Le confessioni
di Gustav Schafer:
Muri di
convenienza
Pausa!
Alleluia!
Sono Gustav
Klaus Wolfgang Schafer, conosciuto meglio come “ batterista
tranquillo” dei
Tokio Hotel.
Muahahahahahah.
Dopo aver
sentito questa più e più volte, mi sono dato alle
risate sguaiate come Tom.
Tanto per
chiarirci, io e quegli altri tre esibizionisti con i capelli strani,
stiamo
provando per il nuovo tour, ma per fortuna adesso abbiamo una pausa.
Con il vostro
permesso, prima di dare ulteriori informazioni su quanto sia bello far
parte
degli Hotel di Tokyo, vado a sedermi un po’su un comodo
divanetto.
Bene.
La prima cosa
che dovete sapere è che qui sono tutti degli idioti.
E sto per
dimostrarvelo.
Iniziamo dal
più
idiota.
Lui, Mister
Pantaloni Grandi Per Evitare Figuracce. Ah-ah!
Secondo
voi Tom Kaulitz si veste
così perché gli piace? Di certo non è
un patito dello stile Hip-Hop, come vuole
farvi credere, altrimenti non suonerebbe ( male, certo) una Gibson: il
suo
stile da giamaicano scolorito è dovuto al fatto che, ehm, si
emoziona facilmente, come dice suo
fratello. Evidentemente Billi ha esperienza in materia.
Ma non soffermiamoci
troppo su questo.
Tom Kaulitz
è un
idiota perché, purtroppo per lui, non ha un briciolo di
materia grigia in
quella sua mente pervertitamente pervertita. Sta provando un assolo per
questo
show, forse ha capito che fa il chitarrista
e che non suona l’organo.
Uhm.
Ma poi mi tocca
parlare di un certo Listing.
Insomma, Listing
sta a piastra come io sto a batteria.
Non
c’è esempio
migliore per definirlo. Secondo me si è messo con una
ragazza con i capelli
cortissimi giusto per potersi vantare ancor di più di quanto
sia liscia e
setosa la sua chioma.
Non ho ancora avuto
modo di notare se i
suoi capelli fanno swissh. Accidenti, la prossima volta ve lo dico,
care fans.
Forse me lo sono
chiesto solo io, ma se Hagen venisse rapito dagli anti e lo
minacciassero
dicendogli: o ti tagliamo i capelli, o ti castriamo, secondo voi lui
cosa
sceglierebbe?
Sì, la
risposta è ovvia, ma è ovvia nel
senso più Georgistico del termine.
Sono convinto
che anche Bill Kaulitz preferirebbe farsi rasare a zero. Anche se
adesso i suoi
capelli sono già corti, ma ho la sensazione che presto
torneranno lunghi.
Vedete, il nostro strambo front-man ( strambo e man sono eufemismi,
ovvio) è un
essere così complesso e noioso nella sua stessa
complessità che io mi
sostituirei a Piero Angela solo per potergli dedicare una puntata di Super Quarck.
Lo ammetto, sto
imparando l’italiano e seguo i documentari.
Sono un uomo
dotto, IO.
Tornando al
nostro soggetto, sono fermamente sicuro che domani potrei svegliarmi e
trovare
quello spilungone ancora più alto o con i capelli fucsia.
Credeteci o no,
Bill è un alieno, per quanto mi riguarda.
Le questioni sono
due: o lo innaffiano
oppure usa delle parrucche talmente credibili da sembrare vere.
Ma se io avessi
saputo che il futuro cantante dei Tokio Hotel per questo tour avesse
ingaggiato
due sorridenti gemelli stilisti per farsi vestire da albero di Natale,
avrei
rifiutato di far parte dei Devilish.
Purtroppo quello
che vede nel futuro, tra di noi, è solo Tom,
l’idiota di cui sopra, che mentre
sto guardando un film si siede accanto a me e mi racconta il finale.
Un amore di
ragazzo,no?
E poi ci sono
io: il tranquillo e silenzioso Gustav dei
miei stivali.
Se nelle
interviste non parlo è
per non mettere
in imbarazzo i miei compagni di band, non perché sono tanto
buono e caro. Certo
posso esserlo, ma non sempre.
“ Forza
Gusti, è
ora di tornare sul palco, dobbiamo provare World Behind My
Wall!”- mi annuncia
Bill, frizzante come l’aspirina per il mal di testa.
Solo che lui,
invece di farlo passare, lo fa venire, il mal di testa.
Questo è
uno dei
momenti in cui fingo di essere buono.
Altro
che World
Behind My Wall.
Io mi porterei una
parete dietro solo per
poterci sbattere contro la testa.
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