Nick autore: Pallina88/Pallina
Titolo: La
Fortuna Di Gregory Goyle
Personaggi: Gregory Goyle, Draco Malfoy,
Hermione Granger
Pairing: Nessuno
Genere: Commedia
Rating: Verde
Avvertimenti: One Short, OCC
Introduzione: L’intelligenza
può essere un’ottima arma per
difendersi, ma a volte può creare parecchi problemi.
NDA: Non
so da dove mi sia nata questa “cosetta” e
perché mi è venuto subito in mente
questo personaggio come OOC. Poi, naturalmente è venuto
fuori Malfoy (che spero
di aver reso bene come secchione represso), Hermione è
arrivata solo alla fine.
La Fortuna Di Gregory Goyle
Gregory
Goyle aveva avuto la fortuna di nascere con un’intelligenza
all’infuori della
media. Non era un ingegno normale, era uno di quelli che solo i grandi
uomini
della storia avevano avuto. Era la sua forza, come la sua debolezza.
Infatti gli
consentiva di intuire le cose con molta rapidità, di avere
voti brillanti senza
il minimo impegno, ma allo stesso tempo era guardato come una persona
straordinaria da tutti e qualsiasi studente di Hogwarts voleva il suo
aiuto.
Per questo cercava di mascherare la sua intelligenza, stando sempre
chino in
biblioteca, sperando in questo modo di far credere alla gente che le
sue
risposte azzeccate alle lezioni, come il suo intuito particolare,
venissero
semplicemente da uno studio incessante.
Infatti
il quel momento si trovava nella grande Biblioteca di Hogwarts, immerso
nel
libro di Storia della Magia, anche se ormai era avanti di circa dieci
capitoli
sul programma del sesto anno.
“Greg!
Greg!” esclamò una voce, immediatamente zittita da
un’occhiata minacciosa di
Madame Price.
Il
giovane Serpeverde spostò lo sguardo all’entrata
della sala, passandosi
successivamente una mano sul volto con aria disperata, mentre
tratteneva a
stento un’imprecazione.
All’uscio
della Biblioteca si trovava, infatti, uno studente trafelato della sua
medesima
casata, anche se il suo aspetto dimostrava che era una persona
profondamente
precisa e ordinata. Aveva i pantaloni stretti in vita da una cintura,
la camicia
perfettamente inserita all’interno di essi e i capelli
pettinati in maniera
impeccabile.
Lo
studente si guardava intorno con aria allarmata, fino a quando
tirò un sospiro
di sollievo una volta avvistato il compagno.
“Ciao
Draco.” salutò Goyle il suo amico, una volta che
si fu avvicinato.
“Greg,
finalmente ti ho trovato! Ti ho cercato dappertutto!” rispose
il giovane Malfoy,
prendendo posto al tavolo dove era seduto l’altro Serpeverde.
“Ho bisogno del
tuo aiuto.”
Perché
tutte a lui? Gregory non riusciva proprio a capire cosa avesse fatto di
male
nella sua vita precedente e maledì il momento in cui suo
padre gli aveva
chiesto di fare amicizia con Draco Malfoy. Il suo compagno infatti con
gli anni
era diventato sempre più preciso e maniacale, sia nello
studio che nel resto,
fino a raggiungere i livelli di Hermione Granger. Il giovane Goyle non
si
stupiva più di tanto che non avesse mai avuto una ragazza,
visto che il suo
unico scopo nella vita sembrava migliorarsi per prendere voti
più alti. Il
fatto che poi provasse un po’ di competitività nei
suoi confronti era uno dei
motivi per cui lo studente verde-argento non lo trovava così
simpatico.
“Di
cosa hai bisogno?” chiese, riportando il suo sguardo sul
libro, senza prestare
tanta attenzione. Di sicuro aveva bisogno che li passasse il suo tema
di
Pozioni, così da poterne copiare una parte di nascosto per
andare meglio di
lui.
“
B-beh… ”
“
Si? “ lo incitò Gregory, leggermente incuriosito
dal suo imbarazzo.
“Non
so bene come dirtelo…” affermò,
abbassando le iridi argentee. “Ci sarebbe
questa ragazza…”
Una
ragazza? Draco Malfoy gli stava veramente parlando di una ragazza?
