CAPITOLO 10
La strada per il
suo cuore
Sedendosi al tavolo insieme
alla
Lilith e Lagharta, gli sguardi della ragazza dagli occhi rossi
dapprima tennero Mahel sull'attenti, poi la infastidirono.
Perchè diavolo
doveva stare così
appiccicata a Lagharta?!
Le sue mani andavano a
ricercargli i
muscoli prestani delle braccia, le dita carezzavano lievi i capelli
lisci e corvini del giovane. Mahel iniziava a detestare quel modo di
fare civettuolo, ma non capiva il perchè. A lei mica piaceva
quello
scemo lì!
Saluss, dal canto suo,
cercava di
mettersi in mezzo alle dita e le mani di Alvexia, incrociando uno
sguardo irritato ogni volta che questa le sorrideva.
-Scusa, per caso ti ho
toccato senza
volerlo?- le chiedeva con un sorrido falsamente dolce, tirando di
poco indietro le dita.
-No- rispondeva Saluss con
un sorriso
tirato -Stai solo toccando il MIO Lagharta...- rispondeva secca per
poi prendere con forza le ciocche dei capelli di Lagharta -Ti
pregherei di non interrompere il MIO contatto con il MIO padrone per
stupidaggini...-
-Oh, ma che carina-
ridacchiò senza
contegno, spostando le mani dalla parte del visto di Lagharta opposta
a dove si posava Saluss, offrendo al giovane sguardi languidi -Dio
non credevo che i tuoi occhi potessero affascinarmi così
tanto...-
Lagharta rideva divertito,
vedendo la
piccola Saluss andare su tutte le furie e dava, anzi, spago a quella
lasciva ragazza che di intenzioni aveva solo le più basse!
Mahel stette poco a
sopportare quella
situazione, alzandosi dal tavolo in preda ad una furia isterica
-Quando sua cretinità avrà finito di fare il
cascamorto con la
prima bella ragazza che incontra, gli vorrei ricordare che ha rotto
le scatole perchè iniziassimo a partire subito- lo sguardo
di Mahel
si fece di ghiaccio, mentre gli occhi blu del giovane e quelli rossi
della Lilith si fissavano su di lei -Con permesso, io aspetto fuori.
Così potete andare tranquillamente fino in fondo senza
sollevare la
mia nausea...-
Fece un passo in direzione
della
porta, poi ci ripensò. Vide il suo arco ben poggiato alla
sedia dove
era seduto Lagharta, lo afferrò e lo trascinò via
con sé -Avevi
detto che avrei dovuto portarmelo da sola, bene. Lo farò!-
Mahel lo trascinava a
fatica, sentendo
i muscoli delle braccia tirarle dal dolore. Saluss la guardava
sbalordita, quasi incantata, mentre Lagharta assumeva uno sguardo
dapprima infuriato poi, quando Mahel riuscì ad uscire dalla
sala,
divertito.
Scoppiò in
risate fragorose non
appena sentì un tonfo dietro la porta chiusa, capendo che
Mahel ne
aveva combinata un'altra delle sue. Alvexia prese a guardarlo con
sbigottimento, mentre Saluss si staccò dalle sue ciocche e
lo toccò
con la manina, lo sguardo rosato freddo e deluso -Stai comportandoti
da idiota, Lagharta...-
Detto questo si
trasformò in luce e
sparì a sua volta attraverso la porta.
