John Doe

di _ki_
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John Doe

 

Lisa era una bambina di nove anni quando incontrò il criminale John Doe.

A primo acchito le parve subito terrificante: i capelli lunghi, neri e sporchi, lo sguardo assetato di sangue e le unghie delle mani incrostate di terra -essendo Lisa figlia di cuochi, aveva imparato da tempo che le mani di una persona erano il suo biglietto da visita.

All’inizio le si presentò come un amico di sua madre che aveva il compito di riaccompagnarla a casa. Ma Lisa non gli credette neanche per un attimo.

-Tu sei brutto e anche bugiardo-, gli disse, con la classica semplicità dei bambini.

Il volto di John Doe, da sereno e sorridente, si trasformò nella maschera di una disgustosa belva, proprio come Lisa l’aveva da subito immaginato.

La sorpresa fu tanta da farla inciampare, rischiando così di impedirle la fuga. Per fortuna Lisa era sempre stata molto brava nei percorsi ad ostacoli che le facevano fare a scuola, così riuscì a rialzarsi e a tentare la fuga. C’è da dire che, per quando la bambina potesse essere veloce, nulla poteva contro la robustezza di due gambe adulte. John Doe la raggiunse e la immobilizzò. Per quanto Lisa provasse a liberarsi, dimenando le gambe come una forsennata, la stretta di ferro dell’uomo la sopraffaceva, e il terribile odore di fumo che impregnava i suoi abiti la faceva svenire.

Lisa era solo una bambina e non poteva neanche immaginare il motivo per cui si trovava in quella situazione, ma di una cosa era sicura: quel mostro non le avrebbe più permesso di rivedere i suoi genitori.





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