Le
cose preziose
Jacob/Bella
Il vento che lo colpisce in viso, come se volesse
costringerlo a
retrocedere, è pieno del profumo del mare e di qualcosa che
si sente
solo quando l’ennesima sferzata è volata via, alle
spalle. C’è
il mare e c’è la sensazione che il vento abbia
toccato, senza
chiedere il permesso e neanche senza volerlo, qualcosa di prezioso e
sconosciuto. Jacob pensa che quella sia la sensazione che si prova
quando si muovono dei passi che ti portano ad abbandonare per sempre
il presente desiderabile per vivere di momenti che vanno e vengono
come le onde del mare, che toccano sempre ciò che
c’è davanti a
loro, senza poter fare nulla volontariamente. E’ sempre il
vento
che le spinge, che le porta verso riva, a volte più vicine e
a volte
più lontane. Guardandole, Jake immagina che sia frustrante,
che
probabilmente il bordo ultimo dell’onda desideri spingersi
più
avanti in un desiderio che si rigenera ogni volta. Non è mai
abbastanza vicino, significa sempre tornare indietro, sforzarsi e
sapere che l’obiettivo si trova in un punto troppo lontano.
E allora si finisce per desiderare qualcosa di diverso, che possa far
stare bene, e si cerca di assaporare intensamente ciò che si
ottiene. Ma tutto svanisce come scritte sulla sabbia spazzate via
dall’onda che, distrutta sempre da quel dolore cieco, sordo
ma
perfettamente consapevole di essere tale, cancella ogni tentativo di
andare avanti per rifugiarsi ancora dove il vento è
più forte. Dove
essa, schiava di una forza priva di pietà, si lascia
trasportare fin
dove può arrivare, fino a farsi male.
Jacob osserva il punto più lontano della spiaggia e sa che
lì
potrebbe arrivare con pochi balzi. Poi guarda Bella che lo saluta a
pochi metri di distanza, accompagnata da lui, e sa che
potrebbe anche
correre per ore, ma lei resterà lì. Fuori
portata, fuori dal mondo.
Fuori dal suo cuore.
Resta immobile e il vento continua a portare con sé
l’odore del
mare e delle cose preziose che sono andate perdute prima ancora di
essere viste. Non si volta per vedere dove vada a finire il vento,
nella speranza vana che forse potrebbe inseguirlo e accarezzare
almeno per un attimo quelle cose
preziose, ma continua a guardare
davanti a sé. Gli occhi di Bella sorridono e mentono, di
occhi di
Bella cancellano con la loro stessa forza scritte di verità
che
Jacob vede incise nella sua anima e si aggrappa al vento.
Vede il suo nome sparire milioni di volte, sempre con la stessa
sicurezza, sempre con la stessa tenacia che porta Bella a stare
vicino a lui.
Poi l’onda più forte lo travolge, raggiungendo
anche la sua anima, ma con lui non funziona. Sulla sabbia
scura il nome di Bella
rimane ben visibile e niente lo cancella, neanche le sue suppliche.
Neanche le verità che potrebbe rubare al vento a donare a
lui con un
bacio. Con una parola.
Alla fine il vento cessa la sua corsa e tutto è calmo. Tutto
si
ferma e per un attimo sembra vero.
Notacolo
di Alexiel:
Hello people! Prima di tutto voglio ringraziare chi ha commentato
"Quando il tempo passa" e chi l'ha aggiunta ai
preferiti/seguite/ricordate, mi avete davvero reso felice con le vostre
parole, sappiate che l'apprezzo tanto.
E poi... be', nulla, solo 500 parole Jacob/Bella
troppo tristi e che vorrei sapere trasformare in felicità.
Come ha detto la mia ultima commentatrice, jakefan (grazie ancora :))
non doveva finire così. *sospir*
Spero
che la flash vi sia piaciuta. I commenti sono sempre graditissime e
sono amoreH.
Alexiel.
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