-Ehh...ho una fatina
abbastanza
indisciplinata, non credi?- disse rivolgendosi alla ragazza accanto a
lui, prendendole la mano -Mi spiace, ti hanno trattata male...-
-Oh...fa nulla- sorrise
sensuale lei,
accettando di buon grado la sua mano -Volevo appunto rimanere qualche
secondo con te...da sola...-
Le sue labbra si
avvicinarono al volto
di lui, che rimaneva impassibile. Gli sfiorarono l'orecchio con un
soffio, finchè la sua voce non lo carezzò gentile
-Lagharta...il
possessore dell'arma sacra Saluss...sono così...onorata di
conoscerti...-
Lagharta sorrise divertito,
capendo
finalmente che la ragazza da lui voleva tutto fuorchè quello
che
dimostrava -Alvexia, una Lilith come te non passa certo
inosservata...-
-Oh...-
ridacchiò la ragazza,
afferrandogli il collo con le dita sottili -Io non volevo passare
inosservata...- gli passò la lingua sul collo, affondando un
unghia
dell'altra mano nella carne. Prima che potesse fare qualsiasi cosa,
la mano di Lagharta la bloccò, il suo sguardo si fece
cattivo.
La Lilith rimase di sasso:
perchè il
sonnifero non aveva funzionato? -Ma che diavolo...?-
-Mi spiace signorina...ma
sono
premunito contro questo tipo di attentati...sai, avere la custodia di
un'arma sacra richiede alcune precauzioni...-
-Che interessante
ragazzino...-
sorrise a denti stretti la ragazza, assumendo uno sguardo cattivo
-Peccato, speravo in una notte di fuoco...-
-Spiacente anche di questo-
rispose
Lagharta, lasciando la giovane seduta al suo posto e alzandosi -Io
donerò il mio corpo ed il mio cuore solamente alla mia
sposa...-
Prese le sue cose con
calma, sapendo
che la Lilith non avrebbe osato in un attacco così plateale
-Trovati
un vegliardo ricco e fai la bella vita. Prima o poi anche la bellezza
di una divinità oscura come te svanisce...-
La Lilith sbuffò
annoiata, poggiando
i gomiti sul tavolo e posandovi sopra la testa. Lo seguì con
lo
sguardo uscire dalla taverna, dopo aver pagato presso il
proprietario. Le rivolse un ultimo saluto con le dita e
sparì alla
sua vita.
-Divinità...oscura...-
borbottò la
Lilith quando fu rimasta sola, osservando ossessivamente la porta
della taverna -Proprio ciò che mi definisce il mio
padrone...-
Si lasciò cadere
sulla sedia sfinita,
le battaglie psicologiche erano troppo per una come lei, tirando
fuori da sotto i vestiti un medaglione. Lo aprì e
guardò la foto al
suo interno, sorridendo di una dolcezza che anche Mahel avrebbe
reputato sincera.
-Stai tranquillo...vedrai
che andrà
tutto bene...- le sue labbra baciarono la foto del medaglione, che
richiuse e nascose di nuovo sotto le sue vesti -Voglio quella spada.
E anche lo strano arco della ragazzina. E poi...voglio lui...- si
passò la lingua sulle labbra, eccitata al pensiero di una
sfida così
difficile -Chissà com'è dolce il sangue di un
vergine...- le sue
guance si colorarono di un rosso timido, falso come il sorriso che
aveva rivolto al gruppetto poco prima -Staremo a vedere-
Uscito dalla locanda, per
Lagharta fu
facile riconoscere Mahel.
Era la persona che dava in
assoluto
più nell'occhio di tutte quelle presenti nel villaggio. I
suoi
lunghi capelli, le persone che la guardavano e la indicavano, seppur
tenendosi a debita distanza, c'era qualcosa in lei che attirava
tutti.
Jin la salutò
con la mano,
rivolgendole un sorriso, lasciandola da sola. Passando accanto a
Lagharta lo guardò, rivolgendogli un sorriso a sua volta
-Lagharta...-
-Jin...- rispose Lagharta,
abbassando
il capo in cenno di saluto. Lo guardò come a volergli
domandare
qualcosa, ma questi si limitò a posargli una mano sulla
spalla,
scuotendo la testa -Figliolo...quando imparerai che non puoi
più
permetterti di essere un moccioso...?-
Lagharta tirò il
viso, trattenendo
una risata. Jin era l'unico del villaggio che lo trattava ancora come
un bambino, senza additarlo come qualcosa di tremendo. Tutti gli
stavano alla larga, Jin no. Perchè era un vecchio amico
della
Sibilla, o perchè in passato anche lui era riuscito a vedere
quell'ombra oscura degli occhi di suo fratello...?
