Accidentaly in love 4
Titolo:
Accidentaly In Love. E' anche il titolo di una canzone, lo sapevate? °°
Rating: Arancio-rossastro. Arancione che potrebbe sfociare nel rosso. Potrebbe. Ma date
le nostre menti perverse è molto probabile. °^°
Genere: Comico, Commedia, Romantico, ma...sì da brave seguaci delle CLAMP non possiamo ommettere qualche possibile scena angst.
Personaggi: Watanuki (il nostro Wata-chan! :D), Doumeki, Yuuko, Clow,
un po' tutti, dipende da come ce la pensiamo...
Riassunto: "San Valentino
è la festa degli innamorati: profuma di cioccolato e frasi
sdolcinate che rintronano i nostri sensi. Prendete un Watanuki depresso
che sfoga la sua frustrazione per l'amore non ricambiato di Himawari
sul cibo e un Doumeki che si ritrova a passare di là per caso.
Un'attrazione che nasce in fretta -e misteriosamente dopo aver
,mangiato degli strani cioccolattini- e due stregoni che hanno tutta
l'intenzione di divertirsi alle spalle del povero Wata-chan.
Mescolateli a delirio, follia e una sana voglia di romanticismo e di perversione. Risultato?
Si dice che non bisogna mai accettare le caramelle dagli sconosciuti.
E presto Watanuki farà di un semplice proverbio un motto di vita. "
Note: Shonen-ai °-°
Avvertimenti: questi [fantastici] personaggi non appartengono a noi ma
a quelle pazze sclerate bravissime donne chiamate CLAMP.
P.s: questa storia la finiremo,
non la interromperemo come la scorsa, parola di scout! V.v anche se
nessuna di noi è una scout, dettagli. Ma una promessa è
una promessa u_ù
P.p.s: Vi lasciamo alla lettura di questa follia nata per caso! °°
Accidentaly In Love
x.1.x
Doumeki
odiava il giorno di San Valentino per molte ragioni.
Prima di tutto perchè era accompagnato sempre da ragazzine
che
tentavano quasi di infilargli a forza nella bocca il cioccolato
comprato in chissà quale pasticceria.
E poi perchè Watanuki era totalmente preso da Himawari-chan,
un
goffo tentativo di dichiararle i suoi sentimenti, da non considerarlo.
Niente litigi quindi, non poteva nemmeno distrarsi.
L'arciere sbuffò per l'ennesima volta nella giornata,
annoiato,
andando alla ricerca di Kunogi e di quel casinista che aveva come hobby
il fracassargli l'apparato uditivo con quegli strilli degni di una
donna insterica.
Non che non ci trovasse gusto in quelle litigate con Watanuki.
In qualche modo, sapere che lui era lì e che avrebbero
litigato almeno una volta, gli dava fiducia.
Non era solo.
Perchè, se anche era bravo a nasconderlo, Doumeki capiva
bene che lui e Watanuki erano dannatamente simili sotto molti punti di
vista: e quel senso di solitudine che gli stringeva il petto era una
prova lampante.
Immerso in quei pensieri il ragazzo si trovò a giarare
l'angolo, trovandosi davanti Watanuki intento a rimpinzarsi di...
Sbagliava o quella era una scatola di cioccolattini?
Cos'era, sfogava la delusione amorosa - ennesima- sul cibo?
«Oi» lo richiamò incolore, fermandosi in
mezzo alla strada.
Come svegliatosi da un sogno Watanuki alzò lo sguardo su di
lui
e sussultò sbiancando improvvisamente «Do-doumeki!
Che ci
fai qui?!»
Doumeki rimase impassibile, assistendo alla penosa scena del ragazzo
che, imbarazzato, nascondeva i cioccolattini dietro la schiena.
«Ma ti sembra modo questo di spuntare
all'improvviso?!?!?»
«Sì.»
«E' UNA DOMANDA RETORICA!»
Limitandosi a battere le palpebre Doumeki avanzò verso
l'altro,
d'altronde era ormai abituato a quelle urla e quei movimenti strani.
