Nessuno.
Storia di Ordinaria Follia.
Quando
varcò la soglia, nessun
flebile
barlume d'anima entrò con lei.
Aspettò
fuori, e nessun
urlo straziante lo scalfì minimamente.
A
qualche metro da quell'ombra incorporea, il suo involucro rideva.
Era
sconvolto da tremiti di risa, lucidato da rivoli di sudore, vibrava,
come pervaso da scosse d'energia.
E
poi c'era la bacchetta tesa, stretta da falangi rigide fino allo
stremo.
Nessuno
avrebbe
desiderato esserne il bersaglio.
Quando
puntò la bacchetta alla gola di Alice, nessun
brandello d'anima cercò di fermarla in qualche modo.
Rimase
inerme, e nessun
pianto
disperato giunse al suo udito poco attento.
Eppure,
i timpani funzionavano bene.
Le
grida e le suppliche arrivarono a quelle sottili barriere, ma non le
attraversarono: i secchi rifiuti, invece, lo fecero eccome.
Sciocchi,
quei Paciock.
Negavano
fino allo stremo, e questo non le piaceva affatto.
Le
pupille le si dilatarono, mentre gli occhi degli
altri
si riempivano di lacrime, fino ad essere stanchi perfino per quelle.
La
bocca le si contorse in un sorriso di scherno, mentre le labbra degli
altri
si allargavano in una muta richiesta di aiuto.
Le
membra non le tremarono affatto, mentre gli arti degli
altri
vibrarono, in preda alla sofferenza più atroce.
Nessuno
avrebbe
mai dovuto negarle qualcosa.
Continuò
a ridere, e nessuno
la
udì.
Non
la udirono più neppure Frank ed Alice, dopo un tempo che a
loro
parve infinito ed a lei parve impalpabile.
Bellatrix
scorse i loro sguardi vacui, e capì di averli imprigionati
in un
limbo più crudele della Morte.
Solo
allora si ricordò di non essere andata lì da
sola.
Vide
Rodolphus, dal volto contratto, fissò Rabastan, quasi
annoiato,
ammirò
Bartemius,
dallo sguardo folle.
E
sorrise.
Nessuno
era fedele quanto lei al Signore Oscuro.
Nessuno
era
convinto quanto lei, nell'eseguire i propri compiti.
Nessuno,
tranne
colui che, alla sua destra, accarezzava la propria bacchetta come
fosse una figlia devota.
Come
stava facendo lei.
Nessuno
badava
più ai due individui dissennati che giacevano sul pavimento,
né
udiva i loro flebili sussurri: i pensieri dei Mangiamorte erano
altri.
Lui
si
sarebbe arrabbiato.
In
tre si Smaterializzarono, la quarta rimase immobile.
Il
Signore Oscuro l'avrebbe elogiata lo stesso per il suo lavoro, il
Signore Oscuro non le avrebbe mai negato la sua fiducia e la sua
stima incondizionata... non l'avrebbe mai
punita.
Mai
più,
almeno.
Mai
come la volta precedente,
se non altro.
Rise
di nuovo, nel fissare i lineamenti disfatti di Frank ed Alice
Paciock. Loro si meritavano quella sofferenza, la stessa che sarebbe
stata inflitta a lei, a Rodolphus, a Rabastan, a Bartemius. Tutti
coloro che non erano d'aiuto al Signore Oscuro dovevano essere
puniti... tutti.
Fissò
Alice, e vide se stessa.
Abbassò
la bacchetta, mentre un altro ghigno le deformava il viso.
Non
avrebbe portato all'Oscuro Signore informazioni utili, neppure
quella volta.
Aveva
fallito, e si sarebbe consegnata a lui, per farsi trattare come
meritava.
Forse,
un giorno sarebbe diventata folle
anche
lei.
O
forse, era già folle
come
nessun altro.
Nessuno
udì l'ultimo Neville
mormorato da Alice Paciock.
Si
perse nel silenzio della casa, mentre a miglia e miglia di distanza
un altro flebile soffio di voce implorava qualcun altro,
silenziosamente, come un'amante.
Tom.
Nessuno
udì
quella sillaba.
Neppure
Tom,
con la bacchetta alzata su un corpo accasciato, contorto, cruciato.
