Lo Giardin de' Demòni

di Myrose
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Quel maggiordomo, di notte.
 

Quando il giorno s’arrende alla sera
ed i sicari del Buio consumano il quotidiano assassinio del Sole,
frangendo di sangue il cielo,
i Suoi compiti cessano
con un soffio caldo su candele bianche.
 
La Notte,
per Lui ora dolce fantesca,
lo accoglie in sé come madre amorosa.
 
Le Tenebre, come ninfe invisibili,
lo spogliano degli abiti servili
mostrando, nuda,
la sua essenza infernale.
 
L’osserva, la Luna, con occhi d’amante.
Lo vezzeggia e Lo bacia,
unica testimone dei suoi giuramenti
innumerevoli, inutili e falsi
come le stelle cadenti.
 
E’ la Luna
l’unica complice dei Suoi sorrisi affilati.
 
 
 
Note d’Autore.
Mi ha sempre colpita la frase in cui Sebastian rivela a Grell come abbia assunto il proprio nome, ossia giurandolo alla Luna.
Questo piccolo componimento è il frutto delle mie elucubrazioni.
Devo anche confessare che mi ha sempre incuriosito immaginare cosa mai facesse il Michaelis una volta dismesso il frac da maggiordomo…




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