«Come sono?» gli chiese indicandogli il pacchetto, e
Watanuki rispose con una smorfia, mostrando la scatola a forma di cuore
«Buoni.» rispose senza guardarlo.
«Intendevo il ripieno...»
«MA PERCHE' NON LI ASSAGGI ALLORA!» gli urlò furioso
l'occhialuto, mettendogli praticamente sul naso quel cuore di cartone,
ricolmo di dolci dall'aspetto delizioso...o meglio ce n'era solo uno.
Doumeki lo afferrò in mano e lo osservò con sguardo critico «Chi ti ha regalato la scatola?»
«Che ti interessa!»
Si portò un cioccolattino al naso, annusandolo con cura.
Sentiva un profumo di fragole sprigionarsi dal cioccolattino,
mischiandosi dolcemente al cioccolato bianco che lo ricopriva.
Un gusto del tutto inusuale.
Specie perchè, come suo nonno gli aveva detto, cioccolato e
fragole sono potenti afrodisiaci.
Lanciò un'occhiata a Watanuki, scoprendolo intento a
fissarlo, le guancie tinte deliziosamente di rosso.
Alzò un sopracciglio.
«Oi.»
Come se lo avesse scrollato con impieto Watanuki lo guardò
male.
«Non mi chiamo Oi, idiota.» gli fece notare, acido.
Tuttavia l'occhialuto si trovò a sbattere le palpebre,
confuso,
quando Doumeki gli presentò davanti un cioccolattino.
«Mangia e addolcisciti.»
Watanuki lo guardò male. Ma certo, cosa si era aspettato? Una
frase filosofica? Un commento qualsiasi? Una dichiarazione d'amore?
...
Un momento.
Lui NON voleva dichiarazioni d'amore!
Da Doumeki, poi.
Colui che gli voleva portare via Himawari-chan, la sua splendida
Himawari-chan!
Watanuki si ritrovò a guardare il vuoto con sguardo
sognante,
sotto quello confuso di Doumeki che tuttavia, come era solito, nascose
tutto dietro la solita maschera di imparzialità.
«Sei sicuro di stare bene?»
«Certo che sto bene!»
«No perché sei strano...»
«Io strano?! Ah, senti chi parla!» lo
rimbrottò per
poi scimmiottarlo, incrociando le braccia al petto «Strano
dice...»
«Lo vuoi mangiare o no? Altrimenti lo prendo io»
gli fece
invece l'arcere, indicando il cioccolattino che aveva in mano. Quella
sola frase sembrò attirare l'improvvisa attenzione del
diciassettene che come un fulmine si voltò lanciandogli
un'occhiataccia degna di un serial killer.
«Quello è l'ultimo rimasto..»
«Sì.»
«Prova a mangiarlo e sei morto...»
«Ma a te farebbe male, ne hai mangiati troppi.»
«Hai sentito quello che ho detto?!»
Nessuna risposta.
«Doumeki!»
Nessuna risposta.
«Se provi a mangiarlo ti strangolo!»
Sperò di risultare piuttosto minaccioso, ma a quanto pare
non
funzionò perché l'altro, dopo averlo guardato
senza
battere ciglio per diversi secondi, alzò le spalle e
avvicinò il cioccolattino alle labbra.
A quel punto fu un gesto veloce, esagerato, quello che Watanuki
compì per strappargli il dolcetto dalle mani e masticarlo
con
gusto quasi teatrale.
Tuttavia ad un tratto, dopo aver ingoiato, trasalì e
spalancò gli occhi, come se avesse visto uno spirito dietro
la
spalla di Doumeki. L'arcere, improvvisamente preoccupato si
voltò per difendere l'amico, ma non trovò nulla
dietro di
sè, se non i petali di ciliegio che cadevano dagli alberi
medesimi.
Nel voltarsi di nuovo scorse Watanuki intento a fissarlo, come se non
lo riconoscesse.
«Stai bene?»
