Premessa: non sono molto pratica
dell’ambiente di sailor moon, quindi se trovate errori, nomi sbagliati,
incongruenze, siete pregati di avvisarmi con una recensione, e io cercherò di
correggermi appena potrò. Buona lettura!
Aggiungi un posto a tavola che c’è
una sorella in più
Capitolo1: un arrivo imprevisto
Tokyo, pomeriggio inoltrato
Sembrava una giornata come le
altre, ma non lo era. Lungo una via affollata del centro città, mentre la folla
camminava compatta efluiva nella strada, qualcosa cambiò.
FLAASH!!!
In un angolo del marciapiede
comparvero una donna e una ragazzina di circa quindici anni. Entrambe
indossavano dei lunghi e austeri vestiti neri tipicamente europei dello stile
che si usava in età imperiale: corpetti stretti, fascianti, con le maniche a
sbuffo; gonne lunghe fino a terra, larghe e impaccianti. L’abito della
ragazzina aveva un elegante colletto di pizzo nero. La donna indossava un’alta
gorgiera (*) d’egual colore. Si tenevano
strettamente per mano, quasi avessero paura di perdersi di vista. Si guardarono
intorno per un attimo un po’ spaesate, poi, impassibile, la donna si avviò
trascinandosi dietro la ragazzina.
Casa di Bunny, 2 ore dopo
-SAAAAAAAAAAAAM!! ESCI
IMMEDIATAMENTE DALLA MIA CAMERA! MUOVITI!-
-E SMETTILA, STUPIDA E VECCHIA
OCA!-
-SAM, CHIEDI IMMEDIATAMENTE SCUSA
A TUA SORELLA!-
Sam tornò davanti alla camera
della sorella, spalancò la porta e le fece una grossa pernacchia.
-COME TI PERMETTI, PICCOLO E
LURIDO IDIOTA? LASCIA CHE TI PRENDA, POI VEDRAI!-
-Prima devi riuscire a prendermi!-
S’involò per il corridoio,
travolgendo quasi Chibiusa che stava uscendo dalla sua stanza, la quale si
fermò e rimase a guardarlo stupita. Fece di nuovo per avventurarsi fuori, ma fu
travolta da Bunny che inseguiva il fratello.
-Ma insomma, che succede in
questa casa?- strillò infastidita, poi si mise a rincorrere Bunny che inseguiva
Sam.
-Tanto non mi prendi, tanto non
mi AAAAAAARGHHH!!!!!-
Sam frenò di colpo. Bunny riuscì
a fermarsi prima di finirgli addosso, ma poi arrivò Chibiusa, che franò addosso
a entrambi, così caddero tutti e tre.
-ahiiiiiiiiiiiaaaaaa!-
-piccola vipera, non puoi fare
attenzione?-
-sei tu che ti sei fermata
all’improvviso, testona!-
-Prego?-
Bunny alzò lo sguardo per
guardare la donna e la ragazza che erano entrate nella casa. Entrambe
indossavano abiti neri che sarebbero stati di moda seicento anni prima. La più
grande, poi, con quell’orrendo collare… si rimise in piedi a fatica, afferrando
per la collottola Sam e Chibiusa.
-Ehi, mollami!- la bimba dai
capelli rosa si agitò.
-lasciami andare, lasciami
andare!- si lamentò Sam
ignorandoli, Bunny si rivolse
alle due arrivate: -mi dispiace, non compriamo niente, non vogliamo cambiare
religione o fare una qualsiasi altra
cosa che…-
-Prego?- la donna la guardava con
un pizzico d’incredulità, per il resto era completamente impassibile. A Bunny
fece venire in mente qualcosa…ma cosa?
-Ehm… capisci quello che dico?-
- Ma sicuramente, mia Regina! Per
quale motivo non dovrei comprendere Vostra Eccellenza?-
Dalla sorpresa, Bunny lasciò andare
i due marmocchi che teneva ancora in mano, i quali caddero sonoramente a terra.
Sam rimase a guardarsi le ginocchia doloranti, mugulando dal dolore, mentre
Chibiusa, che era a conoscenza della tripla identità della madre, guardò a sua
volta con stupore le due.
-Co…come mi hai chiamata?
