CAPITOLO 1
-Renesmee sveglia!! Farai tardi !
Ecco la mia sveglia mattutina, la voce di mia madre che urla dal basso
per farmi alzare. Tutte la mattine la stessa storia …
<< Arrivo mamma!>> Le urlo di rimando
mentre mi catapulto dal letto.
Una doccia veloce e sarò di nuovo presentabile.
Stanotte ho avuto di nuovo lo stesso incubo : correvo a perdifiato nel
bosco scappando da chissà cosa, fino a quando non
mi sono trovata ai confini della spiaggia di La Push e un
grosso lupo rossiccio mi ringhiava contro. Cosa vorrà dire?
In compenso mi ritrovo con due occhi gonfi e delle belle occhiaie che
donano al mio viso pallido un bell’aspetto sinistro.
Mi preparo in fretta persa nei mie pensieri, so già che di
sotto c’è Nahuel che mi aspetta per andare a
scuola.
Finalmente sono riuscita a convincere i miei genitori a mandarmi a
scuola, ormai so controllare i miei istinti e poi , come ho
già detto, c’è Nahuel con me…
Nahuel, l’unico che conosca della mia
“razza”. Si perché io sono una
mezzosangue come lui,metà umana ,metà vampira.
Scendo in fretta la scale e mi ritrovo subito due paia di occhi puntati
addosso.
-Buongiorno!!
Buongiorno mi risponde Nahuel guardandomi incuriosito.
Purtroppo conosco il motivo del suo sguardo, nonostante abbia
cercato di coprirle con del fondotinta, le mie occhiaie sono ancora
visibili,sembro un vampiro a tutti gli effetti.
<< Buongiorno principessa>>!...Edward, il
mio papà, mi adora,speriamo solo non dica niente,mia madre
è di spalle.
<< -Piccola cos’hai? Hai sete? >>
Ecco lo sapevo,quand’è che gli sfugge qualcosa?!
Non termina nemmeno di pronunciare queste parole,che già mi
sento in colpa. Ultimamente gli sto nascondendo,con l’ausilio
di mia madre, i miei pensieri e i miei stati d’animo e so
quanto sia frustrante per lui. Lo faccio solo per non farlo
preoccupare,sia chiaro.
Bella si volta di scatto e mi scruta con i suoi occhi indagatori da
super mamma!! È così buffa,è la
vampira più apprensiva che conosca,riesce anche a battere
Esme,la mia adorata nonna,su questo. Ormai la mia crescita è
completata e più che madre e figlia sembriamo due sorelle.
Sono l’unica ragazze diciassettenne,che in realtà
ha 22 anni,con una bellissima mamma diciottenne e un padre
diciassettenne da togliere il fiato. Forte vero?!
Sono passati ormai quasi 20 anni dalla lotta contro i Volturi
e non so nemmeno io più da quanti anni è che mi
manca qualcosa. Non riesco a capire cosa . Purtroppo di umano ho anche
la memoria ed è come se essa stessa mi stesse nascondendo
qualcosa … Assurdo!
<< -Mamma non guardarmi così,sto bene, sono
solo un po’ stanca,stanotte non ho dormito molto …
>>“per non dire affatto”.
In un attimo sento le sue braccia stringermi in un caloroso abbraccio e
un sorriso spunta spontaneo sul mio viso. Mio padre ci guarda come se
fossimo una delle meraviglie del mondo, mentre lei mi sussurra
all’orecchio: Sei hai qualche problema parlane con
noi,mostraci cosa ti turba o NON ESITERò A SPOSTARE IL MIO
SCUDO PER FARTI LEGGERE DA TUO PADRE,e così dicendo sciolse
l’abbraccio. Ecco ciò che temevo. La super mamma
preoccupata,si è impossessata di lei. Non preoccuparti le
dico e le scocco un sonoro bacio sulla guancia.
<< -Ora vado altrimenti arriveremo tardi>>
,esclamo afferrando la borsa coi libri.
