father and sons
Nella stanza si sentiva soltanto il
rumore dei loro respiri affannati. L'ufficio aveva una parete completamente
occupata da una enorme finestra che sfruttando i raggi solari riduceva al minimo
il consumo d'energia elettrica,ma tutto era immerso nella penombra a causa del
sole che,in quel momento,sembrava impegnato in una gara a nascondino con le
nuvole nere cariche di pioggia. Contro quella finestra c'era lei. I palmi
di entrambi le mani poggiati contro il vetro liscio e freddo,le braccia tese,la
camicia color crema sbottonata che le scivolava dalle spalle mettendo in mostra
il reggiseno bianco perla,la schiena inarcata all'indietro per poter entrare in
contatto con il torace di lui. La gonna era sul pavimento,tolta chissà quando
e già dimenticata. Si mosse all'indietro scivolando contro di lui per poter
poggiare la testa contro la sua spalla sinistra,chiudendo gli occhi non appena
l'aroma del suo dopobarba le stuzzicò le narici. Tutta quella situazione era
assurda! Se lo era ripetuta tante volte nella sua testa,mentre ripensava a
quello che stava succedendo fra loro,oppure mentre si rigirava nel letto la
notte non riuscendo a dormire,ma nonostante sapesse di doverci dare un taglio
non poteva fare altrimenti. Ogni volta che si presentava l'occasione,ovvero
due volte la settimana,si ritrovavano lì,insieme. E ogni volta riusciva a
perdere completamente la testa... Dischiuse gli occhi e,nel riflesso del
vetro perfetto,vide la sua immagine:vide i suoi capelli spettinati,vide il modo
scomposto in cui la camicia le ricadeva sulle spalle,vide i segni rossi che
sempre più spesso si ritrovava sul collo alla fine di quegli incontri e,in un
breve istante di lucidità ,si meravigliò di quel riflesso:quella non era
lei. Lei non perdeva mai il controllo in quel modo,senza pensare alle
conseguenze,o alle persone che avrebbe ferito con i suoi comportamenti... Che
le stava succedendo? Quasi si fosse accorto che la sua attenzione era
distante,lontana da quella stanza e soprattutto da lui,l'uomo la fece voltare e
bloccò il suo sguardo con il proprio,reclamandola. Lei doveva essere
sua. Non doveva avere nessun'altro pensiero,non doveva dedicare la sua
attenzione a nient'altro che a lui. La reclamava,voleva la sua
totale,completa attenzione e devozione durante le poche occasioni che avevano di
stare insieme;non poteva permettersi di dividerla con qualcosa o
qualcun'altro...Non più di quanto già facesse. Quando a mente lucida si
ricordava di questo pensiero,si dava del pazzo,dell'illuso:sapeva benissimo che
quella era una situazione temporanea,che presto le loro strade si sarebbero
separate ed entrambi sarebbero tornati alle loro vite. Ma era come se in quei
momenti non volesse accettarlo...Come se volesse illudersi che in quei momenti
lei fosse davvero sua. Per un lungo istante i loro occhi si fissarono:lei gli
permise di leggervi dentro,di capire cosa l'allontanava da lui,cosa la
tormentava. Ma fu un'istante;l'attimo dopo lui era già scappato a quello
sguardo,chinandosi verso di lei e posando le labbra sulle sue,impetuose,quasi
crudeli. Sentì le sue braccia stringersi attorno alle sue spalle
e,approfondendo maggiormente il bacio, sfiorandole con la punta della lingua il
palato prima di intrecciarsi a quella di lei. Lei lo sentì sporgersi contro
di sè,il torace contro il proprio seno,le mani che le accarezzavano i fianchi
con la punta dei polpastrelli,scivolando verso le cosce. Fu uno scatto
veloce,ed improvvisamente,lei si ritrovò sollevata a mezz'aria,le gambe
abbandonate contro i suoi fianchi possenti. Le ci volle un secondo per
riprendersi dalla sorpresa e avvolgere le cosce attorno alla vita di
lui,aumentando anche la stretta delle braccia attorno alle
spalle. Velocemente lui si fece strada dentro di lei,iniziando quella danza
di cui entrambi avevano imparato ogni passo alla perfezione e che li rendeva
quasi un corpo solo,con una sincronia che univa i loro respiri e che faceva
dimenticare l'imbarazzo per i forti gemiti che eccheggiavano nella
stanza. Quando,raggiunto il piacere,lei si accasciò fra le braccia
dell'uomo,lui la lasciò riposare contro il suo petto,ascoltando il rumore del
suo cuore concitato che batteva feroce contro le costole, consapevole che quel
breve momento di intimità sarebbe durato poco. Per un breve istante,Alice
lasciò vagare le dita fra i riccioli neri di Luke,il mento poggiato sulla spalla
sinistra,gli occhi chiusi,le labbra leggermente dischiuse da cui usciva il
respiro leggermente affannoso. Le piaceva l'odore della sua pelle...Quel
particolare miscuglio di dopobarba muschiato e di vaniglia. Fin da quando
erano ragazzi aveva amato quei riccioli neri così fitti eppuri così ordinati in
cui le piaceva affondare le dita,provando a districarli. Probabilmente anche