-Il passato è
passato. Ormai non c'è
più niente che tu possa fare per salvare coloro che sono
scomparsi
nel passato. Ma lei...- indicò Mahel, a pochi metri da loro,
così
intenta a parlottare con Saluss che non li avrebbe comunque sentiti
-Lei è qua. Adesso. E non ha colpe. Non ha colpe per la
Leggenda, né
per la...Profezia-
Lagharta strinse le mani in
pugni,
irritato ma quasi consapevole che qualcuno di
“estraneo”
conoscesse la Profezia -Figliolo...Mahel non ha colpe per
ciò che la
Sibilla ti ha predetto. Non additarla come gli altri hanno fatto con
te. Conosci il dolore che si prova nel ricevere accuse di qualcosa di
cui non si è colpevoli. No?-
Lagharta guardò
Jin negli occhi, quei
limpidi occhi di persona buona -La tua sposa sarà colei che
TU
stesso sceglierai. Non sarà la Profezia ad averla scelta per
te, né
la Sibilla e tantomento Mahel- sospirò, sapendo che le sue
parole
erano del tutto inutili -Tu scegli quel che ritieni più
giusto. Ma
non farla soffrire più del necessario...-
Lagharta rimase immobile
qualche
secondo. Poi annuì, dispiaciuto -Non vorrei ferire nessuno
più del
necessario. Ma è qualcosa di necessario, io...-
Jin scosse la testa,
rassegnato,
lasciando Lagharta alle prese con i suoi pensieri ed i suoi tormenti
“Lagharta...Saluss e la Sibilla hanno ragione. Nel tuo cuore
la
Profezia si è già avverata. Non perchè
la Sibilla te l'ha
predetta, ma perchè non l'hai fatta tua. Più hai
tentato di
allontanarla, più l'hai incisa a fuoco dentro di te. Se per
te
odiare Mahel è uno sforzo...non credi che sia ora di
riflettere sui
veri sentimenti del tuo cuore...?”
Lagharta era cosciente di
non amare
Mahel. Era oggettivamente vero.
Ma sapeva di sbagliare a
trasformare
una possibile amicizia in un così profondo odio a senso
unico.
Sapeva a cosa poteva portare l'odio, o almeno, sapeva cosa
solitamente portasse l'odio. Le persone che lo
ricevevano ne
davano a loro volta, alimentando un circolo vizioso senza fine.
Ma Mahel, per sua sfortuna,
non
era la gente del suo mondo.
Più lui la
odiava, la maltrattava, la
ripudiava, in senso sentimentale e fisico, più lei si
opponeva a
quell'odio, lo rigettava, lo trasformava in
“comprensione”.
Nonostante glielo avessero chiesto, lei stessa era incapace di
ignorare la richiesta d'aiuto che Lagharta con il suo comportamento
gli inviava.
-Lei...mi accetta, anche se
sono
un...mostro...- borbottava il ragazzo tra sé e
sé, guardando Mahel
parlottare ancora con Saluss, aprendo le labbra in un sorriso.
Ammise per la prima volta a
sé stesso
di trovarsi davanti agli occhi una rara forma di bellezza semplice,
di quella che non aveva bisogno di atteggiamenti particolari, come se
ne serviva la Lilith, né di trucco, né di
abbigliamento elegante o
gioielli preziosi. Mahel era bella nella sua semplicità,
già come
era arrivata la prima volta.
I suoi vestiti esotici, per
i canoni
del suo mondo, gli occhiali spessi che coprivano la visione degli
occhi, i capelli che le incorniciavano il volto piccolo e ben
definito, il suo corpo leggerissimo e impacciato, anche nelle cose
più semplici. Era buffa e tenera come una bambina,
determinata come
una donna. E sapeva di non poteva vincere, contro di lei.
