Afterlife

di Bacon_Byun
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(capitolo uno)
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Mi sentivo troppo classica, con classica intendo come le principesse delle favole che si raccontano ai bambini prima di dormire, già anch'io avrei voluto ascoltare quelle storie ma purtroppo non ne ebbi l'occasione perchè i miei genitori morirono poco dopo avermi messa al mondo e così crebbi in un orfanotrofio. Fin da piccola trovai subito delle amiche grazie al mio aspetto e al mio carattere, è per questo che poco fa ho detto che mi sentivo troppo classica: avevo i capelli biondi, leggermente odulati e lunghi fino alle natiche (n.d.t. Per non essere volgari), un corpo snello, un viso grazioso, un nasino altrettanto grazioso, le labbra rosee su una pelle bianca e diafana, sopracciglia sottili seguite a ruota da due grandi occhi blu; né blu notte nè blu cielo, ma blu mare che se li guardavi da vicino erano scuri verso l'esterno e diventavano sempre più chiari verso la pupilla.
All'inizio fui molto felice di avere delle amiche e anche le suore dell'orfanotrofio erano molto contente di me, dicevano tutte che avevo un carattere meraviglioso: dolce , gentile, garbato, solare... e chi più ne ha più ne metta; in effetti questo era il mio carattere, ma solo una parte; l'altra mia parte era completamente diversa: silenziosa, maliziosa, maligna; ma non mostravo mai questo lato di me. Ben presto cominciai anche a sentire delle strane voci che però erano molto simili a quelle delle mie amiche e delle suore che facevano parte di quell'orfanotrofio, anzi erano proprio uguali le sentivo soprattutto quando le presone interessate non parlavano, quando cominciaì a raccontare alle suore quello che sentivo pensavano solo che ascoltassi cnversazioni che in realtà non potevo ascolatare e quinde per questo sapevo un mucchio di cose e per loro erano segrete ma cominciarono presto a preuccuparsi per questo motivo fini da parecchi strizzacervelli la situazione non faceva che peggiorare ormai sentivo quelle voci sempre più amplificate che mi rienpivano la testa certe notti non sono riuscita a dormire per colpa loro. Capì presto che quelle che sentivo non erano semplici voci ma i pensieri delle persone! Ben presto capì anche che se non volevo continuare quella tournèè per i migliori medici di tutta la città dovevo mentire, e lo feci, con successo, i medici rassicurarono le suore che era stato solo un disturbo momentaneo e io tornaì all'orfanotrofio.

 

Commenti: Ringrazio tutti quelli che sono riusciti a resistere e a leggere fino a qui, ringrazio in anticipo tutti quelli che mi sciveranno delle recensioni, molto molto molto ringraziati e chiesti i consigli.





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