Mandy li amava,pensò... Pensare a lei la riportava sempre alla realtà,le
ricordava il suo ruolo in quella storia:lei era l'altra. Sentendo irrigidirsi
i muscoli della schiena,Luke capì che il "loro" momento era
finito. Infatti,un istante dopo,Alice si rizzò e sciolse il loro
abbraccio,iniziando a cercare i propri slip sul pavimento,evitando in quel modo
di incontrare lo sguardo dell'uomo. Per evitarle inutili imbarazzi,Luke le
voltò le spalle e iniziò a sua volta a vestirsi,restando in silenzio. Fu
soltando quando la vide superarlo per avvicinarsi alla scrivania,dove era la sua
gonna,che decise di rompere il silenzio. -E' davvero un bel modo di passare
la pausa pranzo-commentò abbottonandosi la camicia. Alice si lasciò scappare
un suono sarcastico fra le labbra semichiuse. Luke la osservò mentre tirava
su la lampo della gonna e la sistemava in modo che non si formassero
pieghe. -Va tutto bene?-le domandò,anche se era consapevole che quella era
l'ultima domanda da farle,almeno in quel momento. Alice si limitò ad annuire
prima di voltare lo sguardo verso la poltrona su cui aveva abbandonato la
ventiquattrore con dentro i progetti per la ristrutturazione dell'appartamento
di Luke e Mandy. -Che ne dici se ora ci concentriamo sul lavoro?-gli domandò
evitando ancora di incontrare il suo sguardo. Luke la vide avvicinarsi alla
poltrona e le si avvicinò poggiandole entrambe le mani sui fianchi, bloccandola
prima che lei si chinasse per prendere la valigia. La sentì sospirare,quasi
rassegnata,e lentamente la fece voltare. I loro sguardi si incontrarono e
ancora una volta lui riuscì a leggere tutto quello che si agitava dentro di
lei. -Smettila di colpevolizzarti. Se vuoi dare la colpa a qualcuno per
quello che sta succedendo dalla a me:sono io l'adulto fra di noi,puoi sempre
dire che ti ho circuito e che non hai saputo resistermi-le disse,un sorriso
ammiccante sulle labbra,cercando di aiutarla ad allontanare i cattivi
pensieri. Alice scosse la testa. -Sì invece!- -No,ti sbagli!Per caso
caso hai dimenticato che ho ventitre anni? Sono maggiorenne da un bel pò ed
il fatto che vado a letto con un ventiseienne non frega a nessuno,neanche se
questo non è il mio fidanzato. Comunque non è questo che mi irrita-gli disse
allontanando di nuovo lo sguardo. Luke la fissò per qualche istante in
silenzio,prima di lasciar andare un sospiro. -E allora cos'è?- Alice tornò
a rialzare lo sguardo incontrando i suoi occhi verdi. -E' che nonostante so
che è sbagliato e che Eric mi farebbe felice se mai dovessi sposarlo...non provo
il minimo rimorso per quello che è appena successo-
-Lane,il pranzo è pronto!- Era
passato quasi un mese da quando Lane era entrato nella sua vita,ma Albus non si
era ancora abituato del tutto a quella novità. Gli faceva ancora uno strano
effetto chiamare il ragazzo in sala da pranzo per mangiare insieme e discutere
di quello che li aspettava,o di quello che era successo durante la
giornata. Fissando la scodella di cereali davanti ad una sedia vuota,Albus si
domandò se anche per il ragazzo era lo stesso,se anche lui si sentiva sollevato
e sereno per quella nuova vita che stavano vivendo insieme. Non ne avevano
mai parlato,ma era certo che Lane gli fosse grato per quello che stava facendo
per lui,ed era convinto che si sentisse in una minima parte responsabile per
quello che era successo con Scorpius. Chiuse gli occhi quando nella sua mente
si materializzò l'immagine che accompagnava da sempre quel nome,cercando di
combattere con il dolore fisico che la lontananza gli provocava. Gli
mancava.... Era assurdo,no? Era stato lui a fare le valigie e ad
andarsene,ma non poteva negare a sè stesso di sentire disperatamente la sua
mancanza. Gli mancava tutto di Scorpius:dalle piccole cose,come il rumore dei
tasti della tastiera che picchiettava quasi con cattiveria,al modo che aveva di
sorridergli,di guardarlo,e di amarlo... Amore? Forse lui aveva scambiato
per amore quello che era sempre stato solo ed esclusivamente pure interesse
fisico. Per un'istante si chiese come Scorpius stesse vivendo quel
cambiamento:erano passate due settimane da quando aveva fatto la valigia e se ne
era andato...Da quando lo aveva implorato inutilmente, di dirgli che lo
amava... Non era più tornato a casa,neanche per prendere le cose che vi aveva
lasciato nella fretta di andar via. Aveva comprato un nuovo spazzolino,un
nuovo pigiama,e anche dei nuovi vestiti per sostituire tutto quello che erano
ancora in "ostaggio" nella sua vecchia casa...Nella sua vecchia vita. Non
c'era stata nessun tentativo da parte del biondo di contattarlo,di parlargli,di
farlo ragionare. Magari era davvero tutto finito già da tempo e lui non se ne
era neanche accorto. -Va tutto bene?- La voce di Lane lo riportò alla
realtà,facendogli riaprire gli occhi e portando lo sguardo sul
