Cantarella
Giravo tra le mani quella preziosa boccetta.
Ero consapevole delle mie azioni, di ciò che sarebbe
successo, delle conseguenze.
Lei era candida, nel letto. Bianca, pallida e coi lunghi capelli verde
acqua che le cadevano sul corpo immobile.
Marmorea.
Come sarebbe stata la mia vita senza di lei? Lo stavo provando ora.
Col tempo mi aveva intrappolata. Un sorriso, un gesto, uno sguardo.
Era la sua trappola per me ma ora toccava alla mia.
Inconsciamente mi feci avvicinare. Non volevo, lancetta dopo lancetta,
lasciare che il mio tempo venisse occupato da lei.
Voleva incastrarmi. Lo pensavo davvero e avevo paura.
Ma quando la chiamai lei corse subito, si fidava di me.
Sapendo di sbagliare, le versai nel bicchiere ciò che
conteneva la boccetta che ora tenevo in mano.
Pensavo che quella sostanza potesse fermare il mio dolore. Cantarella.
Non sapevo come sarebbe andata a finire con esattezza ma questa era la
mia trappola per lei.
24 estenuanti ore senza di te. Tick Tack.
Sbagliato. Sbagliai.
Non voleva ingannarmi, lei era sincera.
Mentre piangevo sentii due mani abbracciarmi e accarezzarmi il volto da
dietro.
Chiusi gli occhi.
I sorrisi, i gesti, gli guardi.
Erano veri, non illusione.
Sentii il suo sospiro sul mio collo. Mi scese sulla guancia l'ultima
lacrima prima di fare un leggero sorriso.
Tick Tock. Attimi indimenticabili.
Avevo vinto.
Avevo perso.
Caduta nella sua trappola e lei nella mia, mi voltai.
Un solo bacio.
Premio o penitenza?
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