E passato ormai un anno da quella sera....
Quella triste sera in cui tutto finì: la vita, l’amore, la
passione, quella sera in cui un ragazzo si sentì cadere il mondo
addosso, senza un reale motivo, senza aver apparentemente alcuna colpa.
Step lavora in un locale fuori
Roma, un posto molto carino e sempre pieno di gente. Gli piace questo lavoro,
lo tiene allegro e lo porta a conoscere molte persone, tra cui molte ragazze che ovviamente lo notano perché non
è certo un ragazzo che passa inosservato. Dopo la rottura con Babi Step ha passato un lungo
periodo di crisi dal quale è però
riuscito a uscire, il tempo pian piano affievolisce i ricordi , e insieme ad
essi tutto il dolore che provocano a parte uno: il dolore che si prova a non riuscire a capire dove veramente si
ha sbagliato non lo abbandona, la sua unica colpa è stata quella di
essere sé stesso, è vero è violento ma è una forma
di difesa che ha dovuto adottare nei confronti della vita che non è stata
molto generosa verso di lui, eppure adesso è cambiato dopo la morte di
pollo si è tranquillizzato. Ha provato ad avere altre ragazze
ma fino ad ora non c’è mai stato niente di importante
perché mancava sempre qualcosa, quel qualcosa in più che rende
tutto più bello, più facile, più irrazionale. E
già, perché l’irrazionalità era stato il suo pane
fin da bambino, amava fare cose che non avessero una
spiegazione, come la storia con Babi: per la vita che
conduceva non sarebbe mai potuto stare con una ragazza di alta società,
eppure per qualche strano motivo, proprio perché le cose che non hanno
delle reali spiegazioni sono le più affascinanti, quella era stata la
più bella esperienza della sua vita.
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Step è appena tornato da
lavoro, sono circa le 4 di notte e quella sera è toccato a lui fare la
chiusura del locale. È sfinito e non vede l’ora di affondare il
suo corpo nel morbido letto con le lenzuola di flanella accuratamente preparate
da Maria.Si spoglia e si infila
nelle lenzuola fredde ma che non ci metteranno molto a scaldarsi. Si sente
benissimo e si rilassa completamente. Pensa a ciò che deve fare il
giorno dopo, il programma prevede di dover andare a pranzo da suo padre e
purtroppo ci sarà anche sua madre. Ultimamente il loro rapporto è
quasi di totale indifferenza l’uno verso l’altra, ma i loro cuori soffriono nel vedere queste scene. Step
comincia a pensare a quanto la amasse, e a quanto dolore le avesse
provocato. I sentimenti che prova sono contrastanti, amore e odio creano un complicato intreccio, che nessuno è in
grado di dividere. Step non ne
è capace, o per lo meno non ne ha voglia e così si
addormenta con la speranza di sognare qualcosa di bello, che lo faccia sentire
meglio al suo risveglio.
Il mattino dopo si sveglia tranquillo, e dopo una buona
doccia decide di mettere un po’ in ordine le sue cose. Non è mai
stato un disordinato cronico ma non è neanche
mai stato un maniaco dell’ordine. Così raccoglie dei vestiti che aveva riposto sulla sedia e li infila nell’armadio. Il
suo occhio cade sulla bandana colorata di Babi, Step quasi involontariamente l’aveva nascosta,era stata una mossa per difendersi da attacchi troppo
difficili da contrastare, ma essa era riaffiorata dalla montagna di vestiti che
la ricoprivano. Il suo cuore si stringe, e per un attimo Step
si sente mancare la terra sotto i piedi. Perché
si sente ancora così? Pensava di averla
dimenticata eppure anche un piccolo ricordo di quella bellissima storia
d’amore lo fa star male. Timoroso di quello che sta per fare decide di
chinarsi a raccoglierla, la sua mano si avvicina lentamente ,
un po’ restia a quell’indesiderato
contatto, ma finalmente ce la fa, la prende in mano ed eccolo…quel
maledetto profumo si sente ancora, quel Caronne
è ancora fortemente attaccato alle fibre di quel tessuto. Step ricorda: lei che si accoccola su di lui, che lo bacia
che lo stringe forte a sè e lui che non riesce
a capire come si possa dire di no a un visetto
così bello, così furbetto e alla fine lui rassegnato che rinuncia
ad andare in palestra per portarla a fare shopping. Step
fissa l’armadio con lo sguardo perso nel vuoto quando
improvvisamente si risveglia da quel bellissimo momento di abbandono al passato.
Decide di non pensarci e che la vita deve andare avanti sempre e comunque. Così si mette il giubbotto ed esce per
andare in palestra.
All’una suona il campanello di casa Mancini, è
come al solito l’ultimo ad arrivare. In sala da
pranzo c’è tutta la famiglia: suo padre, sua
madre e suo fratello. Non è contento di quella riunione di famiglia,
anzi gli sembra tutto un’ipocrisia, tutto finto fatto solo per salvare le
apparenze di una famiglia che dentro non ha più quell’amore
di una volta, quell’amore di quando sei bambino
e tutto va bene, quell’amore di
quando tua madre ti prende in braccio e ti dice “quanto pesi, sei
cresciuto eh? Ormai sei un’ometto!”,
quell’amore di quando sei costretto a recitare
la poesia di natale davanti a zio, zia, nonno e nonna. Step
si siede a tavola e comincia come al solito la
chiacchierata in attesa del primo
- allora stefano come va il
lavoro?
- bene mamma, grazie.
- e tu Paolo come va?
- ho trovato un nuovo lavoro credo che mi troverò
molto bene!
E così passano 5 minuti in cui si parlano
ma non si dicono niente. Arriva la pasta al ragù e tutti si
concentrano sul proprio piatto. Ogni tanto Paolo o il padre smorza quel
silenzio abbozzando frasi come: “buono questo
ragù” o “Stefano ti riempio il bicchiere?”
Il pranzo continua così, in un apparente equilibrio
che molto fragile continua ad esistere, grazie anche al quasi totale mutismo di
Stefano e di sua madre. Finito il dolce Step inventa
una scusa a proposito di una commissione urgente e scappa da quella casa piena
di tensione e si concede finalmente una meritata sigaretta. Si guarda un
po’ in giro e qualcosa gli fa male dentro, un altro
ricordo: davanti ai suoi occhi passa sulla sua mercedes
il padre si Babi. Lui lo vede e pur rimanendo un
po’ spiazzato lo saluta, dopotutto gli sta simpatico, non lo vede come il
ragazzo che ha fatto soffrire sua figlia e che gli ha quasi fatto rischiare
perdere il diploma. Step arrangia un mezzo sorriso e
alza la mano, dopotutto gli sta simpatico nonostante non permettesse
a Babi di uscire molte volte. Gli torna in mente
quella sera in cui vinse insieme a lui 200 euro
giocando a biliardo e dopodichè fu costretto a riportarlo a casa ormai
ubriaco marcio. –che tipo!!- pensa Step.. –però è fortunato: lui la vede
tutti i giorni, si sveglia nella sua stessa casa, cena insieme a lei e le da il
bacio della buona notte, certo un bacio diverso da quello che le davo io!! Non
posso farci niente, nonostante io mi sforzi mi manca!-
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