cylonstory
Ed Adesso?
Passata l'orbita del Nono Pianeta, il vuoto. Intervallato solamente da
alcuni corpi inerti, masse di ghiaccio e roccia somiglianti ad una nube
solo se osservati da grande distanza. In futuro, questa fascia sarebbe
stata chiamata Nube di Oort, luogo di nascita delle comete; ma adesso
l'uomo aveva questione più urgenti da soddisfare; ad esempio
sfuggire ai predatori e ricavare pelli per vestirsi dagli
animali
scuoiati.
Nel vuoto siderale una curiosa forma a sei punte, come due ipsilon
invertite e sovrapposte, comparve per un minuto, prima di sparire e
comparire nuovamente a molti anni luce di distanza. A bordo vi erano
gli ultimi sopravvissuti di quella razza robotica creata dagli umani
molto tempo prima, i Cyloni.
Creati come schiavi, i Cyloni si erano ribellati al genere
umano
e c'erano state due guerre, che avevano posto fine alle dodici Colonie
e dato inizio al lungo esodo degli esseri umani alla ricerca del
pianeta Terra.
Grazie alla loro partecipazione nel conflitto ultimo e risolutivo tra
la razza umana e quella cylone, i Centurioni, esponenti meccanici della
razza (volgarmente detti "tostapane"), si erano guadagnati la
libertà.
I modelli organici erano rimasti sulla terra, come quei pochi Coloniali
che rimanevano in vita.
Erano totalmente soli.
Ed adesso?
La libertà può fare paura, la libertà
può
essere agghiacciante, può confondere. Può
terrorizzare a
morte. Può annichilire dalla paura perfino una "macchina".
Dove
andare?
Lontano da lì, quello era certo, in attesa di trovare un
corpo
celeste disabitato, ricco di risorse per poterlo colonizzare.
Ciò poteva richiedere decenni, ma loro, fortunatamente,
avevano
tempo e forze sufficienti a realizzare lo scopo.
Il problema principale era la mancanza di un leader, qualcuno che si
assumesse le decisioni più importanti, qualcuno che li
guidasse.
Certo, avevano l'Ibrido con loro, quella strana entità
organica,
quel punto evolutivo morto che serviva da sistema di guida centrale
della basestar.
Ma poi?
Avevano i Raider, caccia organici senzienti, "con l'intelligenza di un
cane", così almeno aveva detto qualche umano. Un ottimo
animaletto assassino da compagnia , ma poi? Dovevano essere
lasciati liberi di crescere, come tutti, attualmente non erano in grado
di prendere su di se le sorti della loro razza.
Demandare la funzione di Leader al loro Dio?
Avevano la fede nell'Unico Dio, nei Suoi Comandamenti, ma era
una
fede artificiale, creata da umani stufi dei ritualismi della fede negli
dei di Kobol, adottata da Cyloni e rimescolata per dare una motivazione
al conflitto con gli umani.
No, non poteva funzionare
così. Era un cortocircuito sociale.
Ormai il dibattito stava durando da due giorni. I Centurioni non
avevano bisogno di parlare (e comunque, non potevano farlo, non avendo
altoparlanti installati) o di trovarsi necessariamente in
un'unica stanza,
potendo infatti comunicare tra di loro grazie ad un'avanzata forma di
rete neurale.
Voci tutte uguali, tutte monotone, scevre di eccitazione.
"Il sistema del voto democratico che usavano i Cyloni Umanoidi si
è rivelato fallimentare".
"Tuttavia, la democrazia è un giusto modo di governare".
"Guardate dove ci ha condotto, siamo gli unici sopravvissuti."
"Eppure, abbiamo raggiunto il traguardo che i nostri antenati
agognavano."
"E quindi? La libertà verso noi stessi ci ha gettati in
questo vuoto, fisico e spirituale."
Curioso.
Anche i pensieri sembrava che subissero una sorta di
filtraggio ed
alla fine ne venivano scelti i cinque più rappresentativi.
Il
cinque era un numero ricorrente.
Ci fu un attimo di silenzio nella rete. Poi,
"Il vuoto lo riempiremo con le nostre coscienze. Abbiamo bisogno di
regole."
"Più che di regole, per imparare ad apprezzare la
libertà abbiamo bisogno di una limitazione."
"Non siamo stati già limitati abbastanza?"
"Possiamo essere quello che vogliamo."
"Ma che senso ha, essere quello che vogliamo, se non sopravviviamo?"
Un altro attimo di silenzio, perfino il flusso degli elettroni nei
circuiti sembrava essersi congelato.
Era evidente anche ad un Raider come non si approdasse a nessun porto,
continuando su questa rotta.
La Basestar comunque si era spostata molto lontano, circa 500 anni luce
dal Sistema Solare, in direzione del Centro Galattico.