Domanda piuttosto normale, ma allora perché l'altro era
arrossito vistosamente, abbassando improvvisamente lo sguardo??
Doumeki si chiese spesso, anni più tardi, perchè
non avesse chiamato immediatamente un dottore.
Insomma: quell'improvviso rossore o era dovuto a un trauma cranico,
alla febbre o al caldo, ma trovandosi a Febbraio era da escludere
categoricamente quell'ultima possibilità.
«Oi?» chiese, alzando le sopracciglia. Domanda che
per lui aveva lo stesso valore di chiamarlo per nome.
Niente.
Come parlare col muro.
Beh, poteva capire che, essendo un tipo di poche parole, non si potesse
definire adatto a giudicare.
Ma Watanuki...
Watanuki era sempre iperattivo. Un pò fastidioso, ma allegro.
Quel silenzio...
Quel rossore...
Gli mise una mano sulla spalla.
«Mi dici che...»
«UH COM'E' TARDI!» strillò l'altro,
balzando in
piedi. Prima che potesse chiedergli spiegazioni era già
andato.
Doumeki restò da solo.
No, non lo capiva.
Era troppo casinista.
O forse Yuuko gli aveva messo qualcosa nel the quella mattina?
x.X.x
Watanuki avanzava veloce e deciso attraverso quelle strade che ormai
conosceva praticamente a memoria, tante le volte che le aveva
attraversate.
Ma ora era arrabbiato, anzi, furioso, e stringeva i pugni sbuffando
imprecazioni tra i denti.
Doveva assolutamente chiedere delle spiegazioni alla strega! Da quando
trovava Doumeki...carino?
E da quando si era incantato a fissarlo?!
Stava perdendo la ragione completamente!
E voleva, anzi, pretendeva, delle spiegazioni.
Già immaginava il discorso da farle.
«Senti un pò, strega, che ti è saltato
in mente di fare?!»
Fece una smorfia: ripensandoci, doveva apparire tenero e dolce, forse
un «Ciao quel kimono ti dona...ed è dello stesso
colore
dei cioccolattini che mi hai consigliato! A proposito, ci hai fatto qualche incantesimo?»
In ogni caso, forse non era neanche colpa della strega, ma sua...
Stava camminando per la
scuola, cercando Himawari-chan.
Già
immaginava la sua faccia
quando le avrebbe dato i cioccolattini, si sarebbero baciati...Awww,
tutto assolutamente perfetto.
Senonchè...
Gli era capitato spesso
di vedere
venditori ambulanti di cioccolattini il giorno di San Valentino. Anche
se quello NON aveva l'aria di uno che vendeva cioccolattini ambulanti...
«Consegna per
Watanuki Kimihiro.» disse l'uomo incapucciato, parlando con
voce spettrale
Watanuki
deglutì.
«Sono
io.» mormorò. Che fosse uno spirito?
L'uomo gli
ficcò in mano una scatola a forma di cuore, sparendo in un
fil di fumo.
Sì, era uno spirito.
Accorgendosi di essersi fermato scosse furiosamente il capo,
continuando a correre verso il negozio.
Aprì la porta.
«Buon pomeriggio!» salutò
venendo accolto da
due festanti Maru e Moro che gli saltarono addosso, facendolo cadere.
«Buon pomeriggio!» ripeterono in coro.
«FUORI DA QUI!»
Sentì una risata cristallina, poi un'uomo dal codino nero e
gli
occhi blu cerchiati correre inseguito dalla strega che si premurava di
scagliargli contro vari oggetti. Usando, ovviamente, la magia.
Agrottò le sopracciglia, non capendo cosa stesse succedendo.
«Su Yuuko...Continuando così...Ti verranno le
rughe!» disse l'uomo, ridendo.
Per tutta risposta la strega lo guardò male.
«CHI CAVOLO TE L'HA CHIESTO?!» gli
strillò contro lei, rabbiosa.
Watanuki pensò che quei due ricordavano lui e Doumeki.
Il secondo dopo si pentì del pensiero.
