{ѕєяναит вodу, ρяιиcєѕѕ нєαят~}

di Fenis79
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Ciao! Questa è la mia prima Fanfic in assoluto.

Adoro tantissimo scrivere e invento storie di ogni genere.

Amo la serie televisiva di Merlin, è la mia preferita in assoluto e mi piaceva l'idea di proporvi questa Fanfic. :D

Spero vi piaccia, altrimenti... FARò DI MEGLIO!

Buona lettura. Fenis79 ^^

 

 

 

*Plic

Plic

Plic*

L'acqua scendeva placida sul tetto di un'umile casa della Città bassa, ancora immersa nel sonno.

Mancavano poche ore all'alba e un fioco chiarore accarezzava le cime perennemente innevate delle montagne che facevano sfondo a quel mirabile paesaggio che circondava Camelot.

Camelot.

Non era una città molto grande, era più che altro l'insieme di un centinaio di case sovrastato da un' imponente cittadella fortificata, il cuore di Camelot, il castello.

Quell'immenso palazzo era la dimora di un re, Uther Pendragon, e suo figlio, Artù.

Il re era arrivato in quelle terre una ventina di anni fa.

Aveva fatto grandi cose Uther, davvero grandi.

Egli andava fiero di aver “Riportato l'ordine” in quella terra quasi devastata e semi inghiottita dal caos, ma più di ogni altra cosa, Uther era orgoglioso di “Aver soppresso la magia che aveva corrotto e plagiato quel luogo.

Infatti a Camelot, come del resto in tutto il regno, la magia era proibita e chiunque fosse stato sorpreso in atti di stregoneria avrebbe pagato con la vita.

Nel regno però esistevano ancora superstiti della Grande Purga, l'eliminazione degli individui con poteri magici, da parte di Uther, come i Druidi, che vivevano nascosti nei boschi e sulle montagne, e

Stregoni, alcuni malefici, alcuni buoni ancora in circolazione.

Uno di essi era Merlino, giovane ragazzo, che proveniva da un minuscolo villaggio di contadini poco all'infuori dei confini del regno di Uther.

Nessuno, a parte Gaius, il medico di corte e suo maestro era a conoscenza del suo dono.

Ma di lui ne parlerò ancora più tardi.

Ritorniamo a quella casetta di cui stavo dicendo prima.

Al sorgere del sole ormai mancava una manciata di minuti e Gwen, una giovane ragazza di umili origini si stava svegliando per recarsi al castello.

Ella, infatti, non era una semplice serva come tutte le altre, ma l'ancella e la serva personale di Lady Morgana.

Quest'ultima non era che la protetta del re; Uther aveva promesso al vero padre di Morgana, caduto in battaglia che l'avrebbe lasciata vivere nel suo castello e l'avrebbe trattata come una figlia.

Lady Morgana era la padrona più straordinaria che ci fosse su tutta la terra, secondo Gwen, e lei era fiera di essere la sua serva personale.

Era gentile e trattava molto bene Ginevra, e per lei era anche un'ottima confidente.

Gwen si alzò e, dopo aver goduto di una frugale colazione si diresse al castello per preparare il pasto della mattina alla sua Lady.

La giovane donna viveva da sola da quando il padre venne giustiziato per esser stato sospettato di atti di stregoneria.

Egli era innocente ma lo stesso Uther lo fece condannare senza indugi, spezzando il cuore della povera ragazza.

Gwen era forte, e aveva perdonato il re, perché era perfettamente consapevole che l'uomo era accecato dall'odio a causa della prematura morte di sua moglie Ygraine, per via della magia.

Dopo la morte del padre, era andata a vivere poco più lontano in una casetta molto piccola, dotata di

una stanza, un tavolo, poca mobilia e un semplice giaciglio.

Lei stessa era una persona molto semplice.

Possedeva solo due vestiti, entrambe regalatile dal padre.

Gwen era molto modesta, amava essere sé stessa, non le importava possedere poco o quasi niente, perché per lei esistevano solo due cose: la devozione per Lady Morgana e l'amore, l'amore verso un uomo.

Quell'uomo con il quale non si sarebbe mai immaginata insieme, quell'uomo per cui ogni donna del regno impazziva.

Quell'uomo così spavaldo, così fiero...

Quell'uomo di cui aveva scoperto un lato sconosciuto a chiunque altro.

Quell'uomo che si era rivelato essere solo a lei.

Quell'uomo che avrebbe aspettato fino alla fine.





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