ragazzo,accennando un sorriso quando incontrò i suoi occhi. -Tutto
bene. Sbrigati o si raffredda-disse sedendosi a sua volta. -Hai cucinato
tu?-gli chiese il ragazzo,prendendolo bonariamente in giro,la forchetta nella
mano sinistra. -Non mi sembravi tanto insoddisfatto dalla mia cucina!-rimarcò
Al,un espressione incredula sul volto. Il ragazzo sorrise divertito e iniziò
a mangiare. Albus si concesse un ultimo sguardo al ragazzo seduto accanto a
lui e si sorprese pensando a quanto velocemente la sua vita era cambiata in
quelle due settimane:grazie all'intervento della mamma di Justin,Jennifer,era
riuscito a trovare un appartamento nel giro di pochi giorni. Certo non era
una reggia,e doveva convivere con i mobili che il proprietario aveva lasciato,ma
per lui e Lane era grande abbastanza. Per alcuni minuti nella stanza regnò il
silenzio mentre i due uomini erano occupati con il pranzo,ma inaspettatamente il
silenzio venne rotto dal suono del cellulare di Albus. L'uomo mosse lo
sguardo verso il mobile dove aveva lasciato il telefono e restò immobile per
qualche secondo:chi era? Era possibile che Scorpius avesse cambiato
idea,avesse messo da parte il suo orgoglio e si fosse deciso a fare il primo
passo? -Non rispondi?-gli domandò Lane,alternando lo sguardo fra lui ed il
telefono. L'uomo sospirò,quasi rassegnato,e poi si alzò in piedi,raggiungendo
il cellulare in pochi passi. -Pronto?-disse in tono quasi sospeso,non sapendo
cosa aspettarsi dalla persona che era dall'altra parte. -Albus tesoro sono
io.Sono la mamma- La voce di sua madre,invece che calmarlo e rassicurarlo
come faceva sempre,lo agitò portandolo a deglutire
nervosamente. -Mamma...Ciao. Che bello sentirti-le disse abbassando lo
sguardo sui propri piedi. Sentendo su di sè lo sguardo di Lane,ma allo stesso
tempo non riuscì a distogliere la sua mente da quello strano presentimento che
lo aveva colto nel preciso istante in cui aveva sentito la voce della
madre. -Come mai quell'aria sorpresa?Non ti aspettavi la mia telefonata?-gli
domandò la donna. -In effetti no...E' successo qualcosa?-le chiese a sua
volta. -Deve essere successo qualcosa perchè una madre telefoni al proprio
figlio?- Pessima domanda! Al si sfregò la fronte con la mano libera e
chiuse gli occhi per un'istante. -Hai ragione,scusa. Come state tu e
papà?-le domandò cambiando argomento,nella speranza che la donna dimenticasse il
suo commento poco carino. -Stiamo bene...Passiamo il tempo fra Lowell e
Charlotte e ogni tanto ci domandiamo che fine abbia fatto il nostro
terzogenito. Perchè è passato così tanto tempo dall'ultima volta che abbiamo
visto te e Scorpius?- Al prese un profondo respiro e serrò maggiormente la
presa attorno al cellulare,interrogandosi su cosa era più giusto fare:doveva
tacere oppure doveva dire la verità,almeno a sua madre? Sapeva che se le
avesse detto che lui e Scorpius si erano lasciati avrebbe dato il via ad un
interminabile fila di domande,ma sapeva che se avesse taciuto avrebbe corso il
rischio di incorrere in un invito a Privet Drive,invito che non avrebbe potuto
rifiutare. Così decise per il male minore. -Io e Scorpius ci siamo presi
una pausa di riflessione-disse cercando di mantenere un tono il più possibile
calmo e neutale. Ora lo sguardo di Lane pesava su di lui neanche fosse un
incudine. Dall'altra parte della cornetta arrivò il silenzio più profondo:gli
era successo poche volte nella sua vita di ridurre sua madre al mutismo più
totale. Nel bene e nel male. -Mamma ci sei ancora?-chiese leggermente
preoccupato. -Quando è successo?Perchè?Cosa è successo?-lo interrogò a
raffica la donna. Prima che Al avesse il tempo di decidere a quale domanda
rispondere per prima,sua madre parlò di nuovo. -Lascia perdere!Non possiamo
avere questa conversazione per telefono. Vengo lì e ne parliamo con
calma-disse in tono risoluto. Ecco,quello era un altro
problema. -Mamma...Io non abito più nella casa che dividevo con Scorpius-le
disse a mezza voce. -Si può sapere che aspettavi a dirmelo?Dammi
l'indirizzo!-disse in tono di rimprovero,lo stesso che usava quando era un
bambino. -Davvero non è il caso-tentò ancora lui. -Albus Severus
Potter,dammi l'indirizzo del tuo nuovo appartamento!-disse sua madre con voce
che non ammetteva repliche. Rassegnato,Al le diede il nuovo indirizzo e,senza
aggiungere altro,chiuse la comunicazione:si aspettava di vederla arrivare lì in
meno di dieci minuti. Quando sua madre usava il suo nome completo non c'era
niente o nessuno che poteva fermarla. Aprì gli occhi,che aveva tenuto chiusi
per quasi tutta la telefonata,e incontrò lo sguardo di Lane,che non lo aveva
abbandonato un'istante,scoprendolo preoccupato e,in un certo senso,
comprensivo. -Mia madre sarà qui da un momento all'altro-disse
semplicemente. -Vuoi che vada a fare un giro e vi lasci soli?-gli domandò il
