Un respiro.
Il petto di alza lentamente, per poi riabbassarsi e buttare fuori tutta l’aria al suo interno.
L’azione viene ripetuta poche volte, con una costanza che va scemando.
Non ho mai dato tanta importanza ad un respiro come ora, vorrei saper creare l’aria da un semplice pensiero che si elabora e si genera dalla mia mente, eppure non posso.
Ossigeno.
Lo cerco ovunque attorno a me, picchio i pugni sul legno freddo, persa nella vana speranza di esser udita, ma nessuno mi verrà a salvare oggi.
Nessuno pensa mai all’importanza di un respiro.
Ogni volta che la nostra bocca si dischiude, l’aria entra, compie il suo giro e poi esce.
Siamo vivi.
Siamo vivi grazie a quel respiro che tenendoci stretto alla vita ci salva ogni pochi secondi, nessuno mai la vede in questo modo.
Sento le forze venirmi meno, fuoco brucia lungo la mia trachea fino ad estendersi nei polmoni.
Divampa nei miei occhi, allungandosi in lunghe lingue infuocate che danzano attorno al mio viso pallido, cercando di avvolgerlo come braccia affettuose.
Inizio a respirare sempre più velocemente, cercando di inglobare meno aria possibile, conscia del fatto che sta per esaurirsi lentamente.
Il cuore palpita nel mio petto desiderando di uscirne fuori, scappare, vivere , intrappolato in un corpo che è destinato a diventare polvere.
Chiudo gli occhi, sento un respiro sulla pelle lungo l’incavo del collo, un sussurro nel silenzio.
li riapro appena, riuscendo ad intravedere il colore del legno scuro sopra di me.
Mi piacevano le querce, ora credo di odiarle con tutta me stessa.
Volto il capo verso sinistra.
Chiudo gli occhi.
Respiro per l’ultima volta mentre il fuoco lentamente mi consuma.
Ognuno può vedere in quel respiro una speranza diversa, eppure tutti siamo uniti dalla stessa speranza di restare in vita.
Hope you like it.
Aquamarine
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