Scottatura.

di absolution
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Matt lasciò il piano. Gli girava la testa, stava pensando troppo.
 
“And I'll feel a guilty conscience grow”
 
Dominic Howard.
Lui era la sua coscienza. Ed era colpevole, colpevole di tutto quel male che gli stava facendo.
-Anche se non lo sai-, sussurrò.
Guardava completamente il soffitto, appendeva i suoi desideri a quel lampadario in alto, così da non poterli rubare di nuovo, bramoso di quei ricordi creati.
-Dom, dove sei?-
 
“Will burn our horizons”
 
Flashbacks ricorrevano ancora, e ancora, per quei momenti passati.
Era una notte più buia di altre, ma il pensiero di lui brillava fortemente, come il sole scarlatto dell’ inverno che, prima che ce ne accorgiamo, tramonta impietoso.
 
E ancora, Matthew cercava di abbandonare quei segni che laceravano il suo cuore, che lo facevano soffrire per quell’ incendio dentro di lui , che solo Dominic sapeva lasciare.
Si alzò.
Spacco tutto.
Rideva, e rompeva tutto quello che avrebbe potuto.
Ancora.
E ancora.
 
“Come let the truth be shared”
 
Alzò la testa. SI fermò.
Matthew sapeva che non poteva fare nulla.
Nulla per amarlo.
Nulla per urlare la verità, o per giustificare le sue azioni insensate di un’ attimo prima, o i sogni che faceva ogni notte.
 
E lo sentiva.
Lo sentiva bruciare di più, dentro la sua anima.
Era destinato al rogo, come un peccatore.
Il solo errore, forse, se era davvero l’ errore, era amare qualcun altro.
 
Ma sapeva che Dom era una parte della sua vita.
Come una cicatrice.
Come una scottatura.
Per sempre.




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