We are family!
Corro lungo la via deserta, le borse
della spesa dondolano al mio fianco al ritmo delle mie braccia.
Sono in ritardo. Sono in ritardo
ancora.
Finalmente arrivo
alla porta e la apro, quasi la butto giù.
Appena entrata –
sono ancora nel corridoio, ansante – le voci dei ragazzi si
fanno
già sentire.
“Oh, è
arrivata!”
“Finalmente,
Nobara.”!
“E io che credevo si fosse dimenticata di noi, o
peggio, che le fosse successo qualcosa!”
Tsuchiya, Yushin,
Ichiba e, a suo modo, Haibuki, mi accolgono con i commenti acidi che
mi aspettavo.
Del resto, senza
non mi sentirei a casa.
“Scusate ragazzi,
ma lo sapete... è adesso che arriva la fase più
dura, abbiamo
bisogno di allenarci di più.”
Posso solo dire questo a mia
discolpa.
“Per stasera non
importa, abbiamo ordinato una pizza.”
“Te ne abbiamo anche
lasciata un po' da parte.”
“L'importante è che non ti
stanchi, Nobara.”
Quasi commossa,
guardo i ragazzi che si danno da fare per me: Ichiba mi aiuta con le
borse della spesa, Naoto e Kumagai puliscono, Haibuki... beh, lui
sale al piano superiore. Prima di scomparire oltre l'angolo mi lancia
un'occhiata apprensiva, che prova a mascherare con un sorriso dopo
aver incrociato il mio sguardo.
L'unico che sembra
davvero felice di darmi una mano è Ichiba, che
trotterellando mi
viene incontro, facendomi sedere. Tsuchiya, poverino, è
visibilmente
distrutto e desideroso di andare a letto, mentre Yushin è
serio,
corrucciato.
“Non ti ci
abituare, eh. Abbiamo anche noi i nostri impegni... non possiamo
stare dietro a queste faccende.”
Breve, ma dal
significato più che lampante: ci pensa già lui a
metterli
abbastanza sotto pressione durante gli allenamenti, non hanno proprio
bisogno
di lavorare anche
a casa. Quello è compito mio.
Recepisco il
messaggio, faccio un cenno con la testa. Lui, impassibile, si
rivolta.
Alla fine
anche
loro due vanno in camera, lasciandomi da sola e sbrigare le ultime
cose in tranquillità.
Non posso fare
a
meno di pensare al viso serio di Kumagai. La
squadra prima di tutto.
Devo ammettere
che un po' mi dà fastidio il fatto che non
abbia
mostrato il minimo interesse nei miei confronti ma si sia subito
preoccupato della squadra, però riconosco che ha ragione.
Con il nuovo
proposito di impegnarmi di più nella gestione
del
dormitorio, finite tutte le faccende, finalmente vado anch'io di
sopra, risalendo le scale della casa ormai addormentata.
Ma
c'è una sorpresa che mi aspetta davanti alla porta della
camera:
illuminato dalla luce della stanza accesa alle sue spalle, un
coniglio di peluche getta la sua ombra lungo il corridoio deserto.
Fra le piccole
braccia tozze e morbide è incastrato un
cartoncino.
Ritorna
presto in forze!
Abbiamo
bisogno di te.
I ragazzi
della casa
Appena
sotto, al centro del
biglietto, campeggia in grande la firma di Haibuki – ecco
perché è
salito prima! – circondata da quelle degli altri.
Entro in camera con il peluche e
il biglietto in mano, li appoggio sulla scrivania, mi addormento con
un sorriso.
Author's
corner: Sono
risorta! Wow, che dire... finalmente! Questa storia è pronta
nel mio
computer da mesi, ma in questo periodo ho avuto così tanto
da fare
che fino a oggi non ho trovato nemmeno il tempo di mettermi al
computer e pubblicare.
Beh,
come si vede, ho deciso di
mettere da parte il rapporto Yushin-Nobara; mi ero resa conto che
nemmeno in una storia avevo fatto un accenno serio al rapporto fra
tutti gli abitanti del dormitorio beni! E loro lo meritano u_u
Aggiornamento: Sono arrivata al
numero 13!! (sapevo che Nobara non avrebbe resistito, ma... Yushin!) E
passando in edicola ho dovuto ignorare il 17 che mi guardava con
gli occhi dolci...
@
xmas: Grazie per il tuo sostegno! Le tue recensioni sono sempre un
toccasana per il mio umore e la tua costanza è davvero
ammirevole! =) Spero mi scuserai per la mia lunga assenza e apprezzerai
anche quest'ultima shot... fammi saepere cosa ne pensi! ^^
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