Infatti alla fine l'uomo aveva afferrato la donna per i fianchi
baciandola poco castamente sul collo.
Arrossì furiosamente, dandosi dell'idiota.
Lui e Doumeki...non si baciavano sul collo!
«Emh...»
«Watanuki!» quasi urlò la donna
spostando via l'uomo che finì contro un divano, ridendo.
«Yuuko, andiamo, è un liceale! Non si scandalizza
certo di queste cose!»
«Clow» sibilò la donna quasi
stancamente. Si
ricompose i capelli, sistemò il chimono per poi, alla fine,
sorridere placidamente al ragazzo, come se non fosse successo
esattamente niente.
«Watanuki, che sorpresa, non ti aspettavo così
presto!»
«L'ho notato...» fu il commento sarcastico, che
tuttavia non smosse di una virgola l'espressione della donna.
Proprio come Doumeki che, per quanto si sforzasse, non riusciva a cambiare espressione nemmeno per un secondo.
Un momento! Ma perché stava pensando ancora a quell'idiota?
«Ops, mi rimangio quello che ho detto, mi sa che è
sconvolto.» rispose Clow con la voce di un bambino che ha
sbagliato.
«Non c'entra!» si affrettò a spiegare
Watanuki,
imbarazzato, seguito dal coro delle due bambine «Non c'entra,
non
c'entra!»
«Non dovevi essere con Himawari-chan?» chiese come
se
niente fosse la donna, senza nemmeno guardarlo, anzi intenta a versare
del sakè a Clow.
«No..» mormorò Watanuki
incolore, lasciandosi cadere sulla poltrona con l'espressione depressa.
«Successo qualcosa, giovanotto?»
«Sì» mormorò Watanuki in
direzione di Clow,
per poi voltarsi verso Yuuko «Mi avevi promesso che quei
dolciumi
avrebbero funzionato!»
«Non è stato così?» si
informò la donna, sorseggiando il contenuto del proprio
bicchiere.
«No che non lo è stato!»
sbuffò Watanuki,
incrociando le braccia al petto.«Non sarei qui depresso, ti
pare?»
«Tu sei sempre depresso.» gli fece notare la
strega, alzando un sopracciglio.
L'uomo prese un biscotto dal vassoio che era messo al centro del
tavolino.
«Il che fa capire che distrarsi durante una magia non
è
bene...» fece con aria saputa, scoppiando a ridere quando
l'espressione della donna si tramutò in imbarazzata. Un
delicato
rossore le coprì le guance.
«TU! FINISCILA DI...»
Cosa dovesse finire Watanuki non lo seppe mai perchè Clow
afferrò il viso di Yuuko fra le mani, rubandole un bacio.
«Se avete finito...»
La Strega arrossì ancora di più, spingendo via
l'uomo che prese a sorseggiare il sakè come se nulla fosse.
Watanuki la guardò curioso.
«Toglimi una curiosità...Ma siete
fidanzati?»
Yuuko rise insterica.
«Mannò, mannò [errore fatto appositamente. Yuuko
vuole parlare così, qualche problema?? :D] ...Lui è solo
un grosso
insetto blu...» rispose con uno sguardo alla: ''
Dì
qualcosa e sei morto''.
Clow alzò lo sguardo dal sakè con un sorrisino
che la diceva lunga.
«Beh, sappi che mi trattengo per la presenza di animi
impressionabili.» affermò. Yuuko lo
guardò con il
forte desiderio di ucciderlo e si rivolse al suo tuttofare.
«Allora...Cosa c'è che non va?»
Watanuki raccontò ogni particolare: dalla uscita di
quell'uomo,
dall'impossibilità di trovare Himawari-chan e
parlarle...All'essere finito a mangiare i cioccolattini con Doumeki.
E al fatto che lo trovasse...carino, ecco.
Alla fine del racconto Yuuko annuì pensierosa, mentre Clow
scoppiava a ridere, sinceramente divertito.
In effetti Watanuki si chiese dove avesse trovato il coraggio di
rivelare tante cose e tutte assieme.