Immediatamente prestò tutta la sua attenzione al giovane
biondo.
“…che
ha preso un voto migliore del mio in Artimazia e volevo chiederti una
mano per
riuscire a batterla!”
Il
Serpeverde sbuffò scocciato, possibile che quel damerino non
avesse altro in
testa che andare bene a scuola? Sapeva che ormai non aveva speranze di
diventare un minimo affascinante o desiderabile per il sesso femminile,
visti
gli occhiali da vista assolutamente antiestetici che portava e il suo
viso
ancora completamente ricoperto di acne, ma almeno interessarsi a
qualcuno
poteva senza dubbio migliorare il suo carattere. Renderlo meno
competitivo
verso tutti…Cioè cosa gli poteva interessare se
in un compito questa
fantomatica ragazza aveva preso un voto in più? E
soprattutto si poteva sapere
cosa centrasse lui?
“Guarda
Draco, non so proprio come aiutarti…”
“Oh,
ti prego Greg! Non so proprio come fare!” dichiarò
Draco, piegandosi in avanti
verso l’amico con aria disperata.
Il
giovane Goyle alzò lo sguardo al cielo.
“Tu
sei bravo in tutto! Con le ragazze, nello studio, nel Quidditch e
potrei
continuare la lista all’infinito! Io ho solo
l’Artimazia, non mi possono
togliere anche questo!”
Se
si fosse messo a piangere, si sarebbe alzato e se ne sarebbe andando.
Artimazia? Da quando era diventata l’unica abilità
di Malfoy? Forse da quando
lui aveva deciso di abbandonare la materia?
“Immagino
che questa ragazza sia la Mezzosangue.”
“Si,
naturalmente! Chi altri poteva essere se non la Zannuta?!?”
replicò battendo il
pugno chiuso sul tavolo.
E
improvvisamente lo studente bruno ebbe un’illuminazione.
Quello che mancava a
Malfoy, per dargli meno fastidio e liberarsi di questa frustrazione
perenne,
era una ragazza. E chi meglio di Hermione Granger? Infondo erano
praticamente
uguali quei due, entrambi sempre e solo interessati allo studio e al
migliorare
se stessi: erano perfetti! Bisognava solo trovare il modo per
convincere Draco…
***
Gregory
Goyle era fortunato ad essere così intelligente. Convincere
Malfoy fu più
semplice di quanto si aspettasse. Aveva solo dovuto far pressione sul
lato più
vanitoso del Serpeverde, persuadendolo che la Granger infondo non era
in
competizione con lui, ma che cercava semplicemente di farsi notare.
Ragionamento che non faceva una piega e che probabilmente poteva anche
essere
vero. Chi era alla fine lui per dire che lei non era segretamente
innamorata di
Draco? Erano così simili, era ovvio che l’aveva
notato.
Adesso
doveva soltanto parlare con la Grifondoro e vedere se riusciva a
combinarle un
appuntamento con il giovane Malfoy. Se tutto fosse andando secondo i
suoi piani
si sarebbe liberato di quella spina nel fianco del suo compagno, che
avrebbe
lasciato perdere lo studio e la competizione nei suoi confronti.
Per
questo si stava dirigendo a passo spedito verso la Guferia, con il
messaggio da
inviare già stretto nella mano.
Vediamoci
alle sette nell’aula in disuso al secondo piano, ho bisogno
di parlarti.
Gregory
Goyle.
Aveva
volutamente lasciato un po’ di mistero, sperando che la
curiosità
caratteristica di ogni Grifondoro avrebbe giocato in suo favore. La
Granger non
si sarebbe rifiutata, lo sapeva.
***
Finalmente erano arrivate le
sette e lui, puntale come al solito, si trovava davanti
all’aula in cui aveva
dato appuntamento alla ragazza.
Bussò alla porta ma, non
ottenendo nessuna risposta, lentamente aprì
l’uscio ed entrò.
“C’è
nessuno?” chiese con tono
fermo, guardandosi intorno nella penombra della stanza.
“Sono
qui…” mormorò una voce suadente.
Goyle
si osservò intorno perplesso, non capiva perché
la Grifondoro non si facesse
avanti e continuasse a rimanere ferma in fondo all’aula.
“…Avvicinati…”
Il
tono di voce della Granger non gli raccontava niente di buono. Che cosa
aveva
capito?
