La
mano stringeva cauta il bicchiere di
cristallo colmo di quel liquido vitreo che emanava un profumo
delizioso, un profumo che alleviava con la sua agra dolcezza i suoi
sensi rendendo così, meno opprimente la sensazione di
irritazione
che provava in quel momento. I suoi occhi impertinenti, fissi e
completamente assoggettati all'immagine statuaria di un uomo a pochi
passi da se, scrutavano con attenzione ogni minimo gesto, ogni
più
fugace espressione sui visi di quelle splendide e al tempo stesso
invadenti dame che facevano salotto attorno a lui.
Avvertì
una puerile risata seguita poi
da molte altre, un caos di voci di tonalità diverse, ma
comunque
tutte fastidiose a suo gusto. Spostò solo per brevi istanti
lo
sguardo sul viso di ciascuna ragazza e provò una stretta al
petto
che si manifestò esternamente con un aumento della presa sul
bicchiere. Sulla retta via per mandarlo i frantumi.
No.
Non erano alla sua altezza. Il
trucco decisamente troppo pesante sui loro tratti gentili, labbra
rosse come fragole con quella parvenza maliziosa, occhi illuminati da
una strana luce, da uno strano desiderio. Del resto Andrè
era un
soldato semplice e modesto, come può essere semplice e
modesto un
dio. Nella sua semplicità era davvero un uomo affascinante,
con i
capelli come uva nera, gli occhi del colore dello smeraldo
più
brillante e puro illuminati sempre da quella, fin troppo,
genuina gentilezza verso il prossimo.
Che
la gelosia avesse annebbiato anche
la sua capacità di giudizio?
La
bionda comandante arricciò le
labbra assottigliando lo sguardo e portandosi il bicchiere alle
labbra. Chiuse gli occhi definitivamente e assaporò il
gusto di
quel vino rosso impregnarle le labbra e scivolarle giù per
la gola
con una dolcezza innaturale.
-...
vorrei mostrarvi il mio palazzo.
Mio marito ama molto i cavalli come voi, e ne possiede molti, mi
piacerebbe mostrarveli. Che ne dite? Pensate di poter tener compagnia
ad una dama sola e annoiata?-
Quello
stralcio di conversazione le
giunse alle orecchie quasi distrattamente, si insinuò
placido e
calmo nella sua mente esplodendo poi all'altezza dello stomaco
provocandole un calore, una rabbia... una gelosia mai provata. Non
avrebbe sopportato oltre: era il momento di interrompere quella
piacevole
chiacchierata.
-Sarebbe
meraviglioso madame
intrattenervi, ma purtroppo i miei compiti e i miei
impegni
come soldato me lo impediscono.-
Sempre
garbato e gentile il suo Andrè.
Posato
il bicchiere su un tavolo li
vicino si diresse senza troppi preamboli verso il folto gruppetto di
dame. Fu accolta da un improvviso silenzio e degli sguardi insistenti
che ignorò apertamente. Il suo sguardo di cristallo si
perdeva in
quello smeraldo di Andrè che al centro dell'allegra
compagnia la
inchiodava con il suo sorriso divertito. Era così
maledettamente
bravo a riconoscere in lei certe emozioni, si sentiva nuda
d
fronte ai suoi occhi. Quel pensiero le provocò on brivido
caldo e
piacevole.
-Scusate
la mia intromissione,
purtroppo sono costretto a rapire il vostro intrattenitore. Ci hanno
richiamato in caserma per una questione urgente e non possiamo
proprio rimanere.-
Comunicò
Oscar con voce melliflua e un
sorriso tranquillo e cordiale che brillò nello sguardo di
tutte le
dame presenti.
La
mano della donna si infiltrò
sinuosa sotto alla camicia di Andrè conquistando centimetro
dopo
centimetro la pelle dell'uomo e assaporando contro il palmo il calore
del suo corpo. Sentì un dolce sospiro sgorgare dalle labbra
del moro
mentre la sua mano candida e affusolata continuava a percorrere con
avidità quel petto scolpito.
