All about John Truman Carter III

di NoahWyle4ever
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John si tolse la sigaretta dalle labbra sputando fumo grigio e denso.
-Che roba schifosa!
fece disgustato schiacciando la cicca sotto la scarpa.
-Non direi.Io ne fumo due pacchetti al giorno.
-Abby.Ehi.Finito il turno?
Abby si tirò indietro dalla fronte sudata i capelli.
-Ero appena stata dal parrucchiere.- fece sospirando melanconica.
-Un pazzo mi ha lanciato addosso un boccione di morfina che era lì in giro.-proseguì con voce roca
-Sì, ho finito il turno per stanotte.Credo che me ne andrò a casa.E tu?
-Non saprei.-mormorò John con voce strana.Si allontanò, il camice bianco ancora addossato sulle spalle, sembrava più vecchio di cento anni quando con passo lento e triste uscì dal parcheggio dello ER.Guardò con lo sguardo vacuo le luci fluttuanti attorno a lui, le macchine gli sfrecciavano accanto senza che se ne accorgesse.Senza rendersene conto arrivò fino ad un piccolo vicoletto buio e stretto e, sempre sovrappensiero, vi si  intersecò.
-Ehi amico...-gli fece un ragazzo dalla barba incolta e che dimostrava almeno 20 anni in più di quelli che effettivamente aveva.John lo guardò come se lo trapassasse con gli occhi e non lo vedesse veramente.
-Ho qualcosa di bello per te.Di buono.
-Non ho tempo.-rispose con voce molle e stanca, troppo triste anche solo per ribattere.
-Prendi, che ti costa provare?Poi se ti piace io sono qui, mi trovi sai?Sto sempre qua, non mi muovo mai.
Il ragazzo-uomo gli pose con la mano inguantata di lana nera e spessa nel palmo una pastiglietta rosata e tonda.John guardò prima la pastiglia e poi l'individuo che aveva davanti come se lo vedesse per la prima volta.Avvicinò la piccola sfera rosa alla bocca, facendo raffiorare alla mente tanti ricordi.Quei momenti splendidi, e poi il terrore del dopo.Era meglio smettere di soffrire per qualche ora oppure continuare ad addolorarsi per sempre?Poi ripensò al viso sorridente di Kem ,alle sue mani dalle dita sottili e a quelle sopracciglia nere che amava tanto baciare quando lei dormiva.E al bambino che aveva visto per pochi secondi prima di dirgli addio per sempre.Quel bambino che pochi giorni dopo avevano sparso sotto forma di piccoli granelli grigi nell'oceano.Il suo bambino.Chiuse gli occhi nuovamente e li riaprì con lentezza, fissò la pilloletta colorata con aria triste.Poi la cacciò in bocca pigiando le palpebre in modo da non vedere il ghigno soddisfatto dell'uomo.




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