Vela child, moon child
di Twilight Goddess7
tradotto da Freya
beta Rowan_MayFair
parte 1/?
PG13
Harry/Draco
PROLOGO
I Potter erano sempre stati persone orgogliose. Orgogliosi del loro
lignaggio, che dicevano avesse origini dallo stesso mago merlino. Del loro
lignaggio e del posto da loro occupato nel mondo dei maghi. Ci furono pochi
Potter abbastanza avventati da rischiare la loro reputazione per il potere
oscuro, e quei che lo avevano fatto, se ne erano rapidamente pentiti. Ciò non
vuoleva dire che tutti i Potter erano buoni...
No,vi furono dei Potter che agirono per il lato della luce e dei Potter
che amarono il lato oscuro della magia. Dei Potter che bramarono il potere, e
quelli che si accontentarono di ciò che avevano. Dei Potter che erano
completamente virtuosi, e dei Potter che avevano un tocco di amoralità.
Ed il clan dei Potter era stato sempre una delle famiglie più rispettate
del mondo dei maghi, nessuno sapeva perché, ma lo erano da sempre. Molti esseri
magici si erano imparentati con questo clan, inclusi i veela, numerosi
folletti, fate, vampiri ed anche una o due creature ignote. Questo portò al
sangue dei Potter nuovo potere, e ogni tanto nasceva qualche individuo con
delle caratteristiche di queste oscure creature.
Un buon esempio, poteva essere William Potter, che visse nell’epoca del
famoso drammaturgobabbano, William Shakespeare. William Potter era un mago
saggio, con un potere eccezionale. All’età di sedici anni, ricevette una
eredità che scioccò la sua famiglia. Si scoprì un vampiro di nascita. Questi,
al contrario dei vampiri normali, ricevevano i loro poteri da un gene recessivo
che doveva essere passato al figlio da entrambi i genitori. Questi nuovi poteri
costrinsero William ad una vita pericolosa e difficile, che lo portò a sposarsi
con uno dei suoi distanti cugini, il quale portava già a sua volta il nome
Potter.
I Potter come William erano rari, ma comparivano di tanto in tanto,
portando alla famiglia ancor più rispetto incutendo sempre più paura al
restante mondo dei maghi. Cerano molti rami del clan Potter, sebbene si
estinsero per la maggior parte sul finire del diciannovesimo secolo. Infatti,
nell’anno 1910 vi era rimasto, ormai, un solo ramo, discendente dal sangue più
puro che ogni mago potesse desiderare.
La maggior parte delle streghe e dei maghi di tale ramo, per mantenere
questo sangue il più puro possibile, si sforzarono di sposarsi solo ad altri
conle stesse qualità, i cosiddetti “purosangue”… anche se loro, di PURO,
avevano ben poco. Ci furono, comunque, alcuni che osarono unirsi a qualcuno dal
sangue ignoto, dando origine a… strani fenomeni.
Il ramo dei Potter aggiunse molti nomi al loro clan col passare degli
anni, incluso un giovane di nome James Harrison Potter. Costui, con grande
dispiacere della sua famiglia, si innamorò e sposò una strega di nascita
Babbana, chiamata Lily Anthea Evans.
James Potter e la sua bella e giovane moglie, avrebbero giocato un ruolo
molto importante nel portare l’ultimo cattivo nel loro mondo… ma non lo
potevano ancora sapere.
Il clan dei Malfoy invece, era associato con le Arti Oscure. Era noto a
tutti. Come i Potter, anche loro erano di sangue puro, altrettanto rispettato,
ma al contrario dei Potter, disederedavano chiunque pensasse diversamente. Come
per i Potter, si mescolarono col sangue di altre creature magiche. E anche
loro, ebbero alcuni membri che ereditarono caratteristiche particolari. Sebbene
fosse di conoscenza comune che Potter e Malfoy fossero nemici, era altrettanto
noto che alcuni membri di tali clan si sposarono tra di loro, tanto per
aumentare la propria fama.
Nel 1976, l’erede dei Malfoy, era Lucius Octavian Malfoy. Come i Malfoy
prima di lui, gli si insegnò ad odiare i babbani, e le streghe e i maghi nati
da essi e chiunque altro non ritenessero degni della loro attenzione.
La famiglia Black, non rientrava in tale categoria.
Il giorno in cui Lucius compì cinque anni, venne annunciato il suo
fidanzamento con Narcissa Allona Black, una delicata bimba di tre anni. Da quel
momento, il bimbo venne sottoposto ad un vero e proprio lavaggio del cervello
sul suo prossimo matrimonio.
