi dai suoi e
si
fermarono sulla foto della squadra di Quidditch.
“Tanto
James ti ha sempre battuto”- sussurrò con vano
sarcasmo, ben
ricordando la rabbia del Cercatore verde-argento dopo ogni sconfitta.
“Ma
con tutti gli altri hai sempre vinto.”-aggiunse forse per un
lieve
senso di colpa.
Come
quando, da bambini, l’offendeva per gioco e, subito dopo,
tentava
di rimediare.
Mentre
osservava di nuovo le pareti della camera, il suo sguardo
s’indurì.
“Il
tuo attaccamento alla famiglia Black, alla Casa di Serpeverde,
all’essere Purosangue e, infine,”- e mentre pensava
ciò, serrò
la mascella, mentre l’odio accendeva i suoi occhi
-“a Voldemort è
stata la tua fine. Non ho mai saputo perché sei stato ucciso
alla
fine… Perché hai tradito...”
Gli
occhi vagarono nuovamente per la stanza come alla ricerca disperata
di una spiegazione.
All'improvviso,
si ricordò che, quando erano bambini, Regulus nascondeva i
suoi
segreti in una scatola di legno che teneva sotto al letto.
Senza
sapere se per istinto o per curiosità, rifece lo stesso
gesto che,
quand'erano bambini, faceva arrabbiare tantissimo il fratello e prese
la scatola, stupendosi che fosse ancora là. Era un regalo
dello zio
Alphard e risaliva a molti anni fa.
L'aprì,
senza sapere cosa si aspettava di trovarci. C'era una foto: lui e Reg
da bambini… Risaliva all'ultima estate in cui erano andati
davvero
d'accordo, prima del suo Smistamento a Grifondoro.
Aveva
sperato di poter trovare qualcosa che gli spiegasse il vero motivo
della sua morte, ma si era ritrovato con una foto in cui il fratello
era vivo e stava ridendo con lui.
La
strinse con forza, si alzò ed uscì, sbattendo la
porta con
violenza.
“Maledizione,
Regulus! Accidenti a te! Sei morto senza una maledettissima
spiegazione!”- urlò con tutto il fiato che aveva
in gola.
Rientrò
nella sua camera, sbattendo anche quella porta, e scagliò la
foto
contro il muro.
Si
accorse di avere gli occhi umidi e li asciugò, per poi
buttarsi sul
letto.
Non
seppe dire per quanto rimase così, prima di alzarsi,
rimproverandosi, ancora una volta, gli errori fatti con il fratello.
Ormai,
si era rassegnato a non sapere mai il motivo della morte di Regulus.
Si
avvicinò alla scrivania: a differenza del muro, era stata
liberato
da qualsiasi oggetto che gli fosse appartenuto; si stupì,
quindi, di
trovarci una busta bianca, su cui una scrittura conosciuta diceva
“Sirius Black”.
La
prese, l’aprì e ne tirò fuori un foglio
ricoperto della scrittura
del fratello, che riconosceva ancora.
Non
sapeva se leggere o meno, non capiva perché il fratello gli
avesse
scritto una lettera e l'avesse lasciata nella sua vecchia camera. E,
in fondo, non era neanche così sicuro di volerlo scoprire:
temeva
che i sensi di colpa, mai realmente assopiti, ritornassero
all'attacco.
“Insomma,
Sirius, hai smesso di parlarti con tuo fratello perché sei
stato
smistato nella casa dei coraggiosi ed hai paura di una semplice
lettere?”- non si rese neanche conto di aver chiamato di
nuovo
fratello Regulus, dopo anni, mentre si rimproverava.
Gli
sembrava quasi che parlare fosse stato James, o Remus, e
s'immaginò
che l'avrebbero preso in giro, nel vederlo così esitante
davanti ad
un pezzo di carta.
Per
non pensare al fatto che James non avrebbe più potuto
prenderlo in
giro anche per colpa sua, si decise a leggere:
Fratello.
È
strano usare di nuovo questa parola: tu non sei più mio
fratello. O,
almeno, questo è quello che mi hanno detto i miei(nostri)
genitori.
Sei
sempre stato ribelle, fin da piccolo: Grifondoro, coraggioso e
testardo, spericolato ed orgoglioso.
Io
ero ubbidiente e rispettoso, invece.
Per
questo sono diventato Serpeverde. Ed è per questo che ci
siamo
separati.
Mentre
scrivo, rivedo te e me, bambini, uniti.
La
famiglia ci ha separato e non sai con quanta fatica ho accettato che
il tuo nome fosse stato cancellato dall’albero genealogico:
ancora
adesso non sopporto la vista di quella bruciatura.
Anzi,
mi correggo: la famiglia ha solo iniziato a separarci, è
stata la
guerra dividerci.
Per
sempre.
