A Red Christmas

di MadHatterInLove
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A Red Christmas
Charlotte





Caro Papà,
Buon Natale! Oggi, sono tanto felice perché è la vigilia di Natale e tu sei a casa.
Non ci sei mai. Mamma dice che sei sempre impegnato con il lavoro, e questo mi rende tanto triste.
Però oggi non voglio essere triste. Oggi voglio solo stare con te e la Mamma e poi domani aprire i regali che mi porterà questa notte, Babbo Natale.
Pensi che me lo porterà quello che gli avevo chiesto, Papà?
Io volevo la Barbie Casalinga. come la Mamma, che sta sempre in casa e prepara per noi tante cose buone da mangiare. Lei dice che a te piacciono tanto i dolci, per questo te ne prepara sempre tanti, anche se poi dice anche che non te li meriti.
Papà, guarda che se sei cattivo Babbo Natale ti mette nella lista nera!! Quindi non far arrabbiare la Mamma. Fa come dice lei… non andare più a lavoro, perché stai sempre lontano da noi!
Io rinuncerò alla Barbie, se vuoi… E chiederò a Babbo Natale di portarci tanti soldi.
 
Mamma ha detto che sto scrivendo troppo, quindi adesso mi metterò a disegnare qualcosa per te.
Ti voglio bene, papà. E ancora Buon Natale!
 

Charlotte.

 
Quella lettera, se la ricordava bene Patrick. Gliel’aveva scritta la figlia, l’ultimo Natale che ricordava di aver festeggiato.
Sentì delle calde lacrime rigargli il volto. Non le asciugò, meritava di piangere. Sfogliò i due fogli, che aveva tra le mani, e vide il disegno che quel angioletto di sua figlia aveva fatto per lui.
Era quella che un tempo poteva definirsi la famiglia “Jane”. C’era lui, alto, dritto, con una faccia rosea e capelli biondi e arruffati, c’era la moglie, che anche se era disegnata da una bambina, era lo stesso bellissima, e c’era la sua Charlotte, in mezzo ai due genitori: Piccolina e anche lei bionda con lunghi boccoli che le ricadevano fin sotto le spalle.
Aveva ritrovato quella lettera e quel disegno nell’unico cartone che teneva in casa.
Era la vigilia di Natale, quel giorno.
Ma non aveva ricevuto nessuna lettera, quel giorno.
Nessuna figlia felice di avere il suo “papà” a casa per le feste.
Nessuna moglie a cucinargli qualcosa di caldo da mangiare, o qualche dolce con cui deliziarlo.
Era solo.
E faceva freddo.
 
“Non andare più a lavoro, perché stai sempre lontano da noi!”
 
Possibile che una bambina così piccola, avesse così tanto ragione?
 
“Ti voglio bene, papà. E ancora Buon Natale!”
 
Era quella lettera il motivo per il quale Patrick Jane, non festeggiava più il Natale.
Era per quei ricordi così felici e poco nitidi della sua famiglia, che meritava quelle lacrime senza una ragione felice per poter smettere di piangere.
Era per la loro morte che meritava di restare da solo a festeggiare un evento che tradizionalmente porta tanto amore nelle case di tutto il mondo.
 
Non meritava niente quel truffatore, anche se qualcuno non la pensava nello stesso modo; perché proprio quando ripose la lettera di Charlotte nella scatola di cartone, qualcuno bussò alla porta.
 
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Sono un caso senza speranze. Dovrei stare sui libri a studiare, invece eccomi qui a scrivere. Visto che questa mattina mia madre ha avuto la brillante idea di prendere l’albero di Natale e iniziare a montarlo, la mia testolina bacata cosa ha pensato? Ma certo! Al nostro caro Patrick!
Ok, avevo promesso di stare buona e non l’ho fatto! Scusatemi…
Comunque l’idea era di scrivere dei capitoli sempre inerenti al Natale… infatti questo capitolo con protagonista Jane, si unirà poi al secondo con protagonista….


Suspense


Non ve lo dico!! Dovrete aspettare con ansia e trepidazione! :P
Tanto se continuo così, posterò domani, me lo sento U.U
 
Bene! Spero non sia una completa cavolata e che vi piaccia.
Buondì a tutti!
:)




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