Durante la loro permanenza ad Hogwarts, cominciò effettivamente a
svilupparsi tra i due un delicato sentimento di amicizia, che sviluppò in amore
pieno. Lucius, che si era aspettato di prendere il marchio oscuro al servizio
di Voldemort, immediatamente accantonò l’idea, per evitare qualsiasi pericolo
alla sua amata. Nello stesso modo, Narcissa aveva temuto il momento in cui,
l’uomo da lei amato, sarebbe dovuto diventare seguace dell’ oscurità... ma così
non fu.
Nonostante fossero stati allevati in ambienti i cui ideali volgevano
verso la causa del Signore Oscuro, e non escludendo il fatto che entrambi
ancora credessero in molti di tali ideali, entrambi non desideravano questa
vita. La preoccupazione che ognuno di loro due provava per l’altro era troppo
grande per procurare dolore al partner.
Vedendo la possibilità in ciò di portare dalla loro parte di un mago
piuttosto potente, Dumbledore immediatamente si mise all’opera per convincerlo
a congiungersi all’Ordine della Fenice. La sicurezza per Narcissa e un porto
sicuro per Lucius, convinsero entrambi ad accettare l’offerta del vecchio, ma
potente, mago.
Fu durante una delle tante missioni di spionaggio alla corte del Signore
oscuro che Narcissa conobbe una giovane, il cui marito stava affrontando gli
stessi pericoli. Lily Evans in Potter. Sebbene Lily fosse di nascita babbana,
era la strega più brillante apparsa ad Hogwarts negli ultimi cento anni. Questa
giovane donna provò presto a Narcissa che non tutte le credenze erano corrette,
e come erano errati i criteri con cui era cresciuta.
Cautamente, tra le due nacque una fragile amicizia. I loro mariti, in
virtù di questa, riuscirono anche a formare una specie di tregua, che lasciò
spazio a giorni divertenti e a speranze per il futuro.
Dopo due anni di dura lotta contro Lord Voldemort, un raggio di luce
apparve nella vita di entrambe le famiglie. A distanza di pochi mesi l’una dall’altra,
le due donne scoprirono di esser incinte. Narcissa di uno, Lily di un trio di
gemelli.
IL 19 febbraio dell’anno successivo, Draco Lucius Malfoy fece la sua
comparsa nel mondo. Divenne presto il fulcro della giovane coppia. Il piccolo
possedeva un carattere forte e esigente, e i suoi strilli, esigevano un
immediata attenzione. Con la sua espressione angelica e i suoi capelli di un
bianco brillante, era adorato dagli adulti, che divennero schiavi di ogni suo
minimo piagnisteo.
Cinque mesi più tardi, il 31 luglio, nacquero i tre Potter. Due maschi ed
una femmina. Il primo nato era un maschietto, che venne chiamato Adrian Byron
Potter. Il secondo nato era una bella femminuccia, Amarillis Jade Potter. Il
terzo, il più giovane, era un altro maschietto, Harry James Potter. Mentre i
primi due avevano preso i capelli rosi della loro madre e gli occhi marroni del
padre, e pelle scura, Harry, era una replica in piccolo del padre con solo gli
occhi verdi della madre e una pelle chiarissima.
I caratteri dei gemelli, non avrebbero potuto essere più diversi, come il
giorno e la notte. Mentre Amarillis (Amy) tendeva ad essere più attaccata al
padre, Adrian era preso dalla madre. Entrambi, comunque, possedevano un buon
paio di polmoni. Harry non aveva preferenze, ed era quieto anche per gli altri
due. Sembrava esser contento di restare sullo sfondo dell’azione,intento ad
osservare tutto quello che accadeva intorno a lui.
I Potter e i Malfoy, immediatamente cercarono di creare un’ amicizia fra
i loro eredi. Draco, di sei mesi, già era capace di stare seduto da solo quando
i gemelli gli furono presentati. Nonostante all’inizio non avesse gradito
l’intrusione di quei piccoli estranei nel suo mondo dorato, sembrò arrivare
alla conclusione che quelle piccole e strane creature erano qui per restare. E,
anche se di malavoglia, finì per accettare la loro presenza.
Per il loro primo compleanno, si era giunti ad una cauta accettazione
della presenza degli altri bambini. Semplicemente, restavano per conto loro ed
erano felici.
Ma le loro madri erano di altro parere.