Storia
classificatasi undicesima al Planets' Contest di Bubi90.
Pacchetto:
Giove.
Gli abbinamenti erano: Albus Severus Potter/ Saggezza, e Bellatrix
Lestrange/ Pazzia. Ho scelto di lavorare sulla seconda accoppiata.
Altri
personaggi:
Alice
e Frank Paciock, Bartemius Crouch Jr., Rabastan e Rodolphus Lestrange
(lievemente accennati).
Note:
la storia si riferisce al momento della perdita del senno di Frank ed
Alice Paciock, dovuta alle Cruciatus inflitte loro da quattro
Mangiamorte, capeggiati da Bellatrix Lestrange.
Ci
sono accenni all'amore unidirezionale ed incondizionato che la donna
prova per Voldemort: il 'Tom' finale è unicamente dovuto a
questo, e
di certo lei non osa pronunciarlo a voce alta, dato che Voldemort ha
ripudiato quel nome, colpevole di ricordargli il padre e le origini
Babbane. E' un nome da
amante,
tutto qui.
Aggiungo una nota che ritengo pregnante, dato che ho perso un po' il
cervello, in questa storia: Leopardi diceva alla Natura Matrigna "Pene
tu spargi a larga mano" e, al di là del doppio senso erotico
che ho sempre visto in questa frase, volevo scusarmi con i lettori per
"aver sparso virgole a larga mano". Le ho proprio seminate
indiscriminatamente, fregiandomi di una licenza poetica che credo sia
inappropriata nelle flashfic.
Ci tenevo a dire un'altra cosa, come mi ha giustamente fatto notare
marik1989: ho collocato male la tortura dei Paciock. In
realtà, la tortura da parte di Bellatrix risale a DOPO la
sconfitta di Voldemort, quindi l'ultima parte della mia storia
è fondamentalmente errata. Ammetto candidamente di essere
fusa e di non aver assolutamente pensato all'errore, quando l'ho
scritta, nè di aver pensato volontariamente ad anticipare la
Cruciatus per motivi di trama. E' un errore grosso come una casa e mi
dispiace davvero, ma non ho davvero il tempo per modificare la storia.
Il
Parere della Giudicia :D
Grammatica: 9.4/10
Stile e lessico:
8.5/10 Una storia buona, ma se riletta qualche altra volta, poteva
venire ancora meglio. Ho capito la concessione poetica che ti sei data
sul “gli altri”, ma per la stilistica e il ritmo
della storia non è risultata una bella scelta,
l’hai ripetuta troppe volte all’interno di uno
stesso discorso, tanto da non far quasi capire a chi era riferito. Per
il resto va abbastanza bene e sono certa che con una piccola revisione
in più avresti realizzato un’ottima storia.
Originalità:
13/15 Originale sì, ma non eccessivamente. Cioè,
era ovviamente una caratteristica banale per Bellatrix, ma sembra quasi
che tu abbia assegnato la caratteristica con una disinvoltura tale che,
anche se l’idea era ottima, la storia sia risultata,
effettivamente, alle volte, un po’ scontata. Ovviamente
però non può essere ritenuta una storia
prevedibile.
Attinenza alla traccia:
10/10 Su questo niente da dire. Hai sfruttato a pieno la traccia
assegnatati e l’hai sviluppata in modo da non perderla mai di
vista. Non posso dire altro, poiché va tutto bene!
Gradimento: 5/5
Giudizio: La tua
storia, anche se non ha avuto un punteggio altissimo, per errori
stilistici, mi ha piacevolmente colpita. Sarà che mi piace
molto Bellatrix, ma mi hai fatto vedere una donna davvero Pazza con la
P maiuscola! Hai approfondito così tanto le manie e le
uscite di testa della donna, che mi è quasi parso di
impazzire anche a me. La differenza tra i quattro Mangiamorte
è curata in modo da far capire ancora meglio la
mentalità contorta di questa donna, e le somiglianze con
alice sono una scelta ottima. Non posso che farti i complimenti per la
bella storia.
Totale: 45.9/50
[Errori di
battitura]0.05 - //
[Errori
maiuscole-minuscole, punteggiatura] 0.15- 0.60 - 3 virgole mancanti e 1
punto mancato.
[Errori grammaticali] 0.25 - //
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