ragazzo. Al scosse il capo;non ne avrebbero avuto il tempo,e poi forse era
meglio dare tutte le spiegazioni una volta soltanto. Il campanello suonò
cinque minuti dopo.Albus non aveva nessun dubbio su chi ci fosse dall'altra
parte. Aprì la porta e scoprì inaspettatamente di avere un altro ospite,oltre
sua madre:suo padre. -Mamma.Papà...Vedo che le notizie corrono veloci-disse
facendosi da parte per far entrare i suoi genitori. Non aveva ancora chiuso
la porta di casa che già la voce di Ginevra Weasley Potter rieccheggiava per il
corridoio dell'ingresso. -Si può sapere che cosa ti è passato per la
testa?Prendere una de....- Il silenzio improvviso fece capire al ragazzo che
sua madre era arrivata in salotto e vi aveva trovato Lane. Raggiunse i suoi
genitori e per evitare inutili imbarazzi si sistemò fra Lane ed i suoi pronto a
fare le presentazioni. -Mamma,papà questo è Lane Hunter.Lane questi sono i
miei genitori- -Molto lieto-disse Lane educatamente. -Piacere nostro
Lane-rispose Harry Potter,incapace di allontanare quell'espressione titubante
dalla faccia. -Lane è uno dei miei studenti e...-disse ancora Albus. -E
ora se ne va nella sua stanza a studiare così voi potrete parlare di lui senza
problemi-lo interruppe il ragazzo,lanciandogli poi un sorriso ironico che
contagiò anche Al,risollevandogli per pochi istanti il morale. I tre adulti
aspettarono in silenzio che Lane fosse uscito dal salotto e quando giunse fino a
loro il rumore della porta,Al sentì su di sè lo sguardo di entrambi i suoi
genitori. E per una volta,quel peso,quell'ansia si trasformò in rabbia. La
stessa che lo animava da settimane. -Cosa c'è?Le storie d'amore finiscono non
ve lo hanno mai detto?- Suo padre fece per parlare,quasi certamente per
riprenderlo per il tono che aveva usato,ma sua madre lo bloccò,mettendogli una
mano sul braccio destro,tornando poi a cercare il suo sguardo. -Perchè non ce
lo hai detto?-gli chiese con voce calma. Al alzò le spalle. -Sinceramente
non ci ho pensato...Ero talmente occupato a cercare di capire quello che stava
succedendo per potermi occupare d'altro. Non lo sa nessuno-aggiunse quasi
volesse riparare un torto. -Ma cosa è successo?Voglio dire,eravate così
felici...-chiese ancora sua madre,sinceramente confusa. Un sorriso
leggermente amaro apparve sulle labbra di Al,mentre l'uomo si sedeva su una
delle sedie libere attorno al tavolo,alzando poi di nuovo le spalle. -No,non
lo eravamo. Era già da un pò che non le cose non andavano,ma sapete come sono
fatto,cerco sempre di rimediare,spero sempre che se mi impegno tutto si
sistemerà. Però questa volta non ha funzionato...Così me ne sono
andato-disse,odiando il velo di tristezza che accompagnò quelle parole. -E'
davvero tutto finito fra di voi?- Al guardò sua madre e sorrise:la donna
aveva espresso a voce una domanda che lui si era posto mille volte nella sua
testa in quelle due settimane. -Non lo so- Nella stanza scese il silenzio
per alcuni istanti,mentre i tre adulti si lanciavano sguardi furtivi a vicenda
non sapendo come introdurre il discorso successivo. Come Albus si era
aspettato,toccò a suo padre farlo. -Chi è Lane?- Al sospirò e rialzando lo
sguardo sui suoi genitori raccontò brevemente la storia di Lane e il motivo che
lo aveva spinto ad ospitarlo,prima nella casa che divideva con Scorpius,e poi in
questa. -Quando l'ho visto lì in mezzo a quei barboni,fare la fila per un
posto dove dormire,mi è sembrato così indifeso...Ho sentito che dovevo fare
qualcosa per aiutarlo-disse cercando di spiegare loro cosa lo aveva spinto a
comportarsi in quel modo. Sua madre annuì velocemente. -Hai fatto la cosa
giusta...-gli disse suo padre,dandogli la sua benedizione. Al sorrise. -So
che è una situazione temporanea,ma vorrei dare un pò di tranquillità a quel
ragazzo dopo tutto quello che ha passato-aggiunse. Ginny Potter sorrise
e,alzandosi in piedi,gli andò vicino per posargli un bacio fra i capelli
arruffati,incontrando l'istante dopo i suoi occhi,fissandolo attentamente per un
lungo momento. -E' una cosa bellissima quella che stai facendo tesoro...Ma
prima di crearti una nuova vita, assicurati di aver completamente chiuso con la
vecchia. Sei davvero convinto che fra te e Scorpius sia tutto finito?-gli
domandò con voce dolce. Al restò in silenzio,non sapendo come
rispondere. Era impensabile raccontare a sua madre il vero motivo che lo
aveva separato da Sy... Deglutì nervosamente e distolse lo sguardo da quello
della madre. -Io e Scorpius vogliamo delle cose diverse...-disse sperando che
quello bastasse a soddisfare la curiosità della madre. Sentì il sorriso di
sua madre e rialzò lo sguardo sul volto della donna. -Due persone che si
amano trovano sempre il modo di venirsi incontro-fece la donna,da inguardibile
romantica qual'era. Ecco appunto,due persone
innamorate...