“Granger?”
chiese, muovendo qualche passo nella sua direzione. “Che
cavolo stai facendo?”
Ma
la sua frase non ottenne risposta, o meglio, non ottenne la risposta
che il giovane
Serpeverde sperava. Lentamente la ragazza si mosse verso di lui,
entrando così
nella campo di luce serale che filtrava dalla finestra. Adesso che
poteva
vederla Gregory si accorse che chiaramente qualcosa non stava andando
per il
verso giusto. Hermione aveva indosso un abito che lasciava ben poco
all’immaginazione, portava i tacchi e, poteva giurarlo, si
era anche truccata!
Merlino, perché si era truccata?
“Granger
penso ci sia stato un malinteso…”
dichiarò indietreggiando, leggermente
spaventato.
La
giovane castana, per tutta risposta, si avvicinò di qualche
altro passo con
mosse sensuali.
“No,
nessun errore.” replicò sorridendo in modo
malizioso. “Gregory.”
Il
modo in cui pronunciò il suo nome gli provocò un
brivido, che ridiscese la sua
spina dorsale. Iniziava seriamente a preoccuparsi.
Cercando
di non farsi notare, fece atri passi indietro, fino a ritrovarsi con la
schiena
al muro. Era in trappola.
“Oh
Greg, non sai da quanto tempo ho aspettato questo momento!”
affermò lei, una
volta che lo ebbe raggiunto, iniziando ad accarezzargli il torace.
“Sapevo che
prima o poi ti saresti accorto di me, della mia intelligenza, del mio
charme,
della nostra affinità! Finalmente ti sei deciso a uscire
allo scoperto, non ce
la facevo più ad aspettarti!”
Un
momento. Di cosa stava parlando quella pazza? Da quanto tempo covava
quell’idea
malata? Doveva aver capito male, non c’era altra
possibilità.
Lentamente
il giovane Goyle cercò di riprendere la situazione sotto il
suo controllo, in
primo luogo chiudendo la bocca che fino a quel momento era rimasta
spalancata,
in mostra di tutto il suo stupore. Poi afferrò la Granger
per i polsi,
fermandole le mani che stavano continuando ad accarezzargli dolcemente
il
torace.
“Granger,
penso proprio che non ci siamo capiti.” disse con voce dura,
guardando la
ragazza negli occhi. “Io non sono assolutamente venuto qua
per dichiararti il
mio amore, ma per parlarti di altro.”
La
Grinfodoro sussultò leggermente alle sue parole, ma riprese
quasi subito il
controllo di sé.
“Oh
Gregory caro, ti capisco perfettamente.” rispose, liberandosi
con gesti
accattivanti dalla sua presa.
Subito
dopo si alzò sulle punte, arrivando così
all’orecchio del giovane.
“…sarà il
nostro piccolo segreto…” gli sussurrò,
posando successivamente le sue labbra
sulla guancia di Goyle.
Poi,
come era arrivata, se ne andò lasciando il ragazzo ancora
pietrificato
appoggiato al muro.
A
quale piccolo segreto si riferiva?
***
Gregory
Goyle era fortunato ad essere così intelligente, ma ancora
non si spiegava cosa
gli era capitato poche ore prima. Come aveva fatto a perdere in quel
modo il
controllo della situazione? E soprattutto cosa aveva capito la Granger?
Il
suo intuito gli diceva che quella pazza scocciata, aveva pensato che
lui non
volesse svelare all’intera scuola il suo interesse per lei e
che quindi
avrebbero continuato a vedersi di nascosto. E, in fondo, questa cosa
non era
del tutto negativa, bastava non darle corda in nessun modo e prima o
poi
avrebbe capito la verità anche lei. Ma questo non
l’aiutava per niente col suo
piano originario. Adesso cosa avrebbe dovuto raccontare a Malfoy? Che
si era
sbagliato e che in verità la Granger era interessata a lui?
Dopo
aver passato tutta la notte in bianco alla ricerca di una soluzione, il
giovane
bruno valutò che la cosa migliore era non fare niente.
Avrebbe lasciato la
Granger e Malfoy a risolvere da soli i loro conflitti scolastici, tra
l’altro
non era manco detto che il suo compagno di casata avesse veramente
intenzione
di dargli retta. E poi non bisognava dimenticare che, visto il
comportamento
della sera prima, la Grifondoro probabilmente avrebbe ceduto alle sue
avances.
