Evasione per la
buonanotte ~
prompt: #003, path
of sin
«Non volevo far nulla di male, lo giuro.»
Quante
volte le ha sentito ripetere quelle parole, da che la Madre Superiora se n’è
andata? Infinite. Ha perso il conto. Mai ha visto uno sguardo più pentito, mai; e mai le è capitato
neppure di sentire una giovane donna ripetersi così di continuo –
e lei è vissuta a Reno,
intendiamoci: dove certe giovani donne non fanno altro che ripetersi.
Ma,
beh, d’accordo, Maria Roberta non è esattamente una ‘donna’.
Semmai una ragazzina.
«Sai,
dalle mie parti si usa dire che la strada per l’Inferno è
lastricata di buone intenzioni.»
Sorride,
colpevole, tormentandosi le manine in grembo e arrossendo sulle guance. Sì,
una ragazzina. Col velo nero da
novizia, ma – Dio santo –
pur sempre una ragazzina.
«Oh,
quanto a questo, si usa dire anche qui.»
Deloris la fissa. Là seduta sul suo lettuccio, tutta
compunta, le ginocchia strette, gli occhi bassi e quel rossore – uh,
così pudico. E la cosa strana
è che questa visione d’innocenza e purezza non le dà neppure fastidio. Forse perché sa
che è sincera, che non avrebbe mai voluto metterla nei guai con Sua Acidità.
«Non
volevo.» Ancora. Vergognosa, ma
cocciuta. «Te l’ho detto, pensavo che volessi uscire ad aiutare i
bisognosi del quartiere e ti ho seguita. E poi...»
S’interrompe.
Deloris resta in piedi a sovrastarla, seviziando la
tonaca che le prude atrocemente.
«E
poi?» la incalza, irritata dal suo indugio. Non è tipo da silenzi,
Deloris Van Cartier – e d’altro canto pensa
che Maria Roberta abbia una voce troppo bella per tenerla sempre a tacere.
«E
poi...» La ragazza avvampa, chiudendosi a riccio più che mai, ed
esalando fuori le parole con la stessa fatica di chi annega assiderato, come
nel Titanic. «E poi sì, mi
sono un po’ preoccupata. Ecco. L’ho detto. Ero preoccupata per te.»
Resta
in silenzio. Va bene; forse in realtà Maria Roberta è molto
più donna di quanto non sembri. Di certo più di quanto non lo
fossero le sue ‘amicizie’ a Reno: Tina e Michelle non avrebbero mai
detto nulla di simile.
Lei
solleva il viso a ricambiare per un istante il suo sguardo, e vedersi
così esaminata la imbarazza ancora di più; si concentra allora
sul pavimento nudo, mentre un dito nervoso sale a sfiorare la frangia infantile
di capelli rossi, in un bisogno di conforto
materiale che – così tipico delle ragazzine – per un
attimo nasconde alla vista l’abito che indossa. Deloris
quasi sorride – quasi: dopotutto è ancora arrabbiata con lei.
«Stupida
piccola suora. Non lo capisci che, quando hai varcato quella porta, io mi sono preoccupata da morire per te?»
Maria
Roberta sbarra gli occhi e socchiude la bocca, meravigliata da quell’ammissione
che Deloris non avrebbe mai pensato – mai, neppure sotto tortura – di
poter fare a una qualsiasi persona residente in quel posto da incubo che chiamano
Santa Caterina.
Poi,
quando alla sorpresa si accompagna la lusinga, sorride timida.
«Significa
che mi perdoni?»
Deloris sospira. «Ma sì, sì che ti
perdono. E ora fila. Non dovresti neppure essere qui. Andrai dritta all’Inferno,
che la Madre Superiora scopra la tua evasione o meno.»
Terrorizzata,
Maria Roberta si morde il labbro. E lei non può fare altro che alzare le
mani per rassicurare quel cucciolo spaurito.
«Sto
scherzando! Santo cielo, non si può proprio parlare con te. Cammina,
dai.»
L’aiuta
ad alzarsi, trattenendo un istante più del necessario la sua piccola
mano fredda nel palmo, più grande e scuro. Maria Roberta, ora così
vicina al suo viso, sorride sollevata. Si fida ciecamente delle sue parole.
[Sarà quella che soffrirà di
più, quando lei se ne andrà.]
«Buonanotte,
Maria Claretta.»
Deloris non si ritrae quando avverte le sue labbra posarlesi all’angolo della bocca. Si chiede soltanto
se Maria Roberta non si stia giocando l’anima, affezionandosi tanto ad
una come lei. Una sbagliata per la
persona che lei è. Una sbagliata
e basta.
Solo
un istante, l’attimo che una buona intenzione impiega a lastricare la
strada per l’Inferno.
Mentre
la porta della cella si chiude dietro quelle spalle esili, si accorge che la
mano rimasta vuota ora sente freddo.
Chissà
se se lo ricorda, quella monachella, che anche i capelli della Maddalena erano
rossi.
[ 693 parole ]
Nota: Storia ambientata subito dopo
che Deloris ‘evade’ dal monastero per
affacciarsi nella vita notturna del vicolo, seguita da Maria Roberta e da Maria
Patrizia. La Madre Superiora scopre la loro uscita e le punisce; ma mi sono
chiesta: e se Maria Roberta avesse voluto chiedere scusa all’amica?
Il rapporto che in Sister Act si
delinea tra queste due donne così diverse l’una dall’altra
non mi ha mai lasciata indifferente; ho cercato di mantenere un tono molto soft
poiché questa è la mia primissima FemSlash
e, tra l’altro, uno dei due personaggi coinvolti è pur sempre una
vera suora – dunque ligia a certune cose che interdicono tanto il
pensiero impuro quanto il lesbismo – ma desideravo moltissimo scriverci su,
e la recente visione del film alla fine mi ha convinta. Spero di non urtare la
sensibilità di alcuno con questo pezzo che non vuole assolutamente
dissacrare nessun ordine religioso in quanto tale.