Si chiamava Nigella Folk. Il suo nome ovviamente
non aveva detto niente nè a Lily nè a Daniel,e per un lungo istante entrambi si
erano chiesti se la donna non avesse sbagliato persona,finchè lei non si era
presentata. Lì sulla soglia della loro porta aveva spiegato ad entrambi che
era la sponsor della madre di Daniel,e che aveva bisogno di parlare con
l'uomo. Lily si era voltata verso il marito e aveva scorto all'istante il
cambiamento d'espressione sul suo volto:la felicità che aveva accompagnato quel
giorno era sparita,lasciando il posto alla frustrazione e alla rabbia. Era
riuscita anche ad immaginare cosa stava pensando Dan in quel momento:perchè
quella donna riesce sempre a rovinare la mia vita? -Ho bisogno di parlarti
per un paio di minuti-aveva detto la donna alternando lo sguardo fra Daniel e
Lily. Fosse stato per Daniel sarebbero rimasti sulla porta di casa finchè la
donna non se ne fosse andata,così Lily prese in mano la situazione. Aveva
preso le chiavi che suo marito stringeva nella mano sinistra e aveva aperto la
porta,fermandosi nell'ingresso. -Si accomodi-aveva detto alla
donna. Questa le aveva rivolto un sorriso di ringraziamento e l'aveva seguita
nel salotto,a sua volta seguita da Daniel che,dopo essersi chiuso la porta alle
spalle,le aveva seguite in salotto. -Posso offrirle qualcosa?Un tè o un
caffè?-aveva chiesto educatamente Lily. Nigella aveva scosso la
testa. Lily aveva lanciato uno sguardo a Daniel e gli si era
avvicinata,sedendosi sul bracciolo destro della poltrona su cui si era lasciato
cadere e gli prese una mano. Per alcuni istanti i tre erano rimasti in
silenzio,imbarazzati ma consapevoli che quella conversazione doveva avere
luogo. -Mi scusi...Lei ha detto di essere uno sponsor:che cosa significa
esattamente?-aveva chiesto Lily iniziando la conversazione. Voleva quella
donna il prima possibile fuori di casa;non aveva niente contro di lei,ma la sua
sola presenza turbava Daniel e questa era l'ultima cosa che Lily voleva. -Uno
sponsor è una specie di angelo custode per coloro che frequentano gli alcolisti
anonimi-aveva spiegato la donna in tono quasi professionale-Ex alcolisti che
sanno cosa significa combattere contro questa "malattia" e sanno come aiutare le
persone che sono affidate loro-aggiunse. -Quindi anche lei è...-aveva chiesto
ancora la rossa,senza concludere la frase. Nigella annuì. -Un ex
alcolista.Sobria da ben ventiquattro anni-aveva risposto la donna,chiaramente
soddisfatta di sè stessa. -Perchè è venuta qui?-aveva domandato Daniel
parlando per la prima volta. Lo sguardo di Nigella si era posato sull'uomo
e,dopo un breve istante,le sue labbra si erano distese in quello che voleva
essere un sorriso comprensivo. -Avevo bisogno di parlare con te- -E' stata
quella donna a mandarla?-aveva chiesto ancora Dan. Nigella annuì. -Sono
qui per conto di tua madre-aveva confermato. -Per quale motivo?- -Ha
provato a scriverti,a telefonarti,ma mi ha detto di non aver ricevuto nessuna
risposta- -Mi sembra chiaro che non volevo parlarle.Credeva che mandarla qui
avrebbe funzionato?-aveva risposto l'uomo. Nigella era rimasta in silenzio
per un breve istante. -Tua madre ha davvero bisogno di parlare con te-aveva
detto poi. -Perchè?Si è ricordata improvvisamente della mia esistenza?-aveva
chiesto Daniel amaramente. Lily gli si era avvicinata cercando di fargli
sentire maggiormente la sua presenza,non sapendo come affrontare quella
situazione,per lei così inusuale e insidiosa. -Fa parte del programma di
recupero. Dobbiamo chiedere perdono alle persone che abbiamo ferito per poter
iniziare un nuovo percorso di vita-gli aveva spiegato pazientemente. Lily
aveva osservato l'espressione incredula sul volto di suo marito e l'aveva visto
corrugare le sopracciglia. -Perdono?Crede che bastino poche parole per
cancellare anni di silenzio e di abbandono?-aveva chiesto Daniel alla
donna. Nigella aveva fatto per ribattere alle sue parole,ma Dan non glielo
aveva permesso. -Ha una vaga idea di tutto quello che ho dovuto
sopportare?-le aveva chiesto con voce risentita. -Io e tua madre abbiamo
parlato molto del vostro rapporto...-aveva iniziato la donna,con il solito tono
di voce professionale che sia Daniel che Lily stavano iniziando ad