Ad intervalli regolari i Raider venivano mandati in avanscoperta,
permettendo così di coprire una vasta area di spazio.
Il dibattito proseguiva. Un mese, due mesi, quattro mesi. Centinaia di
anni luce coperti. Numerose mappe stellari compilate ed archiviate.
Nessun incontro con forme di vita intelligenti, solamente qualche alga
primitiva su un pianeta con una biosfera comparabile alla Terra
Primordiale, nei pressi della stella Gliese 181.
Fecero due soste; della durata di alcune settimane. La prima
per recuperare del
Tylinium,
il carburante dei motori FTL, la seconda per procurarsi
alcune
decine di tonnellate di materiale per l'improvvisata forgia, costruita
sul ponte sette della Basestar grazie alla specifica richiesta di un
gruppo di Centurioni.
La cosa aveva suscitato all'inizio scalpore, in quanto spesso e
volentieri la nuova libertà acquisita aveva creato solamente
lunghi momenti di inattività, tuttavia con il passare dei
mesi
la scintilla della creatività brillava sempre più
forte.
Come aveva destato scalpore anche la pacca (affettuosa?) sullo
scafo dei Raider che i meccanici dell'hangar 34 assestavano ad ogni
mezzo che si preparasse al decollo. Quando gli fu chiesto
perché lo facessero, venne risposta una cosa tipo: "per
augurare fortuna ed un buon volo". E poi, anche (ma sottovoce).
"Se qualcosa andasse male, è bello ricordare un atto di
affetto prima di scomparire".
Insomma, i singoli Centurioni mostravano una maggiore
individualità, e
non passarono molti mesi prima che uno di loro decidesse di dipingersi
una striscia blu sulla testa. Come mai? Chiesero. "Voglio essere io".
Una risposta che solo poco tempo prima non avrebbe avuto senso, adesso
invece sembrava acquistare peso ad ogni secondo che passava.
Questo causò l'ennesima discussione, anche se stavolta c'era
una sottile corrente sotterranea di autocoscienza. Le voci nella mente,
adesso, sembravano molto diverse tra loro.
"Evidentemente, l'individualità e l'auto-determinazione
crescono con il tempo."
"Questo non distruggerà la nostra società?"
"Al contrario, la renderà migliore."
"Ed il capo? Sono preoccupato/a"
" Di certo, quello che è accaduto non si
ripeterà più."
Le peregrinazioni dei sopravvissuti rischiarono di terminare due volte,
quell'anno. La prima a causa di un brillamento solare, che aveva fatto
saltare il 90% dei circuiti dell'astronave. La seconda a causa di un
virus che avevano portato inavvertitamente sull'astronave , infettato
l'Ibrido e rischiato di distruggere il sistema di guida.
Poi, finalmente, un piccolo pianeta, completamente roccioso, l'unico
oggetto in orbita attorno ad una stella rossa di classe M5, se si
escludeva alcuni asteroidi catturati dalla forza di gravità
del piccolo astro.
Dotato di una tenue atmosfera di anidride carbonica, che non impediva
comunque alla scarsa energia della stella di riscaldarlo, il pianeta
sembrava ricco di metalli e completamente privo di vita.
Si sbagliavano, a tal riguardo. La vita c'era: strane forme
unicellulari che si nutrivano di metallo e supportavano un bizzarro
ecosistema basato sui silicati ferrosi, interessanti dal punto di vista
accademico, inutili dal punto di vista pratico.
Era perfetto. Fu scelta una pianura come luogo di atterraggio,
situata tra due piccole colline ricche di metalli e non
lontana dal "mare" (in realtà una distesa di polvere e
di silicati color cemento).
Iniziarono subito i preparativi per la Prima Fondazione: prima piccole
caserme prefabbricate, poi strutture in muratura permanenti. Dopo di
queste, le prime fabbriche artigianali: torni, fonderie, centri di
assemblaggio "domestici".
Strade, depositi, magazzini.
Successivamente a questi, strutture ancora più
grosse.
Era nata la Prima Città, o Prima.
Non avevano battezzato la loro nuova casa, ma cominciarono a contare
gli anni in Cicli, ovvero il periodo di rivoluzione della stella
intorno al piccolo sole rosso.
La Basestar era mantenuta funzionante e in perfetta efficienza.
A questo punto, l'unica cosa che rimaneva da fare era l'elezione del
Leader.
Avvenne durante il decimo ciclo, sette cicli dopo la costruzione del
primo Cylone di nuova generazione nato interamente sul pianeta, che
adesso possedeva tre nuovi centri urbani e industriali, con un numero
imprecisato di centri minori.
Quella data segnò l'inizio di una nuova era della razza
Cylone.
Il Leader fu chiamato Primus e governò a lungo su quel
piccolo pezzo di roccia che gradualmente si copriva di metallo.
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