Storia scritta per il primo turno del concorso “Lotta all'Ultimo
Inchiostro” del Magie Sinister Forum (http://magiesinister.forumcommunity.net/)
sul tema “Risata di Piton”.
Disclaimer: I personaggi ed i
luoghi presenti in questa storia non appartengono a me bensì, prevalentemente,
a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti.
I personaggi originali e la trama di questa storia sono
invece di mia proprietà ed occorre il mio esplicito e
preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una
citazione da essa.
Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma per
puro divertimento, nessuna violazione del copyright è pertanto intesa.
Black Smile
Quel giorno lacrime chiare scesero dal cielo per assistere
impotenti a quell’empio spettacolo.
Un uomo giaceva a terra, in ginocchio, madido di sangue e
pioggia.
Nonostante le numerose Cruciatus
ricevute si rialzò a fronteggiare il mostro che aveva davanti.
- Ah ah ah! Come ci si sente ad avere il potere e non
potersene servire? Ci si sente una nullità, vero, mio Signore? – fece un
inchino mentre le sue labbra si stirarono in un ironico sorriso.
Il mago lo stava sfidando apertamente.
Una strega dallo sguardo di un folle assassino corse verso
Severus con la bacchetta stretta tra le mani in modo furioso.
- Come osi ridere dell’Oscuro Signore! – gli urlò Bellatrix
frapponendosi tra i due. – Sei un codardo che si nasconde dietro parole. –
aggiunse.
Il volto di Severus divenne marmoreo, le labbra si serrarono
e gli occhi neri rilucevano di ardente rabbia.
- Non immischiarti, Bella – e le intimò di togliersi di
mezzo – Sparisci!
Ma la maga non si mosse.
- Avada Kedavra! –
urlò Severus mentre un fascio di luce verde colpì in pieno petto Bellatrix.
Ci fu un attimo di silenzio e tutti si bloccarono come se
fosse stato fermato il tempo.
- Ah ah ah! Sono stato un vero codardo ad uccidere una
donna. – la sua risata si propagò per la radura, - Che vigliaccheria da parte
mia. Mi scuso profondamente. – e s’inchinò con riverenza per scusarsi con la
donna che giaceva morta ai suoi piedi.
Gli occhi di Voldemort si fecero ancora più rossi e la sua
furia cieca si scagliò implacabile su Severus che cadde nuovamente a terra,
dolorante, con il sangue che fuoriusciva copioso dai numerosi tagli che un Sectumsempra gli aveva provocato.
- Non ridi più, Severus? Dov’è finita tutta la tua
spavalderia?
Voldemort allargò le braccia parlando ai suoi fedeli
Mangiamorte come a volerli incitare: ora erano loro a ridere.
Oscena risata di vili e crudeli uomini.
L’oratore camminava intorno al corpo inerme della sua
vittima incitato dal suo pubblico che lo stava acclamando.
Il viso del mago era nascosto dai lunghi capelli neri, un
velo scuro a coprire il suo amaro sorriso.
Rideva Severus, come mai aveva fatto nella sua vita e si
rialzò di nuovo a fronteggiare l’Oscuro Signore.
- Vedo che non demordi, Severus. Mi è sempre piaciuta questa
tua ostinazione e resistenza, ma non ti servirà. Mi prenderò ciò che voglio, lo
farò direttamente dalla tua mente.
Di nuovo Severus rise: - Prego. – disse allargando le
braccia in segno di resa – Si accomodi pure.
Il suo sorriso stava irritando Voldemort che corse furioso
vicino a lui e con la Legilimanzia cercò di penetrare la sua mente, ma come
sempre vide quello che Severus voleva che vedesse: polvere.
L’Oscuro si ritrasse e sulla sua faccia v’era dipinta
incredulità.
- Ah ah ah! Non ha mai visto niente nella mia mente, l’ho
sempre ingannata, mio Signore – e di nuovo fece un inchino.
Voldemort furente gli lanciò l’ennesima Cruciatus che lo gettò a terra definitivamente privo di sensi.
Gli serviva ancora.