Siete province dell'Impero Romano d'Oriente!

di LadyToreumaMariot
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< Ritengo che avresti potuto fare di più contro quelli di Nika >
< Romano, io quella testa te la stacco se non taci! >
< Oh come sei carino, ti farò bello, promesso >
I due fratelli erano stati conquistati da Belisario e Narsete, generali bizantini con cui avevano litigato di brutto, perfino Nord Italia aveva picchiato, lui che di solito era così docile, e ora Giustiniano e Teodora, gli imperatori romani d’oriente di turno, se li stavano allegramente coccolando.
“Coccolare” era una parola grossa, perché Teodora stava tirando e torcendo le guance di Veneziano, con occhi spiritati, e Giustiniano era in balia dei commenti caustici sul suo operato di Romano, e non poteva far altro che arrabbiarsi.
< Ah, risistemerai le leggi? Poi me le mandi a dispense, poco per volta, sennò mio fratello non riesce a tenerle in ordine >
< Ti mando il volume intero, così tuo fratello si uccide quando pulisce la libreria >
< C-che cosa si mangia a pranzo? >
< Schifezze, fratellino > aveva concluso Romano.
< Spero non il rancio che il vecchio Narsete mi faceva ingoiare a forza >
< Oh, no di sicuro, a Costantinopoli sono ricchi sfondi, qualcosa ci sarà, vero Basileus [imperatore bizantino] ? >
< Certo, ci sarà roba buonissima > se si poteva considerare buono quello che mangiava la servitù, cioè gli avanzi, pensò fra sé l’imperatore, con aria maliziosa.
< Romano, salvami! > gridò Veneziano, in preda ad una crisi isterica per essere stato sempre fra le mani di Teodora, che lo aveva “maltrattato”.
Giustiniano lo tolse dalle mani della moglie e lo posò davanti a sé, insieme al fratello.
< Che cosa pensi di farne? > domandò alla donna.
< Sono nostre province, le sfrutteremo – e si fermò a pensare – però c’è una città, Ravenna, che potrebbe tornarci utile come capitale > e indicò una ragazza sudicia in un angolo, che però conservava ancora traccia di un’antica fierezza sul volto.
< E una qualche chiesina ce la potremmo fare > disse la Basilissa [imperatrice bizantina] < Magari da lei- indicando Ravenna – o anche da qualche altra parte > e tracciò per aria una croce sopra i due fratelli, che rabbrividirono.
< Chissà per quanto ancora ci rimarranno, i barbari ci stanno alle costole > borbottò Giustiniano.
< Oh, non lo sappiamo, per il momento cerchiamo di sistemarli per bene, Narsete e Belisario hanno torturato loro e anche qualcun altro > rispose l’imperatrice.
< Ma per ora- e guardò Romano e Veneziano- siete province dell’Impero Romano d’Oriente! > affermò Giustiniano, fra lo sconforto dei due fratelli.
 




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