Salve a tutti! Ecco che ho iniziato una nuova ff che spero
vi piaccia molto.
Mi sono chiesta più volte come Hogwarts nacque, nel senso
che tutti sanno la storia narrata dalla McGranitt nel film Harry Potter e la
camera dei segreti (nel libro omonimo è Rùf che la spiega), però il resto è
sempre stato un mistero. Questa comunque è la mia versione, e spero che non sia
troppo noiosa (soprattutto la prima parte, che mi serviva per introdurre poi la
vera storia) quindi non soffermatevi esclusivamente sul primo capitolo ma
leggete anche il resto…ok ora dovrei avere finito, quindi vi lascio…ah sì mi
sono dimenticata di dirvi che aspetto i vostri commenti più numerosi che mai!
Buona lettura!!!
Capitolo
1-Un cenno di storia e le casate di Gran Bretagna
Quando pensiamo alla nascita, solitamente la colleghiamo al
sentimento dell’amore, come due genitori il cui frutto del sentimento che li
lega viene rappresentato da un figlio. Ma anche per gli oggetti può valere
questa versione, come un orefice che con pazienza, impegno e destrezza riesce a
dar vita a oggetti tanto preziosi quanto semplici, oppure un pittore che con i
colori trasmette la sua anima ad una tela inizialmente anonima e bianca, ma
marchiandola con il suo amore e la sua passione.
Così nacque anche Hogwarts, la scuola di magia e di
stregoneria, quell’immenso castello, quelle solide mura, quell’antico patto tra
quattro maghi che visse, vive e vivrà.
Godric Grifondoro, Salazar Serpeverde, Tosca Tassorosso e
Cosetta Corvonero.
Queste quattro grandi persone erano i più potenti maghi e
streghe delle poche in quel periodo, dove tutti coloro che praticavano arti
magiche erano costretti a nascondersi per non essere condannati a morte, che
eludevano con grande facilità. Ma i maghi e le streghe prima di essere tali, cioè
maghi e streghe, sono persone che necessitano di rapporti umani, i quali
venivano meno una volta scoperta la propria natura.
In quel periodo, troppi anni addietro da poterli contare, la
comunità magica era molto ridotta in Europa, poche migliaia, che cercavano di
nascondere la propria natura, alcuni addirittura la negavano a loro stessi
ritenendola una maledizione.
La mentalità era abbastanza chiusa, se eri uno stregone
riconosciuto, dato che potevi scampare al rogo, diventavi un reietto, che non
poteva stare con la società.
Cominciarono così a nascere delle piccole comunità
distaccate di maghi, che si isolarono dal resto del mondo. Tutti questi
gruppetti si rifacevano a quattro casate antiche (Grifondoro, Serpeverde,
Tassorosso e Corvonero) che diedero origine alle così dette dinastie di sangue
puro, in quanto si accoppiavano esclusivamente tra loro e consideravano gli
altri non-maghi indegni di avere rapporti con loro in quanto avevano rifiutato
e avevano condannato i praticanti della magia.
Paura del diverso, ecco cosa spinse gli esseri-non-maghi ad
essere così ottusi e maligni.
Gli anni trascorrevano e ogni casata diede nello stesso anno
un figlio che una sibilla aveva predestinato a fare cose grandi.
Ognuna di queste casate guidava quattro parti distinte della
Gran Bretagna:
La casata dei Serpeverde controllava l’Irlanda, e aveva come
simbolo del blasone una serpe.
A quella di Grifondoro era sottomesso un vasto territorio
che ricalcava a grandi linee quello dell’Inghilterra e veniva rappresentata con
un grifone.
I Corvonero sorvegliavano la zona più a nord dell’isola, più
o meno l’attuale Scozia e si raffigurava con un Corvo.
Infine, ma non meno importante, la casata di Tassorosso che,
seppur ricopriva il più piccolo tra i territori, rispettivamente il Galles, era
posta al centro e fungeva da mediatore, soprattutto per le due casate più
rivali tra loro, cioè quella inglese e quella irlandese.