Fu
con questi allegri pensieri che Gregory si diresse in Sala Grande per
la
colazione, buttandosi completamente alle spalle la vicenda del giorno
prima.
***
“Goyle,
ho bisogno di parlarti.” affermò una voce dura,
facendolo sobbalzare.
Erano
ormai due ore che si trovava chino su un tomo in Biblioteca ed era
talmente preso
che proprio non aveva sentito dei passi avvicinarsi.
“Ciao
Draco…” rispose abbastanza perplesso, non aveva
mai visto l’amico con il viso
così nero. Che fosse successo qualcosa?
“Fai
poco il simpatico, ormai ti ho smascherato.”
continuò Malfoy, guardandolo
minaccioso. “Sapevi che la Granger mi avrebbe messo in
ridicolo davanti tutta
Hogwarts, l’hai fatto apposta! Lo so!”
Il
giovane Goyle si passò una mano sul volto, esasperato da
quella situazione. Per
il futuro si sarebbe dovuto ricordare di non intromettersi in fatti che
non lo
riguardavano. Mai.
“Senti
Draco, non so cosa ti sei messo in testa, ma come pensi che
io” ma non riuscì a
finire la frase.
“Me
l’ha detto lei!” strillò infatti il
Serpeverde. “Ha detto che vi siete visti
ieri sera! Ti sei divertito a prenderti gioco di me, eh
Goyle?”
Uno
sbuffo nervoso fuoriuscì dalle labbra di Gregory, senza che
quest’ultimo
riuscisse a trattenerlo.
“Se
ti infastidisco tanto me ne vado, ma sappi che non finisce qui. Ti
renderò la
vita un inferno!” e, pronunciando questa frase ad effetto, il
ragazzo biondo si
allontanò.
***
Malfoy
ancora non si era fatto vedere e a Gregory stava tornando il buonumore.
Doveva
ammettere di essersi preoccupato inizialmente alla minaccia di Draco,
ma il
tempo passato indenne l’aveva tranquillizzato. Infondo il suo
compagno di
casata era un bonaccione che fino a quel momento non se l’era
ancora mai presa
con nessuno, sempre e solo interessato a studiare, perché
avrebbe dovuto
cambiare proprio ora? La sua era stata una semplice provocazione
dettata dalla
rabbia e sicuramente tra poco gli sarebbe venuto a chiedere scusa.
Per
questo, ormai rassicurato, il giovane Goyle camminava lentamente per i
corridoi
di Hogwarts, diretto alla sua lezione successiva.
“Tesoro,
perché hai mandato Malfoy a provarci con me?”
affermò una voce, cogliendolo di
sorpresa.
Il
Serpeverde trattené a stento un’imprecazione,
quando si accorse che Hermione
Granger stava proprio parlando con lui.
“Non
ti fidi di me? Volevi mettermi alla prova?”
continuò imperterrita la ragazza,
mentre con la mano arpionava il braccio del ragazzo che, intanto,
continuava a
camminare facendo finta di non averla sentita.
“Granger,non
so proprio di cosa tu stia parlando.” replicò
infine, arrestandosi di botto.
“Oh,
ma dai! Gregory caro non prendermi per stupida!”
Goyle
si passò una mano sul volto, esasperato per la centesima
volta in quella
giornata. Ma in che guaio si era andato a cacciare?
“Comunque
non avevamo deciso di avere una relazione segreta?” aggiunse
dopo qualche
secondo di silenzio, poggiando il suo sguardo sulla mano di Hermione
che
stringeva possessivamente il suo braccio.
“Allora
ammetti che abbiamo una relazione!” trillò lei
felice, staccandosi
immediatamente.
Almeno
era riuscito a scollarsela di dosso.
“Allora
ammetti che avete una relazione!” tuonò una voce
dal fondo del corridoio,
mentre una figura si avvicinava con rapidità. “Lo
sapevo che eri un bugiardo
Goyle!”
Gregory
non riuscì a rendersi conto di niente, perché
successe tutto in pochi secondi.
Infatti ebbe giusto il tempo di sbattere le ciglia, che Malfoy
sguainò la
bacchetta dai pantaloni e gliela puntò al petto.