Bastarono
pochi attimi e entrambe le
mani vagavano su quella pelle perfetta come a marchiarlo, segnarlo
del suo tocco, alla continua ricerca di quei brividi di piacere che
le si srotolavano sulla schiena e dai quali iniziava a diventare
dipendente. La camicia di Andrè ricadeva ormai aperta a
coprirgli
solo le braccia, lasciando il petto nudo sotto lo sguardo acceso di
Oscar.
-Confessa
Grandier... lo fai apposta.
Lo fai maledettamente apposta.-
Sentenziò
il comandante con tono
brusco e indispettito mentre inclinava il capo indietro permettendo
alle labbra di Andrè di disegnare sul suo collo una languida
fila di
baci che si spinse decisamente in basso mentre affondando il viso nei
capelli neri come la pece di lui, Oscar, si lasciava stordire da quel
delizioso profumo di lui. Un gemito improvviso e intenso si
librò
nell'insignificante distanza fra i loro corpi, vibrando di un tono
basso arrochito dall'emozione.
-Mi
duole ammetterlo, ma a quanto pare
mi hai smascherato.-
Sorrise
lui contro la pelle di lei
mentre risaliva dopo aver baciato quel seno perfetto. Oscar immerse
una mano nei capelli neri di lui, constatando nell'insieme
quell'incredibile morbidezza al tocco e quella straziante voglia di
morire nei suoi baci per poi rinascere al tocco delle sue mani.
Sensazione che nasceva ogni qualvolta facevano l'amore, ogni volta
che vedeva riconfermarsi, vedeva crescere l'amore reciproco fatto di
sguardi timidi e innocenti, altri più forti e intensi,
sorrisi,
carezze.
-Sei
davvero perfido e... infimo.-
Gemette
mentre la voce le si spezzava
al termine della frase per la violenza del piacere che il tocco di
Andrè le stava procurando mentre sentiva il basso ventre
bruciarle
dal desiderio, mentre sentiva il bisogno fisico di lui crescere a
pari passo con la necessità di sentirgli gridare, gemere il
suo nome
nell'amplesso amoroso che di lì a poco, sapeva sarebbe stato
inevitabile.
-...
e tu un'inguaribile gelosona.-
Rise
apertamente il moro strappandole
un sorriso divertito mentre la stendeva sotto di se, allargandole
maggiormente la camicia così da poter posare un dolce e
tenero bacio
sul suo ventre scrutandola nel frattempo. Oscar rise appena facendo
brillare i suoi occhi, ora d'acqua liquida, di spensieratezza e
amore. Andrè risalì lasciando aderire e reciproci
petti nudi e
avvicinando il viso a quello della bionda comandante. Oscar
annegò
una mano nei suoi capelli neri e avvicinò il suo viso
assaporando il
suo respiro soffiarle sul viso.
-Ricordati
che sei mio. Solo mio.-
Si
impossessò delle sue labbra
improvvisamente non aspettando una risposta già scontata e
risaputa
da tempo, perchè lui era suo e lo era sempre stato, da
ancora prima
che lei se ne accorgesse.
HopelessGirl's
corner
Una One-shot, di 1000 parole
giuste,
nata durante un piacevole discorso con delle amiche con la mia
medesima passione per Andrè molto tempo fa, in effetti mi
scuso per
eventuali errori di ogni tipo. Spero che basti per colmare un po'
l'attesa del nuovo capitolo “L'odore del tempo” ma
purtroppo ho
avuto alcuni problemi di tempo e anche di
“calamità naturali”
che si sono abbattute improvvisamente nella mia città
privandomi di
elettricità, acqua e quant'altro per un arco molto breve di
giorni
ma comunque disastroso. Un bacio a tutti coloro che hanno commentato
le mie vecchie Fanfiction e a tutti coloro che mi seguono, vi
ringrazio di cuore.
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