Ma vediamo di descriverle il meglio possibile, per poi avere
un quadro più completo per quando la vera storia inizierà.
I Serpeverde, come già detto, erano i signori d’Irlanda,
terra di antiche e oscure magie. Per quanto fosse potente e saggia, la
popolazione magica che vi viveva era temibile e maligna, considerandosi sempre
i migliori in quanto controllavano un’isola totale, al contrario delle altre
tre che si dividevano un unico territorio. Questo li portò ad avere un orgoglio
insulare che denigrava gli altri ingiustamente. Però erano anche i più
maltrattati. La popolazione non maga irlandese era la più sprezzante nei
confronti della magia, cercava di liberare la propria terra da una cosa,
secondo loro, insulsa e spregevole, nonostante fosse stata molto importante per
le loro antiche popolazioni.
Non è quindi da biasimare completamente la casata dei
Serpeverde che non reagì apertamente alle varie provocazioni, ma si nascose
sempre di più nelle viscere della terra impregnata di magia oscura che li
assetò di vendetta e odio.
Qual era dunque il simbolo più appropriato per queste
persone se non una serpe?
Già, un serpente dalla pelle lucida e argentata e dagli
occhi verdi come la vendetta, eppure che ricordavano, indirettamente, i campi
lussureggianti della terra d’Irlanda.
L’anima di questi maghi imparò ad amare l’oscurità e tutto
ciò che ne deriva.
Questo li spinse ad odiare i dorati grifoni inglesi che più
volte tentarono di sottomettere l’Irlanda al loro volere, ma non riuscendoci
mai definitivamente.
I nobili maghi di questa casata eccelsero principalmente per
il valore e il coraggio dimostrato nelle guerre del periodo, e ostentando anche
una leggera vena di superbia che li mise in lite con le serpi.
Le loro armature splendevano sotto il sole e il grifone
dorato dalle penne rossastre proteggeva i coraggiosi combattenti, per questo
gli venne affibbiata l’epiteto di Casata Dorata, sede della luce e delle virtù
più invidiate, ma non sempre primarie.
Infatti non eccelleva nella pazienza e nello studio erudito.
I tassorosso e i Corvonero erano le famiglie più
“tranquille” che amavano meno i combattimenti, ma che si distinsero ugualmente.
La Casata dei Tassorosso era la più buona e pacifica. Si
prendeva cura del Galles con amore e dedizione. Trovava del buono anche nelle
piccole cose e fu la casata perfetta per tenere in pace le due famiglie più
contrastanti. Non era particolarmente ricca o comunque facoltosa, sicuramente
non avrebbe mai potuto competere con le altre casate, in quanto di doti
particolari non ne aveva. Eppure si distinse per quella sua nobiltà d’animo che
arrivava al cuore delle persone.
La loro indole venne rappresentata con un tasso nero dalle
zampe gialle, che funge da “nonno” buono a tutti gli altri animali.
Vi è infine la casata dei Corvonero, pacifica anch’essa come
i Tassorosso ma per motivi ben differenti. Questi erano i più isolati, relegati
nella fredda ma bella Scozia, passavano le intere giornate a istruirsi con
impegno, plasmando persone colte ma taciturne e solitarie.
L’impegno per loro era molto importante e il loro
comportamento venne più volte frainteso etichettati come saccenti e
so-tutto-io. In realtà volevano solo dimostrare che anche loro potevano avere
pregi, non rimanendo così indietro agli altri. Istintivamente verrebbe da
pensare che il loro stemma fosse quello di un topolino (come ricorre più volte
nell’espressione “topo di biblioteca”) ma in realtà vennero presentati con un
corvo dal becco nero con i riflessi delle penne bluastri.
Ed ecco che presentate le quattro casate della magia in Gran
Bretagna può avere inizio la storia, origine di cose grandi.
Qui termina il primo capitolo…grazie per averlo letto e non
preoccupatevi la ff non sarà una lezione noiosa di storia, ma una magica
avventura.
Per non lasciarvi così a bocca asciutta ho deciso di
inserire subito anche il secondo capitolo…