Mio padre mi aspetta sull’uscio della porta porgendomi il mio
finto bicchiere di caffè , in realtà contiene
sangue.
Saluto anche lui e corro a sedermi in macchina seguita a ruota da
Nahuel.
Nahuel,il mio miglior amico. Mi ha aiutato molto in questi anni, mi
è stato vicino dopo il mio incidente e mi ha aiutato ad
andare avanti. Purtroppo non riesco a ricordare tutti i
particolari, ero piccola,so solo che
…. ” ero a caccia,
stavamo facendo una gara a chi uccideva il cervo più grosso
… Stavamo … con chi … non ricordo,e ad
un tratto mi ritrovai a terra, una mano dura come la roccia mi
schiacciava al suolo, i suoi occhi erano neri come la pece,era
assetato, un vampiro! Dato che la mia forza non era
pari alla sua, e la caccia lo aveva reso ancora
più terribile, il panico fece capolino e il mio cuore
cominciò a battere all’impazzata,lo vidi sorridere
e in un battito di ciglia i suoi denti erano sul mio collo …
L’ultima cosa che sentii fu il ringhio cupo di mio padre e un
forte rumore metallico, poi il buio.
Rimasi incosciente per alcuni giorni,almeno credo perche a
volte avevo l’impressione di sentire la mia famiglia
confabulare ,mia madre mi accarezzava o forse erano le bende che mi
mise Carlisle ad essere fredde … non lo so, so solo che
ritornai in me quando sentii un ululato di dolore squarciare il
cielo,mi sentii mancare l’aria,qualcosa in me si era spezzato
.In seguito solo mia zia Alice mi disse che una sola lacrima solitaria
aveva solcato il mio viso in quel momento,probabilmente
perché sentivo di aver perso qualcuno, mio padre, la
fulminò con lo sguardo. Da quel momento nessuno
parlò più di quel giorno e l’argomento
è diventato un vero e proprio tabù!
Un anno dopo quel giorno, Nahuel si trasferì nei pressi di
casa nostra,insieme a sua zia per starmi accanto, dicevano
che ero diventata uno zombie,io non ricordo e lo trovo quasi
divertente, un semi vampiro che diventa uno zombie?! Che
assurdità! Fatto sta che da allora io ricominciai pian piano
a vivere,giorno dopo giorno, dimenticando quel che mi era successo:
secondo Carlisle la mia mente si difendeva dal dolore rimuovendo i
ricordi che mi facevano star male.
Nahuel salì in macchina e mise in moto.
-<< Sai che a me puoi dire tutto …
>> ruppe il silenzio.
-<< Ora non voglio parlarne …>>
risposi un po’ acida.
Sapevo di ferirlo parlandogli così , ma avevo veramente
bisogno di riflettere da sola. Dovevo cercare di capire cosa mi stava
succedendo. Gli ero grata x tutto quello che aveva fatto e continuava a
fare per me , ma sentivo che qualcosa stava cambiando. Dovevo capire
cosa, perche mi svegliavo nel cuore della notte ansimando, da chi
scappavo in quel sogno, perche l’immagine di quel lupo mi
ossessionava, ero stata aggredita da lui in quell’incidente?,
no era un vampiro questo lo ricordo ! Perché mi sta
succedendo questo? Perché ora?
La macchina si fermò di colpo.
<< -Siamo arrivati.>>
Ecco la sua voce era un sussurro,l’avevo ferito. Ero
consapevole che lui provasse qualcosa per me … ma io non ero
pronta …
Non risposi.
Il tragitto era durato fin troppo poco e l’ennesima giornata
di pioggia qui a Forks non migliorava il quadro dei miei pensieri.
Avrei voluto mettermi ad urlare.
Nahuel improvvisamente mi abbracciò e devo ammetterlo quel
contatto riuscì a donarmi un po’ di calma
interiore. Gli sorrisi e ci incamminammo lentamente verso
l’entrata ,in due sotto lo stesso ombrello. Oggi non avevo
interrogazioni , avrei dato libero sfogo ai miei pensieri e quindi al
mio mal di testa …
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