Snow.
Angolo
dell'autrice: Ciao a tutti! E' la prima fanfiction su Harry Potter che
scrivo, o meglio che pubblico... venuta così, di getto, forse
perchè fuori nevica :D è ambientata nei primi tempi dopo
la morte di Sirius. Spero vi piaccia, e i commenti di ogni tipo sono
sempre ben accetti ^^
See u soon! <3
Snow.
23 Dicembre.
Remus Lupin si svegliò di soprassalto da un sonno agitato. Sospirò, restando per un attimo a fissare il soffitto.
Era solo un sogno. Solo un sogno. È tutto finito,
si disse, come per consolarsi. Ormai era normale routine. Lo stesso
incubo. Lo stesso risveglio in preda al panico. Lo stesso vetro
appannato dal freddo della finestra, e...
No, il davanzale pieno di neve effettivamente era una novità.
Si alzò lentamente,
stropicciandosi gli occhi, e si avvicinò alla finestra. Il suo
riflesso gli restituì l'immagine di un Remus tanto stanco e
provato da sembrare più vecchio di una decina d'anni.
Nevica.
Gli venne d'istinto la voglia di
uscire, così, tanto per non essere costretto a restare in quella
camera, in quella casa, non un minuto di più.
Si infilò il mantello sul
pigiama e uscì in cortile, e il freddo pungente lo colpì
in pieno volto, facendolo rabbrividire.
Si sedette sull'asfalto e prese a smuovere piccoli mucchi di neve.
Scendeva così leggera e delicata, e nei suoi pensieri tornarono improvvisi una foto e una mattina di vent'anni prima.
Hogwarts era
già di per sè un luogo stupendo, ma circondata dal bosco
innevato era lo spettacolo più bello che Remus avesse mai visto,
poteva giurarci.
Riusciva ad
avvertire una strana poesia in quel freddo penetrante, nelle sue mani
tese che raccoglievano mucchietti di neve per poi lanciarli via.
Era tutto così poetico, e silenzioso, fino a quando...
Pam.
Una palla di neve lo colpì in pieno sulla nuca, seguita da una sonora risata.
«Che
accidenti fai qui alle sette di mattina? Si gela!» esclamò
Sirius, arrivandogli alle spalle, ancora con un sorriso divertito sul
volto.
«Idiota»
rispose Remus, dandogli una spinta e non riuscendo a reprimere un
sorriso. «Se hai freddo tornatene...»
Non riuscì a finire la frase e fu abbagliato da un flash.
«Non riuscivo a resistere. Hai tutta quella neve in testa!» ridacchiò Sirius.
«Dammi
quella macchina fotografica!» sbraitò Remus. Odiava essere
fotografato a tradimento. In effetti, odiava essere fotografato e
basta.
Allungò
la mano per prenderla, e Sirius alzò il braccio, togliendola
dalla sua portata. I centimetri in più giocavano sempre a suo
favore. Remus saltellò sentendosi abbastanza patetico, come se
il sorrisetto sarcastico dell'amico non bastasse a farlo sentire idiota.
«Te la lascio solo se mi dai un bacio.»
Si fermò quasi all'istante, arrossendo. Ulteriormente patetico. Cos'era, una ragazzina?
Sbuffò, lo afferrò per la sciarpa e avvicinò le labbra alle sue.
E, se si sforzava, riusciva ancora
a sentire il vago sapore di caffè e tabacco della sua bocca, il
calore delle sue braccia, i suoi occhi così dannatamente felici, la neve impigliata nei suoi capelli, bianca su quel nero accecante.
Chiuse gli occhi, imponendosi di
non piangere. Di non versare nemmeno una lacrima. Sempre ammesso che
non le avesse già finite tutte.
«Mi fai un favore, però?»
Tornavano al castello insieme, la macchinetta al sicuro nella tasca di Remus.
«Cosa?»
«Sei carino nella foto. Non buttarla.»
E quella foto l'aveva conservata per anni in un cassetto, un po' come il loro amore.
Continuò a tracciare linee
con le dita, senza rendersi conto della neve ormai sciolta e del
pallido sole che illuminava timidamente l'uomo spento che era
diventato.
«Remus?» la voce di
Harry gli giunse chiara nel suo torpore, e lo vide accanto a lui, a
fissarlo con il suo stesso sguardo triste. Gli posò una mano
sulla spalla tentando di sorridere.
Lascia correre, Moony,
gli avrebbe detto Sirius, e aveva ragione. Il bianco di quella neve, lo
stesso che lo consumava giorno per giorno, non poteva durare per
sempre. Se la scrollò dalle spalle, lasciando sull'asfalto quel
bianco e, gli sembrò, anche un po' del suo dolore.
[Alla mia migliore amica, che sta passando un brutto periodo. Lascia correre anche tu. :)]
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