Si avvicinò di
qualche passo,
sentendo pronunciare il suo nome da Mahel. E aspettò di
sentire cosa
avesse da dire, magari qualcosa di cattivo.
Sperava, con tutto il suo
cuore, che
fosse qualcosa per cui scatenarle di nuovo il suo odio.
-Mahel...perchè
ti sei arrabbiata con
Lagharta?- chiese Saluss confusa, attaccandosi ai suoi capelli -A te
piace Lagharta?-
Mahel aveva trovato, a
pochi metri
dalla taverna, una piccola staccionata di legno all'ombra di una
quercia, se quella era una quercia. Dondolava le gambe nell'aria,
tenendosi in equilibrio con le mani. Piegò la testa di lato,
socchiudendo gli occhi poco convinta, non riuscendo a spiegare la sua
sensazione -Diciamo che ero più arrabbiata con Alvexia che
con
Lagharta- rispose secca e poco convinta.
-E perchè mai?
Quella arrabbiata
dovrei essere io!- sbottò la fatina, ridendo -Tu non avevi
detto di
sopportarlo a malapena?-
Mahel rimase in silenzio,
aggrottando
le sopracciglia -Mentivo-
-Uh?- sussurrò
la fatina, abbozzando
un'espressione spaventata -Mahel...ti stai...-
-No! No, no, no,
assolutamente no, non
procediamo a conclusioni affrettate- si sbrigò ad aggiungere
la
ragazza, afferrando Saluss e portandosela davanti agli occhi -Io non
amo Lagharta. Sono un po'...ehm...tonta, nelle questioni di cuore-
ammise la ragazza, arrossendo -Ma non è vero che non lo
sopporto,
anzi...-
Mahel assunse
un'espressione triste,
mentre cercava di dare una coerenza ai suoi pensieri -Vedi...io non
so cosa sia l'amore. Così come non capisco cos'è
l'odio. Perciò
penso che non posso biasimare Lagharta per come mi tratta-
Sorrise triste, come
ammettendo di
essere già la perdente assoluta di quell'assurda battaglia
personale
-Vedi Saluss...io penso che Lagharta sia solo un ragazzo solo. Molto
solo. Che abbia paura di qualcosa che ancora non capisco e che io
debba solo aspettare che sia lui a parlarmene. Così da poter
capire
il perchè del suo odio...accettarlo...e reagire nel modo che
reputerò più consono al momento-
Saluss la guardò
sconsolata, posando
le manine su quelle della ragazza -E se considerassi l'odio di
Lagharta una cosa inaccettabile?-
Mahel scosse la testa -Non
accadrà.
Se per lui quell'odio ha una motivazione salda e forte, non
potrò
che accettarlo. Io accetterò tutto di lui, lo sto
già...ecco...ci
sto già provando...altrimenti avrei già mollato,
non credi?- e
sorrise.
Di un sorriso
così bello, così caldo
e così dolce che Saluss scoppiò in lacrime,
stringendosi forte si
suoi capelli, lasciando Mahel senza parole.
-Ma...che ho
detto...Saluss...ehi, su,
non...scusami, io...-
Era esattamente la persona
che stava
aspettando, da sempre.
Quel sorriso di bambina, di
donna, di
compagna e di sposa. Semplice e spontaneo, sincero e fresco, senza
veli e senza pretese, senza un perchè.
Era ciò che
poteva considerare
compagna di avventura o...amica...
Lagharta sorrise e si
avvicinò a
Mahel, cogliendola di sorpresa, prendendo Saluss tra le mani e
carezzandola, lasciando che piangesse tutte le sue lacrime.
Mahel abbassò lo
sguardo, sussurrando
un sommesso “scusa” ma Lagharta le
carezzò i capelli con la mano
e, sorridendole sincero dalla prima volta che l'aveva incontrata, le
rispose con un altrettanto sommesso e timido
“grazie”.
