Willard

di TheWhiteFool
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Erez Demetris contemplava con disappunto la lunga lista di pagamenti, arrivata in allegato con la posta di quella mattina. Il suo malcontento cresceva di riga in riga, e le molte rughe d'espressione si facevano man mano più marcate di quanto fossero in realtà. Arrivato a leggere appena metà della lunga pergamena, ebbe un sussulto infuriato, facendo tremare il tavolo della colazione e rischiando di rovesciare la sua tazza di latte e zenzero.

-Erez!- suo moglie Elena gli lanciò uno sguardo sorpreso -Vi prego, state attento a non rovesciare niente. Non vorrei che rovinaste la tovaglia, è pura seta orlesiana.- la donna fissò con disappunto l'espressione torva del marito. O forse fissava semplicemente la tazza del latte, pronta ad afferarla prontamente in caso Erez si fosse arrabiato e avesse deciso di rovesciare il tavolo.

L'uomo, invece, sospirò alzando gli occhi al soffitto -Non rischierei mai di macchiare una tovaglia tanto pregiata, Elena.- rispose con un tono a metà strada fra l'esasperato e il sarcastico.

-Cose vi affligge, allora?- chiese distrattamente la donna, sorseggiando la sua tazza di caffè mattutino. I due coniugi si trovavano soli nell'ampia sala da pranzo appartenente alla loro casa di Veshibal. Era una stanza sfarzosa, con un molte vetrate sottili che davano sul giardino interno, e un lungo tavolo in legno di palissandro. A Erez non importava molto del luogo in cui consumava i pasti, ma la moglie amava molto lo sfarzo della sala, che usava anche quando erano solo in due a mangiare, come in quel momento.

-Cosa mi affligge? Cosa mi affligge?!?- ripetè Erez infuriato, sventolando sotto il naso della moglie la lunga pergamena di conti da pagare -è quel figlio che mi avete dato, ecco cosa mi affligge!-

-è anche vostro figlio, caro- rispose Elena imperturbabile -e ultimamente la sua condotta mi è sembrata esemplare.-

-sarebbe ancora più esemplare se non spendesse tutti i soldi che guadagno in cose inutili- l'uomo si adagiò allo schienale della sedia con un verso stanco, additando la pergamena -questa è tutta una lista di oggetti che Willard ha comprato nell'ultimo mese, con relativi acconti da pagare.-

Elena cominciò a tormentarsi la collana di perle, che le adornava il lungo e secco collo grinzoso: -e allora?- chiese alzando un soppracciglio sottile -Willard si è solo regalato qualche oggetto utile. Non mi sembra una grande tragedia.-

-Vorrei fosse solo qualche oggetto utile! A che gli servono sette nuove camicie con le rouches o...o...- Erez guardò velocemente la lista -...o un una costossima lozione per capelli creata dai maghi del Tevinter? Per tutti gli antichi dei- l'uomo si abbandonò allo schienale della sedia, sospirando in modo improvvisamente stanco -credevo che a darmi questo genere di problemi sarebbero state le mie figle, non il mio primogenito maschio.-

-Dovreste essere contento che almeno uno dei nostri figli apprezzi l'estetica!- Elena tirò su col naso -Fanny sta crescendo in un modo così selvaggio. Oh, quanto vorrei che avesse solo metà dell'eleganza del fratello!-

-Della sua vanità, vorrete dire – rispose Erez burbero –Dal mio punto di vista un solo figlio che mi svuoti il portafoglio basta e avanza.-





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