- A Vostra Maestà non fa più
piacere essere chiamata col suo titolo? Ciò mi rincresce molto-
-io non…- fu interrotta dalla
madre, che comparve dalla cucina con indosso un grembiule macchiato, un mestolo
in mano e un guanto da forno. –Che succede qui? Bunny, potresti… chi siete voi
due?-
Inuko Tsukino guardava
preoccupata le due vestite di nero. Da dietro le sue spalle fece capolino suo
marito: - non saranno qui per promuovere qualche manifestazione? Visto come
sono vestite…-
-Egregio signore, noi non…
-non sono qui per promuovere
nessuna iniziativa- Bunny si riscosse e si parò davanti alla donna,
interrompendola. – queste sono, ehm…- si rivolse alla donna, sussurrandole.
–Come hai detto che ti chiami?-
-A dir la verità non l’ho detto,
mia Signora. Il mio umile nome è Criselide-
-ehm… Cristina, la mia.. ehm…
insegnante di teatro- -come si chiama quella?-
-il nome della mia umilissima
figlia è Tristania, Eccellenza- -Tristania?-
-ehmm.. e questa è Teresa, viene
alla mia scuola ma frequenta il primo anno. Sono entrambe italiane e…sono
venute a prendermi per andare alle prove. Non è così?- Bunny fulminò Criselide
con lo sguardo, ma l’altra non intese l’occhiata.
-a dir la verità io non riesco a
comprendere…
-ma ceeeerto che andiamo alle
prove!- intervenne Chibiusa, con un grosso gocciolone che le scendeva dalla
fronte, mettendosi a sua volta davanti a Criselide e a Tristana
-Chibiusa, insomma, non essere
maleducata! Lascia terminare la signora!- Inuko la guardò male.
-Grazie, nobile signora. Gradirei
poterle spiegare…
DRIIIIIIIINN!!!!!!!!!!
-vado io- Sam si rialzò
dall’angolo in cui si era rintanato e s’avviò alla porta.
-come stavo dicendo prima di
essere interrotta, vorrei poterle dare alcune delucidazioni sul motivo per cui….
-BUNNY, CI SONO LE TUE AMICHE PER
TEEEE!!-
-GRAZIE TANTE, LURIDO MARMOCCHIO,
C’È QUALCUNO CHE NON TI HA SENTITO NELL’ISOLATO SUCCESSIVO!-
Amy e Rea fecero capolino.
–Salve, eravamo venute a trovare Bunny, ma forse siamo arrivate nel momento
sbagliato..
-ma noooooooo, carissiime! Siete
arrivate giusto in tempo, ora andiamo alle prove, vero?- Bunny guardò le amiche
espressivamente, le quali a loro volta si guardarono.
-Scusa Bunny, ma di che prove
stai…- Amy guardò le due sconosciute, poi capì -Ah giusto, le prove! Mi stavo
dimenticando!-
-Amy, ma che..- Rea si beccò una
gomitata nello stomaco, che la costrinse a chinarsi in avanti. Vide così anche
lei Criselide e Tristania. -giuuusto, le prove! Ma come ho fatto a
dimenticarmi?- boccheggiò sorridendo.
-allora noi andiamo, mamma, eh?
Ci vediamo!- Bunny spintonò Criselide fin sulla porta, con un sorriso a
trentadue denti e agitando selvaggiamente una mano. Tristania seguì di corsa la
madre, poi tutto il gruppetto uscì precipitosamente dalla casa, sorridendo con
grossi goccioloni che spuntavano dalla fronte, e si avviarono.
*per chi non lo
sapesse, le gorgiere sono dei collari di tela finissima e ricamata, solitamente
arricciata, in uso nel XVII secolo. Qualora la spiegazione non fosse chiara,
lamentatevi con “il nuovo Zingarelli”, edito da Zanichelli.
Chi mi ama mi segua! Se vi
è piaciuta questa storia e il mio stile, gradirei che lasciaste una recensione,
giusto per farmi contenta, e che andaste a leggere le fanfic “THE PERFECTION-
il mutante perfetto” della categoria x-men, “eternità” per il signore degli
anelli e “the Sirius’s heiress” per harry potter e che recensiste anche quelle.
Grazie a tutti coloro che lo faranno. A presto!