I suoi occhi blu e quel
sorriso
timido, di bambino, che aveva paura ma che le stava offrendo il
proprio cuore. Sarebbe stato forse l'unico che le avrebbe dato, lei
lo sapeva, ma lo accettava anche così.
Lasciò che il
suo sorriso si
incatenasse a quello di Lagharta, che Saluss piangesse per la
felicità di aver trovato una persona così
disponibile nei confronti
del suo padrone, che i suoi tormenti e le sue paure, in quel momento,
lasciassero spazio ad un cordiale scambio di sentimenti caldi.
-Grazie Lagharta...-
sussurrò Mahel,
sentendo la mano di Lagharta muoversi dolce tra i suoi capelli -Spero
che prima o poi ti fiderai di me...-
-Grazie Mahel...- rispose
Lagharta,
sorridendo ironico -...e non ti approfittare troppo della situazione,
sto cercando solo di...-
-Lo so- lo
bloccò la ragazza,
alzandosi in piedi -Lo so-
Di nuovo pronti a mettersi
in marcia,
l'espressione di Lagharta tornò quella di sempre ed il suo
cuore si
richiuse a guscio.
Mahel lo osservava e
sorrideva, ormai
incapace di avercela con quello che, più che un
“eroe” sembrava
un vero e proprio bambino capriccioso. Magari un giorno sarebbero
anche diventati amici, sebbene adesso fossero solo costretti a
viaggiare insieme.
-Lagharta...esattamente
dove si trova
il Tempio di Vie?- esordì ad un certo punto Mahel, guardando
la
piccola Saluss ancora scossa dai singhiozzi.
-Perchè lo vuoi
sapere?- la squadrò
lui di sottecchi, senza però voltarsi propriamente verso di
lei
-Basta che tu mi segua. Tanto abbiamo detto che l'arco lo porto
io...-
-Non è per
l'arco!- borbottò lei,
guardando invidiosa la facilità con il quale Lagharta teneva
l'arco
di pietra sulla spalla -Volevo solo cercare di capire dove mi trovo,
in quale parte di quale continente del mondo...-
Lagharta sbuffò,
fermandosi. La
guardò attentamente, vedendo di nuovo in quella ragazzina
niente più
che un fastioso animaletto da compagnia, per giunta non voluto -Sei
così...irritante quando ti ci metti- borbottò
riprendendo a
camminare, senza darle troppa corda -Seguimi senza fare storie.
Quando prenderemo la via delle montagne vedrai la valle e
potrò
farti capire qualcosa...forse...-
-Uffa!- sbottò
Mahel, fermandosi a
pochi metri da Lagharta e guardando la sua schiena forte, i suoi
capelli scompigliati e la camminata fiera -Lagharta!-
Nel tentativo di correre
inciampò sui
suoi stessi piedi. Quando rialzò la testa e i suoi occhi
incrociarono quelli di Lagharta, entrambi si misero a ridere. Ma
questo non sciolse del tutto la rigidità del comportamento
di
Lagharta, che la lasciò in terra nell'imbarazzante tentativo
di
rialzarsi da sola -Ho capito, ho capito, ora mi alzo e andiamo...-
-Ecco, brava principessina.
Dobbiamo
recuperare il tempo perduto a causa tua...- la stuzzicò lui,
smielato -Non credi?-
-Ehi!- lo riprese lei,
alzandosi di
tutta furia e ricadendo di nuovo, sbattendo le mani in terra come una
bambina -Lagharta!-
Le risate di Lagharta le
risuonavano
nelle orecchie dopo chissà quanto tempo.
Saluss si strinse alle
ciocche di
Lagharta, sorridendo verso Mahel di un sorriso riconoscente e libero.
“Se diventeranno
amici...la Profezia
potrebbe completamente cambiare il suo corso”
pensò Saluss tra sé
e sé “Oh ti prego, Vie...non lasciare che la
Profezia di avveri,
non adesso che finalmente ha accettato la presenza di
Mahel...”
