Momenti di vita quotidiana

di ElynLC
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Premetto che questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di J. K. Rowling, e che questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

Ricordo ancora che questa raccolta di flashfic è pensata per essere letta dopo, o contemporaneamente, alla fanfiction Corrispondenza.
Penso che si capisca in che momento della corrispondenza vadano inseriti questi brevi racconti, ma se avete dubbi posso dare lumi.



Aspettando una lettera

 
Ore 7.30 di una domenica mattina nel dormitorio di Serpeverde. Scorpius Malfoy, dopo aver gettato un’occhiata attenta la suo comodino, si alzò dal letto e corse a spalancare la finestra, guardando fuori.
«Ehi!» protestò il compagno di stanza più vicino, Albus Potter, mentre anche gli altri borbottavano girandosi nelle coperte.
«Ma ti sei ammattito? Lo sai che giorno è oggi? Il 18 marzo, non maggio! Chiudi quella dannatissima finestra se non vuoi passare il resto dei tuoi giorni al S. Mungo!»
Scorpius, dopo aver scrutato il cielo nuvoloso, chiuse le imposte e tornò a letto. Si sdraiò con le braccia dietro la testa guardando il soffitto, pensieroso.
«Ma cosa ti è preso, Scorpius?» gli chiese l’amico.
«Aspettavo una lettera» rispose.
«Beh, arriverà più tardi con la posta a colazione, no?» disse Albus preoccupato che l’amico stesse perdendo qualche rotella. «Che c’è di così urgente?»
«Niente... Hai ragione, arriverà più tardi» disse Scorpius girandosi su un lato e dando le spalle all’altro. Albus, ancora insonnolito, si tirò le coperte sul naso e ricominciò a dormire.
“Chissà cosa ha pensato dopo aver letto la mia lettera... magari l’ha gettata nel fuoco subito dopo averla aperta. Però se ieri ha mandato il suo gufo a prenderla vuol dire che qualcosa le interessa, altrimenti non si sarebbe più fatta viva. Non so se andrei veramente ad appendere una richiesta in bacheca in Sala Grande... di certo mi riderebbero tutti dietro.
Se avessi saputo che bastava così poco per farle smettere di scrivere... Forse prima l’avrei fatto, sì... Ora non so se sono contento... Soprattutto mi dispiace che, chiunque sia, pensi quello di me. Non sono così! La guerra ha segnato tutti, sia quelli che hanno vinto che quelli che hanno perso. E ha anche dato a questi ultimi la possibilità di cambiare. Faccio fatica a pensare a mio padre come ho sentito che lo descrivono alcuni...”
Con questi pensieri, Scorpius non si addormentò, ma aspettò febbrilmente la colazione, durante la quale, con sua immensa gioia, arrivò la lettera tanto attesa, che si nascose sotto gli abiti per poterla leggere più tardi da solo.




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Ringrazio tutti quanti hanno letto questo racconto e l'hanno apprezzato.
Ovviamente sarò ancora più contenta se mi direte cosa vi è piaciuto e cosa no (è possibile!).
N.B.: Non so quanti racconti mi verranno in mente, per ora ne ho un altro paio, poi non so... Aspetterò l'ispirazione...




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