La terra degli idoli

di Ladyally
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La terra degli idoli

Fragile e ingannevole
È il regno dei sogni:
Stalagmiti di cristallo
S’ergono in ogni dove
E riflettono i desideri
Reconditi
Dello straniero che s’avventura
Con la speranza
Aggrappata alla schiena,
Peso morto,
Abbagliandogli gli occhi
E trascinandolo in una
Consueta confusione.

Donato un danaro al nocchiero,
Attraversa la fluida coscienza
Per poi toccare con piè leggero
Le ripe di roccia scivolose;
Innanzi a una foresta
Di specchi fallaci
Egli s’aggira,
Vagabondando,
Ritrovando un se stesso in ognuno d’essi
E felicitandosi del fortuito incontro,
Poiché non più solo si crede.

Tuttavia,
Rapido si ravvede
E scorge l’imbroglio:
Illusione!, non v’è altro
Che illusione
In quei tremuli riflessi
Che vomitano il nulla:
Immagini identiche d’aspetto,
Eppur vuote
Sotto la pallida epidermide
Sottile,
Già vedute,
Già vissute,
Falsate,
Sventrate.

Così egli afferra una pietra
Ferito
E contro quei vetri
La scaraventa
Causando
Una
Cascata
Di
Schegge
Argentee
Che si riversa
In ogni dove e
La terra degli idoli
Inonda.

 

Grondano così
Sogni
Spezzati
Speranze
Stracciate
Madide disillusioni deturpate
Sui mortali
Che serrano i lumi
E al sonno si concedono
Fiduciosi.

Illusi.





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