odiare. -Io e quella donna non abbiamo nessun rapporto-aveva ribattuto secco
l'uomo. -Ascolta io capisco il tuo risentimento,ma tua madre sta davvero
cercando di rimediare ai suoi errori. E' sobria da sei mesi e segue tutte le
regole del programma. Non vuole mettere una pietra sul passato,ma vuole fare
il primo passo per ricominciare-disse la donna in modo combattivo. Daniel la
aveva fissata in silenzio,una smorfia di disappunto sul viso. -Se
davvero,come hai detto tu non avete nessun rapporto,allora questa è una buona
occasione per capire,per fare domande rimandate troppo a lungo e magari per
iniziare a costruire qualcosa- Il silenzio era calato di nuovo nella
stanza;in imbarazzo Lily si era limitata a tenere la mano del marito senza dire
nulla,senza esprimere la propria opinione,certa che quella fosse una questione
che la riguardava soltanto relativamente. Se Dan voleva chiudere
definitivamente con sua madre lei non poteva far niente...Sapeva quanto aveva
sofferto a causa della donna,anche se lui non gliene aveva mai parlato,e proprio
per questo non lo avrebbe mai costretto a fare qualcosa che lo faceva
soffrire. -Va bene- Quelle due parole avevano spezzato il
silenzio,cogliendo di sorpresa entrambe le donne. Lilly guardò suo marito con
aria sorpresa e vide un espressione indefinibile sul suo volto. -Sei
sicuro?-non era riuscita a fare a meno di chiedergli. L'uomo le aveva posato
una mano sul ginocchio più vicino e gliel'aveva accarezzato,incontrando per
un'istante il suo sguardo. In quello sguardo Lily aveva visto determinazione
e pena,risolutezza e bisogno di conforto,e per un' istante le sembrò di avere di
fronte il ragazzo che aveva incontrato dieci anni prima,smarrito e confuso
nonostante le arie da sbruffone,e non l'uomo forte e sicuro che era suo
marito. Daniel era tornato a posare lo sguardo su Nigella Folk. -Soltanto
un'incontro,ma voglio essere certo di potermene andare quando voglio:se quello
che sentirò diventerà assurdo voglio prendere la porta ed andarmene senza che
qualcuno cerchi di trattenermi-aveva detto deciso. Nigella aveva
annuito. -Posso assicurartelo fin da ora-gli aveva garantito. L'istante
dopo Daniel avrebbe voluto rimangiarsi tutto,dire che aveva cambiato idea,che
era sbagliato... Chi è l'idiota che abbraccia i suoi incubi invece di
scappare lontano da loro?
La sua vita nelle ultime due settimane era stata un
susseguirsi di notti. Era diventato un abitante delle tenebre. Non
ricordava l'ultima volta che era riuscito a svegliarsi prima delle due del
pomeriggio e,soprattutto senza quel mal di testa lancinante e la bocca
impastata. La sua vita nelle ultime due settimane era stata un susseguirsi di
volti. Di corpi. Di sconosciuti. Tutto pur di non pensare. La sua
vita aveva subito un cambiamento drastico improvviso e lui aveva reagito
nell'unico modo che conosceva:mentendo. Mascherando il dolore,la
solitudine,il bisogno. Il silenzio che avvolgeva la sua casa era
insopportabile,quasi assordante e,mentre prima era rassicurante,ora aveva
bisogno di rumore:musica,risate,chiacchiere inutili. Tutto pur di non dover
sopportare il silenzio. Non era più tornato. Aveva sperato di vederlo
tornare anche solo per prendere le ultime cose che si era lasciato dietro nella
fretta di andarsene,di lasciarlo,ma Albus non era più tornato. C'erano notti
in cui,quando lo sconosciuto di turno se ne era andato,aveva bisogno dell'odore
di Al per addormentarsi,aveva bisogno di illudersi,di credere che fosse ancora
tutto come prima. Sentiva la sua mancanza quasi in modo fisico,neanche gli
avessero conficcato degli spilli sotto la pelle che dolevano ogni volta che la
sua mente si concentrava sul pensiero del compagno. Lo rivoleva indietro,di
nuovo accanto a sè,ma era consapevole di aver combinato troppe cazzate da poter
essere perdonate con un semplice "mi dispiace". Senza dimenticare che ora
c'era quell'ape fastidiosa che ronzava attorno ad Al! Non che la cosa lo
preoccupasse più di tanto,poteva liberarsi di lui facilmente,ma anche qui il
problema era che non sapeva da dove iniziare. Non sapeva più cosa fare:aveva
perso Al,non si sedeva al computer da settimane,tutto il suo mondo sembrava
