-Buongiorno
principessa.-
Avvertì
una calda e morbida voce
sussurrarle nell'orecchio con un timbro basso e arrochito dal sonno.
Un debole sorriso le dipinse le labbra ancora prima che gli occhi
verdini trovassero il coraggio per affacciarsi sul panorama della sua
camera. Accarezzò il piacevole peso che
le cingeva la vita e
con un mugolio assonnato si rigirò su se stessa con un dolce
fruscio
di lenzuola.
Il
profumo della sua pelle, il suo
calore e il soffio caldo e rassicurante del suo respiro sul viso la
fecero rabbrividire. Aprì gli occhi
smeraldini sbattendo
rapidamente le palpebre nel tentativo di contrastare la forte e
prepotente fetta di luce che penetrava dalle pesanti tende
leggermente scostate.
-Eugene.-
Pigolò
debolmente, con voce impastata
dal sonno, chiudendo gli occhi e accoccolandosi contro il suo petto.
Avvertì una piccola risata di scherno e senza pensare ad
altro gli
rifilò una debole e innocente gomitata nello stomaco
facendolo
sussultare. Lo sentì borbottare qualcosa e finalmente le
braccia del
giovane uomo le cinsero più saldamente la vita attirandola
contro il
suo petto.
-Biondina
è ora di smetterla di
poltrire.-
-Non
ci riesco, fa così freddo fuori e
il letto è così accogliente.-
Spiegò
convinta e soddisfatta Rapunzel
sprofondando maggiormente sotto le coperte. L'ex-ladro
inarcò
un sopracciglio scuro mentre nel semibuio della stanza la osservava
divertito. Cercò il suo viso sotto le lenzuola e una volta
trovato
le carezzò dolcemente la nuca scura immergendo la mano in
quei fili
mogano morbidi e setosi.
'Tu
il mio.'
Quelle
parole gli
rimbombarono nella mente dopo quei pochi mesi trascorsi, quelle
parole spezzate dalle lacrime e dalla disperazione, sussurrate dalle
labbra pesca di lei pochi istanti prima che cadesse nell'oblio.
Lui
era il suo
nuovo sogno.
Le
alzò il viso
verso il proprio cercando i suoi occhi. Quando li trovò,
sollevato
vi si immerse per qualche attimo godendosi il calore e l'affetto
emanato da questi nei suoi riguardi. Annegò la mano nei suoi
capelli
e chinatosi maggiormente fece leva sul suo capo unendo le loro labbra
in un dolce bacio.
-Ora
posso anche
alzarmi.-
Rise
divertita la
ragazza scoprendosi con un gesto rapido della mano e saltando
giù
dal letto con una risata. Eugene scoppiò a ridere mettendosi
seduto
e osservandola correre dietro al separé con in mano un abito
di un
colore azzurrino. Pochi dopo istanti quest'ultimo sostituì
la bianca
e casta vestaglia da notte. Rapunzel lo prese per mano e stampatogli
un caldo bacio sulle labbra lo studiò con espressione
divertita.
Scivolò con lo sguardo sulla semplice casacca bianca che
indossava,
osservò poi le gambe muscolose e longilinee fasciate dai
pantaloni
scuri e con uno sguardo imbarazzato si immerse nei suoi occhi
nocciola. Conscia di essere stata scoperta, nell'intento di gustarsi
minuziosamente ogni dettaglio del suo copro, dal ragazzo.
Lui
sorrise
beffardo incrociando le braccia al petto e gustandosi quel lieve
tepore che le imporporava le guance. Le si avvicinò con fare
canzonatorio e quando la vide sbuffare falsamente indispettita
scoppiò a ridere cingendole la vita con un braccio e posando
la sua
fronte contro quella di Rapunzel.
-Ti
amo.-
Mormorò
improvvisamente di getto lei, tenendogli il viso con le punta delle
dita gelide. Strano, si trovò a pensare,
eppure era stata
al caldo fino a pochi istanti prima.
La
sua mente
rielaborò quelle lettere con lentezza, eppure prendendo
effettivamente coscienza di quella semplice e breve frase, composta
da due sole parole, l'effetto che sortì fu quello di una padellata.
Non
seppe come, ma
la voce gli sgorgò dalle labbra in modo così
naturale e semplice
che non potè nemmeno lontanamente provare a frenarla.
-Ti
amo anch'io.-
La
moretta sorrise
raggiante e felice chiudendo gli occhi e respirando il suo profumo.
Gli carezzò i capelli scuri con la mano liscia e delicata e
poi si
separò da lui sollevata. Intrecciò le loro dita e
mentre Eugene
avvertiva il cuore esplodergli nel petto, come mai nella sua vita,
gli sorrise imbarazzata.
-Andiamo.
I miei
genitori ci aspettano per la colazione.-
Il
giovane uomo la
guardo rapito e seguendola con un sorriso divertito e sereno dipinto
sulle labbra, comprese appieno la verità e la
spontaneità delle
parole che si era trovato a sussurrarle.
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