Io,
Purosangue(e fiero di esserlo) , Serpeverde e Mangiamorte da una
parte; tu , Rinnegato, Grifondoro ed Auror, almeno credo che tu lo
sia diventato, dall’altra.
Non
più fratelli, non più uniti.
Sarei
un bugiardo se dicessi che mi è dispiaciuto da subito, che
non fossi
fiero di essere dalla parte giusta.
Quanto
mi sono sbagliato: io ero fra assassini e folli!
Lo
sguardo di Bellatrix dopo un omicidio mi mette paura e quello che ho
scoperto mi spaventa ancora di più.
L’Oscuro
Signore, in cui credevo tanto, altri non è che un vile,
spaventato
dalla morte.
E
mi chiedo, fratello, tu cosa ne penseresti: tu, che vieni dalla Casa
dei coraggiosi, avresti paura di morire?
Non
credo: ognuno di voi morirebbe per salvare un altro.
Il
mio adorato Signore Oscuro uccide per non morire.
Spesso
mi sono chiesto cosa sarebbe accaduto se io fossi stato
Grifondoro…
Ed ancora adesso non so rispondermi: forse in questo momento saremmo
stati entrambi nell’Ordine della Fenice, a combattere fianco
a
fianco…
Ma
nessun se potrà cambiare il passato.
Andiamo
avanti, allora, ognuno per la sua strada: tu contro l’Oscuro
Signore, io…
Io
con la consapevolezza di combattere la mia ultima battaglia al tuo
fianco, per aiutare te e tutta la comunità magica.
Questa
lettera non la spedirò mai, fratello. Non ne ho il coraggio.
Ora
vado: la morte mi attende.
Addio
Sirius, fratello mio.
Regulus
Arcturus Black
R.A.B.(forse,
se mai trovassi la lettera, capiresti anche il perché di
questa
sigla.)
Reg,
tuo fratello minore, nonostante tutto e tutti.
Terminata
la lettura, si asciugò le lacrime, che non si era neanche
accorto di
aver iniziato a versare.
Non
sapeva perché suo fratello fosse morto e non
l’avrebbe mai saputo;
ma non aveva tradito per paura, bensì perché si
era reso conto di
aver sbagliato.
Non
aveva capito, ovviamente, la sigla e la nota accanto, ma non vi si
soffermò.
L’importante,
per Sirius, era sapere che suo fratello fosse morto da eroe, con le
giuste convinzioni.
Per
la prima volta, riuscì ad ammettere a se stesso che gli
mancava e,
contemporaneamente, poté dirgli addio.
“Addio,
Regulus, fratello mio”
Note
autrice(più o meno):
Io
ho davvero pubblicato questa cosa?
Tralasciando
sul perché io abbia fatto qualcosa di così
Insensato, non so perché
io stia scrivendo le note: anche se qualcuno dovesse aver letto
questa...cosa,
di
certo non si curerebbe delle note. Io non lo farei.
Comunque,
ho scritto questa cosa più di una anno fa e non l'ho
pubblicata
(avevo ancora del cervello!), poi l'ho ritrovata, sistemata ed
adesso...pubblicata (non so con quale coraggio).
Spero
che, almeno, i personaggi siano IC.
Ho
cercato di rendere Sirius arrabbiato per il ritorno forzato a
Grimmauld Place, ma al tempo stesso colpito dai ricordi che esso
causa... La maggior parte è legata al fratello, per questo
entra
nella sua stanza.
Quando
dice che Regulus era attaccato a Voldemort, si riferisce al periodo
iniziale: se il fratello non fosse stato così preso, non
sarebbe
diventato Mangiamorte così presto e, una volta cambiata
idea, non
avrebbe dovuto tradirlo... So benissimo che Sirius sapeva che Regulus
è morto perché ha tradito Voldemort.
Solo
che lui non ha mai saputo fino a che punto, visto che la Rowling l'ha
ucciso prima che si scoprisse ç_ç
Ho
immaginato che Regulus avesse voluto far sapere al fratello di aver
cambiato idea, solo che gli è mancato il coraggio e,
soprattutto,
non ha voluto mettere da parte l'orgoglio e, invece di mandargli la
lettera, l'ha semplicemente posata nella vecchia camera di Sirius, in
cui non entrava più nessuno da anni.
Non
riesco a credere che sia morto senza spiegare il motivo a nessuno
ç.ç
L'ho
messo fra i personaggi anche se non appare direttamente,
perché è
comunque importante per la storia (a volerla definire così).
Il
drammatico c'è soprattutto perché non si sono mai
chiariti; ma non
sono sicura di aver fatto bene a metterlo...
È
ambientata fra il IV ed il V libro, ma questo era ovvio.
Beh,
dopo questa lunga inutile spiegazione, posso anche andarmene.
Grazie
a chiunque dovesse leggere questa cosa
^^
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