essere svanito in un enorme buco nero...Non aveva più niente. Doveva
ricominciare da zero a ricostruire sè stesso?A cosa serviva? Per quale
motivo? Rimettere insieme i pezzi per permettere a qualcun'altro coglione di
farlo a pezzi ancora e ancora? Ma lui non voleva nessun'altro... Per lui
esisteva soltanto un uomo nella sua vita. La spinta a reagire arrivò una
mattina....In una forma che mai si sarebbe aspettato. Sentendo il
ripetuto scampanellio si era trascinato fuori dal letto e giù per le
scale,combattendo contro la luce del sole che gli feriva gli occhi. -Sto
arrivando cazzo!-disse a chiunque ci fosse dietro la porta,incurante di apparire
volgare. Finalmente si era trovato davanti alla porta e afferrata la maniglia
con la mano sinistra aveva lottato un pò per riuscire a girarla nel senso
giusto,ma una volta aperta la porta,il senso di confusione che gli avvolgeva la
testa,rendendo tutto ovattato,sparì. Tutto era perfettamente
lucido. Guardò la persona ferma davanti a lui e il suo primo pensiero fu che
doveva essere un sogno:sì probabilmente era così;era ancora a letto e quello era
soltanto un sogno. Un'incubo. L'uomo una versione invecchiata di sè
stesso,ricambiò il suo sguardo,aspettando "educatamente" che fosse Scorpius il
primo a parlare,entrambe le mani posate sul pomello del bastone da passeggio e
la schiena drittta in modo quasi militare. -E tu che cazzo ci fai qui?-si
decise a parlare Scorpius,incurante di come sarebbe suonata quella prima
frase. Draco Lucius Malfoy arricciò la punta del naso,quasi le sue narici
fossero state infastidite da un cattivo odore e atteggiò le labbra sottili in un
ghigno. Non c'era il minimo calore in quel sorriso.Era solo un gesto di
cortesia verso un estraneo. -Non mi fai entrare?-
Salve a
tutti!!!!
Come
vanno le cose?Sentivate la mia mancanza???
Lo so vi
ho fatto aspettare un pò,ma il lavoro mi impegna un
casino...Sorry!
Allora,capitolo incentrato principalmente sul rapporto
genitori-figli,parecchio incasinato nella maggior parte dei casi,escluso
ovviamente quello fra Al ed i suoi genitori.
Vi è
piaciuta la sorpresa finale?Il buon vecchio Draco Malfoy è tornato per una
piccola "comparsata"!!
Il loro
incontro verrà raccontato nel prox capitolo e posso dirvi già che destabilizzerà
parecchio il ns Scorpius...
Ringrazio
tutti coloro che leggeranno e recensiranno questo capitolo,e chiedo scusa per
eventuali errori di ortografia o battitura.
Il titolo
del capitolo è preso da una canzone omonima di Cat
Steven.
E ora i
ringraziamenti:Kikka15(Eh
già...Era ora altrimenti sarebbero diventati noiosi,non credi?E poi mi
conosci,le cose tranquille non mi piacciono! :) ...Per certe cose ti riferisci
ai baci con Brian,vero?Beh credimi se tu conoscessi Brian capiresti che è
davvero impossibile resistergli!Cmq fidati il nostro Scorpius è in viaggio,ha
capito che nn sa stare senza Al,ma l'orgoglio lo blocca ancora;ha
solo bisogno di una spinta.Tranquilla io amo le recensioni lunghe,quindi
puoi dilungarti quanto vuoi!),VeroGranger(Grazie per i complimenti!Beh veramente anche io ho dovuto
abbandonare qualche ff xkè nn riuscivo a portarle avanti o perchè erano
diventate tr complicate...),Luthien241(Lo so!Ma ti prometto che mi farò perdonare per tutta la tristezza
e tutto quello che ho fatto passare a quei due "poveri" ragazzi!Londra è
fantastica e io la amo ogni giorno di +...Ma tranquilla non potrei mai
dimenticarmi di voi!),Angel_SG(E' sentimento comune voler uccidere Scorpius,ma se lo uccidete
come fa a rimettere a posto le cose??Lasciatelo vivo please!Il pezzo di Mel e
Brian è frutto di attento studio,traduzione ore spese a guardare e riguardare
"QAF" fino ad imparare le battute a memoria...Ahahahahah Ormai mi conosci
bene!Come vedi abbiamo costruito un piccolo problema anche per Lily e Dan,quindi
ora stiamo a vedere che succede)Hale_y(In effetti...Sembra che sia regredito con gli anni,invece di
maturare!Il bello di tutta la faccenda è che Al non lo ha neanche tradito,sta
soffrendo le pene dell'inferno e i gemelli si permettono anche di
giudicare...Bah certe volte i fratelli sono davvero inutili!Beh diciamo che
James sa di avere un pò di colpa in quello che è successo,ecco perchè non ci
prova neanche a capire...Per quanto riguarda Ronnie,lui sarà l unico dei tre che
