One-Shot scritta in uno dei miei rari
momenti di serietà e profondità intellettuale.
Pff... * Rido * Ma anche no xD
O forse sì ? =_^
Dedicata agli innumerevoli fan della
coppia NarutoxHinata.
E' comunque una storia brutta anzi
bruttissima. Fino all'ultimo ero in dubbio se pubblicarla o meno.
Menomale che esiste il tasto “rimuovi storia” sul
sito xD
Il giardino dei rovi.
Hinata era una ragazza timida. Timida
ed insicura. Timida, insicura e senza talento.
Ma aveva un grande cuore. E questo suo
padre non lo capiva. Per lui essere sensibili e gentili erano dei
sentimenti che un ninja non poteva permettersi. E il fatto che il suo
clan fosse uno dei più influenti e potenti del paese non
poteva
tollerare la debolezza della figlia.
Perché Hinata era debole. Perdeva in
combattimento addirittura con sua sorella minore.
Hinata era debole. E quindi non
meritava di essere un membro della casata Hyuga.
Quando affidò sua figlia alla maestra
Kurenai, Hiashi Hyuga, si sentì sollevato.
Finalmente s'era liberato di
quell'essere incapace.
Incapace di combattere, incapace di
eseguire le tecniche segrete del suo clan, incapace di essere... la
figlia che avrebbe voluto.
Hinata pianse a lungo. Si sentiva sola.
Si sentiva come imprigionata in un giardino di rovi.
Ogni movimento che faceva per
compiacere suo padre si trasformava in sbaglio.
E da quegli sbagli lei ne usciva
ferita.
Lei che adorava le rose perché erano
belle ed eleganti spesso si dimenticava delle spine sul gambo.
E si feriva di nuovo. Cercando di
perfezionare la sua arte da guerriera finiva sempre con deludere
quella crudele figura paterna.
Ma la ragazza non pensava che suo padre
fosse crudele.
Lei era troppo buona.
Troppo sensibile.
Troppo gentile.
Ma in un mondo di ninja sembra che non
ci sia posto per questi sentimenti.
Hinata piageva.
Perché, malgrado si sforzasse, falliva
sempre le missioni con i suoi compagni.
Falliva miseramente perché non
riusciva ad uccidere i propri nemici.
Diventando, ben presto, un peso anche
per i suoi compagni.
Voleva migliorare Hinata ma non ce la
faceva.
Sembrava che quel maledetto giardino
non avesse una fine e ogniqualvolta faceva un passo si trovava sempre
di più nelle profondità del roveto.
Il roveto che la feriva con le sue
spine.
Un roveto dove la luce del sole non
filtrava.
L'oscurità invece era abbondante.
Come una bestia ti prende e sembra
consumarti lentamente ma in realtà sei già stato
divorato.
Hinata si sentiva perduta.
Sola.
Senza amici.
Senza amori.
Questo un cuore grande non lo poteva
sopportare.
Per questo Naruto tirò fuori la
ragazza da quel giardino per portarla in un castello dove lei era la
principessa e lui il suo principe.
Hinata non piange più.
Perché sa che c'è Naruto ad
aspettarla quando fa tardi agli allenamenti.
Hinata non piange più.
Perché non sbaglia più le missioni.
Non è più un peso per il suo gruppo.
Hinata è forte.
Perchè è riuscita a diventare chunin
senza entrare a far parte di quel mondo di sangue e dolore che i
ninja conoscevano.
Hinata non è più sola.
Perché un altra persona con un grande
cuore l'ha tirata fuori dal suo giardino di rovi.
Hinata ride.
Perché il sorriso del suo amore è il
suo sole che ha distrutto la bestia che l'aveva inghiottita anni
prima.
Hinata e Naruto.
Due persone, due grandi cuori che
continueranno fino alla fine ad amarsi.
Il giardino dei rovi piangeva.
Perché non aveva più la sua
prigioniera.
Mio primo try per una storia scritta a
mo di poesia. (senza però sforzarmi più di tanto).
Si accettano critiche. (Il mio istinto
mi dice che ce ne saranno a palate). o.o
Un saluto dal vostro pervertito di
fiducia :D
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