“cosa sai dell'amore,Hayato?”
“nulla mamma. Non ho mai ricevuto amore,non ho bisogno di
amore.”
“ne,Gokudera,sei sveglio?”
un sogno? No,l'idiota col quale aveva passato la notte precedente era
di fronte a lui a sorridergli da imbecille come al solito,non poteva
essere un sogno. Sì,era decisamente sveglio.
“tutto bene?” Yamamoto gettò uno sguardo
preoccupato su di lui “ti lamentavi nel sonno...parlavi
italiano?” “che vuoi che ne sappia di come stavo
parlando,idiota!dormivo..” finalmente Gokudera
riuscì a rispondere. “mh,giusto”
annuì l'altro “ho capito solo qualcosa
tipo....mama? Significa madre?”
“mh...non lo so cos'ho sognato.” tagliò
corto borbottando semplicemente lui. Sua madre,erano anni che non la
sognava. A dire il vero a volte non ricordava neanche bene il suo
volto. Sapeva solo che doveva somigliare molto al suo,di
sicuro,perché lui non aveva niente in comune con il
padre,nemmeno l'aspetto. “vogliamo andare a fare
colazione,Gokudera?” chiese entusiasta il ragazzo sorridente.
Gokudera lo guardò male “non dire
stupidaggini,idiota. Non passerò altro tempo con
te.” si alzò dal letto senza rivolgergli un
ulteriore sguardo e affermò semplicemente “ho da
fare.” prima di uscire velocemente dalla camera dell'altro
con i propri vestiti in mano.
La notte dopo,Hayato era solo. “cosa so
dell'amore…” stavolta non sognava,pensava.
“tze,perché dovrei perdere tempo con cose del
genere? Tutto ciò che mi serve sapere è come
diventare più forte!” parlava da solo,un'abitudine
che aveva preso ormai da tempo,da quando se ne era andato di casa,senza
nemmeno accorgersene. Non aveva bisogno di cose come la compagnia di
altre persone lui,bastava benissimo dover sopportare già se
stesso. Amore...chi mai avrebbe dovuto amarlo? Suo padre avrebbe dovuto
amarlo,ma aveva ucciso la sua stessa madre,sua sorella si supponeva lo
amasse,ma non faceva altro che irritarlo,sua madre.....
l'unico interesse per altre persone è nato da quando ha
conosciuto il decimo,ma quello era soltanto senso del dovere
successivamente trasformato in amicizia. Amicizia,probabilmente
conosceva l'amicizia,c'erano molte persone della famiglia,persone
legate al decimo,che voleva proteggere.
Ma la famiglia andava protetta,non amata,non in quel senso almeno....
amore...come avrebbe potuto conoscere una cosa del genere? Non gli era
mai stata insegnata,sua madre gli era stata portata via troppo
presto,il decimo andava rispettato,e poi quel ragazzo...quello
stupido...
quell'idiota di Yamamoto diceva di amarlo. Una volta lo aveva baciato
di sua volontà,ma il suo non era altro che un semplice
interesse... la sera prima erano finiti a letto insieme,e l'idiota
aveva detto di amarlo. Erano stati insieme in un modo per il quale
solitamente si suppone che due persone si amino,ma... lui non conosceva
l'amore,lui non aveva bisogno di amore...
“ne Gokudera,posso entrare?” l'idiota sorridente lo
guardava da fuori la porta del suo appartamento,completamente inzuppato
e tremante per il freddo. “è tardi,dovresti
tornare a casa a quest'ora,che ci fai qui?”
gracchiò Gokudera,il mal di gola che non gli permetteva di
parlare con la sua usuale voce “oggi non sei venuto a
scuola,così sono venuto a controllare che stessi
bene.” Yamamoto scrollò le spalle e
tornò a sorridere,come se avesse detto la cosa
più ovvia di questo mondo. “...ho
l'influenza...” gli lanciò un'occhiata prima di
aggiungere “entra,prima di prendere un malanno anche
tu..” “ahah,già,sta facendo proprio un
bel acquazzone!” notò semplicemente l'altro
entrando in casa contento. “ho pensato che ieri avessi preso
freddo tornando a casa senza ombrello,così ti ho comprato
qualcosa!” gli porse una busta della farmacia contenente dei
medicinali che lui non si era preoccupato di prendere.
“scommetto che non ti sei preoccupato di
curarti,eh?” “...mpf...” l'argenteo
scostò immediatamente lo sguardo,non volendo ammettere che
l'altro avesse ragione e che lo conoscesse così bene.
“stenditi sul divano,su! Ti preparo qualcosa di caldo
così poi prendi la medicina e vedrai che domani starai
meglio!” “tzè,che idee ti vengono in
mente,idiota!? Chi ti ha chiesto di prenderti cura di me?”
irritato,Gokudera era irritato. Era irritato perché era
contento che qualcuno si preoccupasse in quel modo di lui,ma non era
abituato ad essere trattato con tanta premura,per cui non sapeva come
comportarsi. E questo lo rendeva molto,molto irritato.
“...nessuno,lo faccio perché lo voglio
io!” rispose semplicemente l'altro sorridendo con
naturalezza. “.....tsk,almeno va' ad asciugarti
prima,altrimenti poi ti ammali tu!” gli ordinò
nervoso.
“cosa sai dell'amore,Hayato?”
“l'amore è...confortante,mamma.”
“Conosci finalmente l'amore grazie a
qualcuno,allora!”
“sì....”
“Gokudera?ne,Gokudera?” ancora una volta,la voce
dell'idiota che lo svegliava. “ti senti bene?parlavi di nuovo
nel sonno.” “mmh...” si
lamentò semplicemente lui,lasciandosi riscaldare
dall'abbraccio di Yamamoto. “ho parlato di nuovo
italiano?” “no” esclamò con
entusiasmo l'altro “hai pronunciato il mio nome!”
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