Ogni notte che la famiglia di Draco rientrava a casa, il piccolo era
costretto a baciare ogni piccolo Potter su una guancia, come un “grazie” per
aver accettato di giocare con lui. Il piccolo ed innocente Draco, non vedendo
nulla di strano in ciò, eseguiva alacremente il compito senza lagnarsi. Ed ogni
volta, le due madri sospiravano, e i padri lanciavano occhiate sapute.
Nessuno di loro avrebbe mai pensato che di li a pochi giorni,
precisamente ad Halloween, Voldemort avrebbe attaccato l’abitazione dei Potter.
E, grazie ad una decisione del fato, ogni membro della famiglia, sarebbe
sopravvissuta a causa di un bambino.
Anche se nessuno seppe mai con sicurezza quale fu dei tre bambini a
salvarli.
“LILY! LUI È QUI! PRENDI I BAMBINI E CORRI!”
Lily gridò sentendo una risata terrorizzante riempire Godric Hollow.
Raccolti due bambini strillanti dal pavimento del soggiorno, tentò di prendere
anche il terzo tra le braccia. Ma con Adrian e Amy che lottavano per liberarsi,
ed Harry pietrificato sul pavimento, era un compito assai difficile da portare
a termine.
“Lily!” Gridò James, entrando e correndo nella stanza, fermandosi solo
per raccogliere Harry. Lily lanciò un grido come sentì avvicinarsi
ulteriormente la risata. Improvvisamente, una figura vestita di nero entrò
nella stanza, facendo inorridire i presenti, facendo zittire anche il bambino
più isterico.
“Avada Kedavra!”
Un silenzio terrificante invase la stanza, mentre un getto di luce verde
si riversò sulla famiglia indifesa.
Ci fu un bagliore verde...
Un grido orribile...
E poi nulla.
“La Profezia affermava che questo sarebbe accaduto. Però, i tre bambini,
videro la luce nello stesso giorno. Chi di loro fu la causa della sua
sconfitta?” Chiese James cullando la figlia vicino al suo torace. Lui e la sua
famiglia erano stati liberati dai resti della casa distrutta e portati in salvo
ad Hogwarts prima che le notizie dell’attacco giungessero ai giornali. I loro
salvatori, Sirius Black e Remus Lupin, non avevano perso un secondo per portare
i loro amici in salvo.
“Per piacere, James. Mi permetti di controllarli?” Chiese dolcemente
Dumbledore, facendo cenno ad Adrian, cullato da Lily. Di malavoglia, la donna
lo porse al vecchi mago. Con calma, questi eseguì un controllo completo del
ragazzo. Ripeté il controllo su Amy ed Harry (in braccio a Sirius, il suo
padrino).
“Harry ed Amy, hanno una ferita. Amy sulla spalla, Harry sulla fronte. Ma
Adrian non ne ha nessuna” Fu la conclusione di Dumbledore. La voce del vecchio
mago non implicava niente, ma James aveva gli occhi accesi.
“Così è Adrian. Lui è il bambino della profezia? Il suo potere era
abbastanza forte da fermare la maledizione di Voldemort e distruggerlo, ma non
abbastanza da salvare i suoi fratelli da ferite leggere?” Disse con voce
eccitata. Lily coccolò il figlio e cercò conferma dal mago. Questi aggrottò le
sopraciglia.
“Non c’è modo di dirlo. Potrebbe essere ognuno di loro. Le ferite non
significano nulla!” Mormorò mentre prendeva Harry, ormai sveglio, dalle braccia
di Sirius, tenendo il piccolo all’altezza dei suoi occhi. Quelli del piccolo,
due verdi smeraldi brillanti, lo fissavano. Un’intelligenza che andava oltre la
sua apparente età, brillava nel fondo di essi. Dumbledore sorrise e tirò
dolcemente il piccolo nel suo abbraccio, permettendogli di giocare con la sua
barba.
“E Voldemort...è morto?!?” Chiese con voce tremante e la speranza negli
occhi Lily. Il vecchio mago sospirò.
“Ci sono molti modi in cui potrebbe ritornare, sig.ra Potter, non le
mentirò...Ma se e quando, non ci è dato saperlo, e nemmeno me ne curo. Io mi
raccomando che voi vi godiate la pace che abbiamo ora…” Rispose quietamente,
lisciando i neri capelli del più giovane dei gemelli. Gli occhi del piccolo si
alzarono rapidi, ed un piccolo sospiro uscì dalle sue piccole e rosee labbra.
“Si, godetevi ciò che avete ora…” Bisbigliò Dumbledore, allontanandosi
dal gruppo, sollevato come vide che il bimbo nelle sue braccia era giunto ad un
sonno contento.