“STUPEFICIUM!”
E
un attimo dopo era a terra, svenuto.
***
Gregory
Goyle non era più così convinto di essere
fortunato ad essere tanto
intelligente. Infatti il mal di testa che aveva in quel momento non era
una
cosa di cui si poteva essere felici. Ed era stata proprio il suo
intuito, su
cui ormai iniziava ad avere qualche dubbio, a portarlo a quella
situazione. Non
aveva capito né Malfoy né la Granger, forse il
suo problema era quello di
sottovalutare tutti quelli che lo circondavano, credendoli troppo
stupidi. Ma
la gente stupida fa cose stupide e le cose stupide sono pericolose.
E
infatti, in quel momento, si trovava in infermeria con un bernoccolo
ben poco estetico
sulla fronte, come promemoria. Draco era già venuto a
chiedergli scusa,
probabilmente obbligato dalla McGrannit e avevano deciso di metterci
una pietra
sopra. Anche Hermione era entrata dalla porta dell’infermeria
e lui era
riuscito finalmente a spiegarle la situazione senza che lei gli
saltasse
addosso. Doveva ammettere che era stata più comprensiva di
quello che sperava.
In
quel momento aspettava soltanto che Madama Chips gli desse il permesso
di
andarsene. Tutto quello che voleva era chiudersi in dormitorio e
dormire per
una settimana.
“Ah
signor Goyle. Mi ero completamente scordata di lei!”
affermò l’infermeria
entrando nella sala. “Può andare.”
Il
giovane Serpeverde non se lo fece ripetere due volte. Con
rapidità scese dal
letto e dopo aver biascicato un “Arrivederci”, si
dileguò il più in fretta
possibile.
***
Stava
tranquillamente camminando per i corridoi, quando una voce femminile
richiamò
la sua attenzione.
“Greg!”
Velocemente
si voltò, preoccupato. Che potesse essere ancora la Granger?
Per
sua fortuna si ritrovò davanti nientemeno che Pansy
Parkinson. Gli era sempre
stata simpatica Pansy, era una ragazza alla mano, allegra e un
po’ imbranata.
Per questo si fermò ad aspettarla.
“Ehi
Greg!” lo salutò con il fiatone per la corsa che
aveva appena fatto per
raggiungerlo. “Ho saputo del tuo scontro con Malfoy! Come
stai?”
“Sto
bene, grazie Pansy.” rispose, scrollando le spalle con
nonchalance.
“Ah,
per fortuna!” replicò lei tranquillizzata,
iniziando a camminare al suo fianco.
“Senti, so che forse non è il momento, ma avrei un
favore da chiederti…”
Il
Serpeverde si voltò verso la ragazza, aspettando che
continuasse. Povera Pansy,
non era molto brava a scuola e sicuro doveva chiedergli qualche appunto
preso a
lezione.
“Beh,
vedi è un po’ imbarazzante…”
tentennò lei in imbarazzo, guardandosi con
ostinazione le scarpe. “Beh…ci sarebbe questo
ragazzo…”
Oh
Merlino, ma perché non era nato brutto, grasso e stupido?
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Pallina88,
«La fortuna di Gregory Goyle»
Terza
classificata.
Grammatica:
10/10
Stile e lessico: 9/10
Caratterizzazione pg: 19/20
Originalità: 19/20
Giudizio personale: 4,5/5
Totale: 61,5/65
Parto col dire che questa storia mi è piaciuta molto.
Davvero.
Hai saputo caratterizzare Goyle al meglio, sia come introspezione che
come comportamento. Davvero bravissima! Hermione mi ha fatto troppo
ridere, però sei riuscita a renderla OOC nonostante tu
l’abbia fatta rimanere una secchiona. Draco in quella veste
fa altrettanto ridere: addirittura l’acne? Tu sei un genio.
Le varie reazioni di Goyle man mano che la situazione si sviluppava
erano del tutto OOC. Non ho molto da dire perché
è una storia che si legge in modo molto scorrevole e riesce
a strapparti una risata, il che a mio parere è molto
importante.
La frase finale è stata una chicca, e mi dispiace non
poterla scrivere perché altrimenti rovinerei la storia.
Complimenti per il terzo posto e grazie per aver partecipato!
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