Era
la notte del 31 ottobre 1981.
Una
lettera giaceva sul pavimento, accanto al corpo senza vita di James.
Albus
la raccolse: era firmata Severus.
Gli
occhi gli si inondarono di lacrime mentre lo sguardo saettava da una
riga all'altra.
Quelle
parole esprimevano amore profondo, sentimenti sinceri.
Un
amore celato per anni con estrema abilità, un sentimento che
aveva attraversato lo sguardo di Severus alcuni mesi prima, quando lo
aveva implorato di proteggerla.
Una
richiesta egoista, certo.
La
richiesta di un uomo disperato, ma consapevole del male compiuto.
Sotto
la firma, un post scrittum.
“Rispondi,
ti prego. Ti amo”.
Ma
ora, lei non avrebbe potuto rispondere.
Il
vecchio preside guardò un'ultima volta il corpo di Potter.
Era
evidente che Lily non sapeva nemmeno dell'esistenza di quella
lettera, almeno quanto il fatto che James l'aveva letta.
E
forse, era morto proprio così, con la consapevolezza che il
ragazzo che aveva tanto odiato la amava più della sua stessa
vita, almeno quanto la amava lui.
Il
loro figlio, però, era al sicuro.
Hagrid
l'aveva portato alcune ore prima dagli zii, su suo ordine, il primo e
l'unico di quella notte, appena erano arrivati.
Sarebbe
vissuto nel mondo babbano, ma sapeva che sarebbe tornato, un giorno.
“Harry,
loro ti amavano” mormorò, alzando lo sguardo.
Una
ciocca dei capelli fiamma di Lily spuntava dal buco nel soffitto
mezzo crollato.
“Anche
Severus ti amava, Lily” sussurrò Albus Silente.
Non
sarebbe stato facile dirglielo,
quell'uomo
era più fragile di quanto volesse apparire in realtà.
Cosa
sarebbe successo?
L'anziano
preside, per la prima volta in vta sua, non lo sapeva.
Sono
veramente imperdonabile.
Ma
veramente imperdonabile.
Sono
tre mesi, e dico tre mesi che non aggiorno, e ora me ne vengo fuori con questa
mediocrità.
Verrò
presa a pomodorate.
Vulneraria.
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