Mahel fu di nuovo accanto a
loro,
infuriata con Lagharta che non l'aveva aiutata a rialzarsi e che
rideva della polvere che l'aveva imbrattata tutta.
Ma cosa importava.
La piccola porta del cuore
di Lagharta
si era appena appena socchiusa a Mahel, che non aveva approfittato
per sbirciare all'interno ma si era seduta davanti, in attesa che lui
la facesse entrare. Nessuno lo aveva mai fatto.
Prima o poi le avrebbero
raccontato
del “vero” passato di Lagharta, di Laherte, della
Guerra...e di
ciò che realmente la Profezia e la Leggenda comportassero.
Poi un'ombra oscura
attraverò il
cuore di Saluss. Per quanto fosse grata a Mahel di accettare quel
marmocchio egoista e capriccioso, e di avergli strappato un sorriso
sincero, sperò con tutto il suo cuore, egoisticamente, di
rimanere
la guardiana del cuore di Lagharta per sempre.
***
Dedicato a Lirin Lawliet,
perchè sia convinta che NON mi deve delle scuse e che tutto
ciò che ha detto è stato giustissimo.
Ciò che mi porta alla depressione è un periodo
molto molto brutto a lavoro, non sei TU il problema, anzi. Sei stata
fin troppo dolce con me ^-^
Grazie delle belle parole e delle precisazioni. Ci sto attenta ma non
so QUANTO posso riuscirci.
Grazie, dal profondo del mio cuore.
***
Mentre scrivevo
questo capitolo erano tante le idee che volevo mettere insieme. Poi ho
deciso di far aspettare la vendetta
di Alvexia e concentrarmi sul piccolo
Lagharta, che denigro sempre e che faccio passare da esuberante,
scusate il termine, coglione. Io lo adoro, è il mio
personaggio preferito (non a caso questa storia porta il SUO nome) e se
potessi me lo stringerei a abbraccerei io stessa, dandogli dello
stupido e convincendolo ad aprire il suo cuore al mondo esterno. Se
qualcuno ti ha ferito in passato non è detto che possa farlo
di nuovo. Bisogna dare la possibilità ad ognuno di
esprimersi e, nei momenti bui, affidarsi alle persone che ci amano.
Anche se Lagharta non se ne accorge, prima di Mahel c'erano la piccola
Saluss e la Sibilla. Quindi sarà lui stesso a decidere come
comportarsi in futuro, io mi limiterò a raccontare le sue
decisioni obiettivamente e con amore.
Come sempre, del resto.
Ma adesso, bando alle ciance, passo ai miei amatissimi RINGRAZIAMENTI,
e visto che le recensioni son poche, continuerò a
rispondervi qua, a fine capitolo, perchè è per me
un immenso piacere farlo e perchè mi torna più
comodo xD
Lirin Lawliet:
penso che la dedica ti abbia già detto tutto. Non volevo
sproloquiarmi più di tanto, dopotutto avrei accampato scuse
o altro che non avevano a che vedere con te o col capitolo,
perciò la dedica mi è sembrata la cosa
più immediata e più sincera che potevo scrivere.