A pensarci c'era qualcosa di realmente strano....
«Yuuko-san...cosa significa tutto questo?» La donna
lo
guardò con fare materno, un sorriso appena accennato sulle
labbra, gli occhi socchiusi come se stessero seguendo i passi incerti
di un bambino o i miagolii di un gattino. E rimase a guardarlo per un
minuto intero mentre nella sua testa il ragazzo si immaginava i
possibili ragionamenti della donna. «Allora?» la
esortò, ansioso.
Il sorriso della donna si allargò «Ma è
ovvio, Watanuki!»
Il ragazzo strinse le palpebre, senza capire «Non ti
seguo...non
lo capisco, dimmelo per una volta! Non essere così
criptica!»
«Oooh il nostro Watanuki è cresciuto!»
cinguettò Yuuko congiungendo le mani, e scambiò
uno
sguardo con Clow, cosa che fece venire ancora più ansia al
giovane.
«Watanuki...tu...»
«Sì?» ormai aveva l'ansia alle stelle.
«Ti sei innamorato!»
Watanuki cadde di schianto a terra.
«MA CHE DIAVOLO STA DICENDO?!?! MA NON SI INVENTI QUESTE
FESSERIE! NON MI PRENDA IN GIRO!»
Quella donna non era una semplice strega, no...era una vipera,
letteralmente.
Riusciva a prenderlo in giro perfino in un momento come quello.
«Oh no non ti stavo prendendo in giro, ma se sei convinto...
tanto lo capirai comunque tra qualche tempo...»
Clow sghignazzò, coprendosi la bocca col bicchiere, mentre
Watanuki stringeva i pugni e i denti, furioso.
Come se non bastasse, le due bambine gli saltellavano intorno
urlacchiando: "Innamorato!" "Watanuki" "E Doumeki!"
«MA QUALE INNAMORATO?! Tzè, figurati!»
urlò
Watanuki, scostandole malamente «Io sono innamorato solo ed esclusivamente di Himawari-chan, chiaro?»
Detto questo si voltò furioso e scomparve dietro la porta
mobile, lasciando nella sala un ghignante Clow che, finalmente libero,
scoppiò a ridere rumorosamente e Yuuko, che invece osservava
la
porta dalla quale era scomparso Watanuki con sguardo fin troppo serio.
Clow la guardò confuso, smettendo di ridere
«Succede qualcosa?»
«Il comportamento di Watanuki non è normale, deve
aver preso qualcosa...»
Clow arricciò le labbra.
Poi ebbe l'illuminazione.
«I cioccolattini che ha mangiato con il ragazzo!»
disse, facendo schioccare le labbra.
Yuuko ghignò.
«Dovremmo dirglielo?» chiese Mokona nero, spuntato
da chissà dove.
I due si guardarono negli occhi, mandando un sonoro '' Naaah!'' in
contemporanea.
Mokona alzò le spalle andando in magazzino con le bambine,
lasciando Yuuko e Clow da soli.
Lo stregone la guardò sorridendo.
«Che poi...Chi sarebbe l'insetto blu?»
sussurrò sulle sue labbra, prima di baciarla.
x.X.x
Allora! Eccoci qui con un delirio fresco fresco di giornata! Beaaaa! Dove sei?O.o
*Si guarda intorno, senza vedere Beatrice*
D'accordo, Beatrice è morta. Dunque dicevo che...
*interviene una Winx*
Bloom: Wiiinx! Apri le ali e vola via! Se tu lo vuoi, tu lo sarai! Una di noi!
Giulia: E mò basta!
*afferra fucile, iniziando a inseguire la fatina* In ogni caso...Spero
che la mia collega resusciti e che stè Winx smettano di rompere
i cosiddetti! *si inchina e riparte a dare la caccia*
Ma soprattutto...
Che la storia vi piaccia e che la forza di Jedi sia con voi...
Uhm.
No.
Non era così.
Ma dettagli!
Arrivederci miei cari!
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