farà un tentativo),Lumamo64(Beh se la guardi dal punto di vista dei fratelli Potter è il
contrario:San Malfoy e Diavolo Potter,quindi come vedi la situazione è
soggettiva... Anke se x come si sono messe le cose,Sy ha fatto un pò il
diavoletto...),VictorieBHFS(Veramente se ci pensi bene in quel frammento era la
reincarnazione di Justin...Cmq se mai dovesse decidersi ad andare in giro per
locali,sono sicura che Sy porterebbe via lo scettro a Brian senza il minimo
sforzo!Meno male che lui voglia soltanto Albus ^_^...A me piacciono i tuoi
monologhi,sei una delle poche con cui posso parlare e che capisce veramente
quello che sto dicendo!!!Un bacio!!),Juliets(Benvenuta e grazie per i complimenti!E per l'enorme
recensione,l'ho adorata!Allora procediamo per coppie,ok?Harry/Ginny: anke io ho
avuto la stessa idea su Ginny,ha l'istinto materno che sprizza da tutti i
pori,ma allo stesso tempo è una guerriera;fin da quando era bambina sapeva di
voler Harry,di voler costruire qualcosa con lui,ma sapeva che non sarebbe stato
facile,così ha aspettato,e aspettato e alla fine ha tirato fuori gli artigli nel
momento giusto.Harry magari è diventato più italiano che inglese nel suo
rapporto con i figli,specie con Lily.Luna/George:Lo so,è una mia creazione...Ho
sempre pensato che George dopo la morte del fratello fosse spezzato,una persona
diversa da quella che c'è nei libri della Row e quindi aveva bisogno di qualcuno
che lo aiutasse a rinascere.E' vero la storia del cancro è stata terribile(da
leggere e da scrivere),ma volevo qualcosa che spiegasse quanto forte fosse il
loro amore,e che lo rafforzasse. Ron/Hermione:Molti sono rimasti male per la
storia con Cassie,e non ne capisco il motivo.Perchè diamo per scontato che la
loro storia d'amore sia meravigliosa e a lieto fine soltanto perchè hanno
impiegato 7 anni a mettersi insieme?Le storie d'amore finiscono e si formano
nuove famiglie...Cmq alla fine tutto è andato apposto e i nostri hanno
ricostruito una famiglia.Seamus/Rupert/Dean:Eh,lo so Dean non è uno dei
personaggi migliori di quella storia...Diciamo però che si è un pò riscattato
con la scena del fast food e del rapporto con Daniel...Anke a me piacciono molto
Seas e Rupert,la storia ed i loro problemi li rendono veri;Ora i
juniors:Jim/Rose:eh già dicono così ed il tempo ha dimostrato che avevano
ragione:si amano e ora vogliono avere un figlio...anke se hanno DAVVERO scelto
la persona sbagliata a cui rivolgersi!Rebecca/Ronald:nella mia mente
loro sono Nathan ed Haley di "One Tree
Hill",nn so se li conosci;inoltre insieme a Al e Sy,sempre nella
mia mente contorta,sono il simbolo del vero amore:quello che è successo loro lo dimostra...Lily/Daniel:E' vero,lì
Harry ha sbagliato,e anke di grosso!Ma come abbiamo detto prima è un
padre molto apprensivo ed orgoglioso che non sa riconoscere i propri errori neanche quando
sn grossi cm 1 casa!Alison/Fred:Anke loro torneranno presto,specialmente in relazione alla
storia fra Alice e Luke;Hugo:beh,si è parlato tanto di questo fascino Weasley,almeno
uno doveva portare alta la bandiera,non pensi? :) ;Alice/Luke:la loro è la storia
+ complicata,almeno x come la vedo io:il loro amore nn ha avuto una
vera fine,bloccato dalla paura,dai pregiudizi e dalla codardia di Luke;non so se questa
volta c sarà un lieto fine,ma volevo dare un giusto seguito a
qst coppia,senza dover restare cn il dubbio,con il tanto odiato
"e se...";E x finire loro:la Golden Couple:Albus era tutto tranne che stupido,credimi!Anke
se le cose fra loro nn sono sempre state facili,e qllo ke
sta succedendo ne è un esempio,lui sa cosa vuole,lo ha bene in mente:vuole
solo Scorpius,ma vuole delle certezze,qualcosa di vero...E la cosa triste/bella è che
Sy vuole le stesse cose...Tranquilla,tutto avrà la giusta
fine),Sweey(Lo so,nn è uno dei periodi più
allegri,almeno x Al e Scorpius,lo so...Ma tu fidati di me!Lo sai che la mia
mente malata e contorta agisce in questo modo per un motivo preciso,quindi sta
tranquilla e fidati della mia mente contorta!).
Bene x il momento è tutto,io
vi saluto e vi do appuntamento al prox capitolo...
"Quello che
voglio"
Baci,Eva.
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