''Un posto per due.''

di Annins
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Capitolo 3

 

Fermi, eravamo fermi.

Io davanti alla fermata, non sapevo cosa fare.

' Giuls, io mi sa che vado a casa. '

Non mi ascoltò.

' Giuuuuuuuls ' cacciai un urlo. ' io mi sa che vado. '

Tutti si girarono, ' No, No, No, No dai, Scherzi ? '

' No Anniins, sono solo le 17.45 ! '

' Eh lo so, ma tanto non faccio nulla qui. '

' Maddaii, vieni che ci divertiamo! '

Riescono sempre a convincermi lei, lei e tutti quegli scemi che mi circondano!

Assurdo.

Mi voltai, mi diressi verso il vialetto e vidi passare il 20.

' CAVOLO ', pensai.

Vabbè, ero lì, avevo deciso una cosa, non potevo cambiare idea sempre.

Eccoci di nuovo al campetss,

vedevo da lontano le reti del campo da calcio.

La Fede ormai era con il suo ragazzo ed era come se non ci fosse.

Ci sedemmo nel parco, parlavamo di cavolate, come sempre, e Tommy decise, con molta simpatia, di andare a prendere dell'acqua per poi tirarmela addosso, ma che gentile !

Tanto per cambiare decisi di andare a comprare un pacchetto di patatine >.<

A nessuno andava di accompagnarmi, per cui ci andai da sola.

Entrai nel negozio, pagai, feci per uscire e mi schiantai contro una persona che apparentemente sembrava un ragazzo, alto praticamente come me, forse poco di meno,

mi caddero le patatine, caddi anch'io.

' Ohh, Sorry. '

Mi allungò la mano, stavo guardando la mia gamba.

Non so COME, ma c'era un taglietto e un leggero strato di sangue che lo ricopriva.

Ma certamente, pensai, sempre io faccio queste figure di meeerda!

Anna, cacchio svegliati! Ero uscita dall'entrata del bar -.-

' Non ho parole ' sussurrai.

Io ero ancora concentrata sulla ' ferita' anche se non ero per niente preoccupata visto che ero abituatissima, ero come una calamita per le sfighe.

Non feci in tempo ad alzare lo sguardo che lui si chinò velocemente, mi raccolse le patatine, mi prese per mano e mi fece entrare in una macchina,

' ODDIO MA QUESTO è UN PEDOFILO ! ' ecco la prima cosa che mi venne in mente!

Non ero neppure riuscita a guardarlo in faccia.

Aprì la portiera della macchina che era subito davanti alla porta del bar, mi fece sedere sul sedile e

mi disse: ' You have a wound, wait. '

Tirò fuori una specie di cerotto.. C'è, mi stava medicando ?!

Mi vergognavo un sacco, cercai di dire:

' Ohh, nono, No problem! '

Ma lui non mi ascoltava, odiavo le persone che non mi ascoltavano!

Ma non avevo realizzato ancora il tutto.

Ok, finalmente aveva finito di applicare quel pezzo di plastica sulla mia gamba.

Alzò la testa, lo feci anch'io.

 





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