Sono contenta che tu sia rimasta ad osservare la mia storia nonostante
le imperfezioni, e ti ringrazio di avermele fatte notare. Ti mando un
bacio, per la tua gentilezza e disponibilità al conversare,
e spero di vederti anche al prossimo capitolo =*
Fairy_chan88:
come vedi neanche qua spiego niente, ma la Lilith non è
proprio l'angioletto che vorrebbe dimostrare. Ha anche lei un suo
perchè, una sua storia...ed il suo "padrone" è
qualcuno che tirerà le redini di qualcosa di più
grande, almeno per un altro pò. Prima o poi mi
deciderò a dirti chi è e come mai una Lilith ha
un padrone. Bah, sinceramente sta cosa ha sorpreso anche me
°-° Alvexia era nata come un personaggio indipendente
ed invece è diventata la succube di qualcun altro. Non so
cosa pensare. Beh, spero che troverai il tempo di leggere e che mi
lascerai una piccola traccia del tuo passaggio. Un bacionissimo anche a
te =*
fruttina89:
uh ti ringrazio per i complimenti, anche se a me non sembra di essere
cambiata nell'esposizione del mio racconto. Ci sono ancora
un'infinità di cose che devo migliorare, partendo dal mio
stesso carattere xD, e poi si dice che non si finisca mai. Di imparare,
intendo. Vabbeh, comunque sia credo di averti fatto capire
più o meno cosa intendo. Sei come sempre dolcissima e molto
molto gentile, ti ringrazio per tutto il tuo appoggio. Spero che
continuerai a percorrere questo viaggio con me, Lagharte, Mahel e
Saluss fino alla fine, che ti possa appassionare a questo mondo fatato
e coperto di magia. Ti mando un bacio e ci rivediamo al prossimo
capitolo =*
Milou_: no,
purtroppo no xD Lagharta è un moccioso, non sa neanche cosa
voglia dire innamorarsi. L'unico amore che conosce è quello
dei suoi incubi, quello duro e soffocante del perdere la persona amata.
Prima che possa capire cosa sia l'amore ne deve passare di acqua sotto
ai ponti xD ma dopotutto noi non lo amiamo per quello che è,
esattamente per come è? Io almeno lo stra-amo! Per quanto
riguarda Alvexia è un tipino un pò eccentrico,
visto che parla di "sangue di vergine" ma non è nel senso
"osceno" del termine, tranquilla. Presto ti spiegherò tutto,
promesso ^-^ ora però mi sto dilungando. E visto che ti
hanno fatto piacere gli auguri per la scuola, li rinnovo, sperando che
questo periodo vacanziero possa essere per te di tutto riposo e pieno
di sorprese. Un bacione, al solito, e al prossimo capitolo =*
Dust_and_Diesel:
l'avevo promesso e anche la tua storia è stata segnalata YE!
Però ora devo dirti che sei troppo gentile, nonostante i
mille impegni dell'università trovare il tempo di lasciarmi
un tuo piccolo passaggio. Sei A-D-O-R-A-B-I-L-E! E ti ho fatto lo
spelling perchè tu possa assaporare tutte le lettere di
questa parola dolcissima e zuccherosa, proprio come te
>.< però ti chiedo allo stesso tempo scusa,
perchè non mi dilungo troppo a sdolcinarmi, penso che ne
avrai abbastanza di me e della mia smielataggine quando ci sentiamo su
msn XD perciò oggi ti tolgo questo peso e ti lascio un
grande IN BOCCA AL LUPO per l'università e per tutto il
resto (spero che anche la tua mamma stia bene ^-^) e spero di rivederti
al prossimo cap e di risentirci presto...ovunque sia possibile ^-^ un
abbraccio =*
Come sempre, non
ci rinuncerei per niente al mondo, un ringraziamento tutto speciale al
mio nii-nii Gennino, che ultimamente deve sopportare le mie crisi
nervose e i miei malumori fisici, tanto che mi manda tutte le canzoni
più tenere che trova per farmi fare un sorriso ^-^ ti adoro!
E grazie a quel punto di riferimento che è il mio ragazzo,
sempre dolce e comprensivo, che mi perdona anche quando lo tratto di
cacca...scusami, lo sai che finchè non arriverà quel giorno
sarò un pò irritabile. Tu cerca di sopportarmi.
Siete i miei due tesori, vi adoro <3
Grazie alle 13
persone che hanno inserito la storia tra le seguite, le 11 che l'hanno
inserita tra le preferite, alla deliziosa persona che l'ha messa fra
quelle da ricordare e a tutti coloro che l'hanno solamente letta.
Grazie di tutto cuore, siete veramente troppo ma troppo gentili!
Un bacione a tutti voi e al prossimo capitolo =*
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