Tango

di Harira
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Come ogni mattina aprii le tende della stanza da letto del mio bocchan nascondendo a fatica il sorriso di compiacimento al pensiero del suo risveglio infastidito dalla pallida luce del sole invernale.
-Sebastian- mormorò il mio piccolo padrone stiracchiandosi nel proprio mare di cuscini -Che giorno è oggi?-
-Martedì- risposi ravvivando i petali del fiore sul vassoio della colazione del mio signorino.
-E' arrivato qualcosa per me?- domandò il mio bocchan, con il suo solito fare dispotico, reso ancora più di cattivo umore dal fatto di essersi appena svegliato.
-Soltanto una lettera, bocchan-
Pausa teatrale.
-Una lettera dal Maniero Trancy-
-Alois Trancy!- esclamò il mio signorino senza riuscire a trattenersi -Fammela vedere immediatamente!-
Sfoderai la lettera incriminata dalla tasca come un coltello e notai che il signorino, per un istante, si ritrasse per il timore che gli lanciassi addosso la busta. Al contrario, mi avvicinai a lui e gli porsi la lettera con un inchino.
Il signorino mi rivolse uno sguardo indispettito e mi strappò la busta dalle mani, liberandosi voracemente dell'involucro e leggendo le parole vergate dalla mano di Alois come se ognuna costituisse uno schiaffo sul suo giovane viso di perla.
-Quel... quel... come lo definiresti, Sebastian?-
-Di che cosa si tratta, Signorino?-
-Siamo invitati ad un ballo in maschera, questo sabato sera-
-Sembra che il vostro nemico non possa assolutamente fare a meno della vostra presenza, Bocchan-
-Prima o poi lo ucciderò con le mie mani quell'Alois!-
-Ad ogni modo, Signorino, per colazione oggi è stato preparato del-
Fui interrotto.
-Sebastian, qui leggo che ci sarà una competizione di danza-
Sospirai.
-Il mio Bocchan avrà bisogno di altre lezioni, allora. Quale maestro preferite, Signorino?-
-Nessuno- replicò il mio signorino con sdegno -Sarai tu ad insegnarmi-
Sorrisi.
-Sebastian, questo è un ordine: fammi vincere la competizione di danza!-
Mi inchinai di appena quarantacinque gradi e sorrisi.
-Yes, my lord-

Quel pomeriggio, il mio signorino mi convocò subito dopo pranzo per incominciare le lezioni.
-Sulla lettera è indicato tutto- commentò porgendomi il foglio con sdegno.
Osservai le parole scritte dal Signorino Trancy.
-Il mio Bocchan è piuttosto esperto nel waltzer, oramai-
Sorrisi ricordando il suo primo ballo, qualche mese prima.
-Sì ma cos'è quel nuovo ballo che è scritto lì?-
Il mio signorino era visibilmente infastidito dal fatto che Alois, il suo rivale, gli proponesse di gareggiare in qualcosa del quale lui ignorava persino l'esistenza.
-Il Tango, Bocchan, è una danza argentina- replicai appoggiando il foglio con lo stemma di Trancy sulla scrivania del mio signorino.
-Mi servirà una partner. Non ho nessuna intenzione di ballare con te come l'ultima volta con addosso quel ridicolo travestimento-
Sorrisi.
-Sono un po' deluso, Bocchan, speravo di poter avere di nuovo la possibilità di farvi indossare il corsetto-
-Potresti vestirti tu da donna, questa volta, Sebastian- replicò il mio bocchan con un sorriso totalmente derisorio stampato in viso.
Lo osservai diritto nell'occhio azzurro.
-Se il mio padrone lo comanda...-
Il mio signorino mi fissò teso per qualche istante, evidentemente immaginandomi vestito da signorina, quindi sbuffò.
-Sarebbe soltanto un modo per rendersi ridicoli- disse, distogliendo lo sguardo dal mio.
-Ma se il Bocchan non avrà imparato bene il tango o non sarà accompagnato da una brava ballerina non potrò eseguire il mio ordine-
Il signorino guardò fuori dalla finestra, pensoso.
-Dovrei portare Elisabeth nella tana di quell'Alois?-
-Se posso permettermi, Bocchan, la Signorina Elisabeth è ancora troppo innocente per un ballo come il tango-
Il signorino mi fucilò con lo sguardo.
-Stai dicendo che Elisabeth è inappropriata?-
-Sto dicendo che è troppo innocente per questo ballo-
Il signorino fece un'espressione concentrata.
-Insomma, che cos'ha di tanto speciale questo ballo?-
Sorrisi.
Schioccai le dita e la musica leggera di una tango incalzante riempì la stanza.
Il mio bocchan sembrava sconvolto da quel nuovo ritmo mai sentito in vita sua.
Gli cinsi la vita con un braccio e presi la sua mano destra nella mia, quindi lo guidai attraverso la stanza in una rapida dimostrazione di tango.
Accarezzai la pelle del suo piccolo collo con il mio respiro.
-La Signorina Elisabeth è ancora troppo infantile per questo ballo, Bocchan- sussurrai.
Il signorino si divincolò.
-Lasciami andare, Sebastian!-
Lo trattenni a me ancora per qualche istante, assaporando il profumo della sua anima.
-Sebastian, è un ordine: lasciami!-
Lo appoggiai a terra (l'avevo sollevato per poter tenere il suo viso all'altezza del mio) e gli sorrisi brevemente.
-Portami carta e penna, devo scrivere a quel dannato Trancy che non mi presenterò affatto al suo ballo-
-Posso chiedere perché, Bocchan?-
-Fallo e basta!-
Il mio signorino aveva veramente perso la pazienza, come notai dal tono quasi disperato con cui mi diede quell'ultimo ordine.
-Yes, my lord- risposi inchinandomi come sempre di circa quarantacinque gradi e nascondendo un sorriso al ricordo del respiro affannoso del mio signorino quando, poco prima, la mia mano si era insinuata lungo la sua giovane schiena.




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