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L’effetto dell’amore. Nulla di più.
Anima
Vuoto,
lento, raggelante, splendido
battito.
...Sotto
la pelle, incastrato forzatamente fra le costole, in una culla poco più grande
di un palmo di mano.
Lì,
proprio sotto la strenua protezione che lo attanaglia, c’è il gelido e costante
battito d’un cuore.
Gelido come la neve d’inverno, eppure cocente come
il sole di luoghi lontani, profumati d’erba e di sale,
col sapore di terra fra le labbra: è un calore che
non riscalda, il respiro che si mozza per poi fluire lento e pacato,
il petto sempre
più freddo e un vuoto allo stomaco che stringe e svanisce, che ritorna, che è la
sensazione costante della mancanza.
Mancanza di labbra soffici e di carezze, di
abbracci strappati, di sorrisi per nulla ingenui,
di finta seduzione e dolcezza -quella sempre- infinita e splendida
dolcezza in quell’incresparsi e quel corrugarsi,
in quell’essere vicini e immancabilmente lontani.
Siamo
nebbia, unita, identica, indistinguibile, eppure così diversa da se stessa, rada
e fitta; fitta e rada...
Siamo
una cosa sola e due, tre, infinite, identiche...e sole.
Non c’è luce nel nostro mondo, identità separate di
un unico essere, non conosciamo pace, né tormento...
Solo una lunga e triste agonia nell’essere consci
che seppur vicini siamo irrimediabilmente lontani, che sebbene sia amore,
l’orgoglio ci negherà la felicità, solo per poter
dire un giorno “mi hai perso da tempo, da quando hai conosciuto il valore
dell’amore”.
Noi, ostinatamente alla ricerca
dell’essere perfetto, noi che l’abbiamo...ma non possiamo ammetterlo, perché
temiamo la sua forza possa rubarci a noi stessi.
Io e te che non conosciamo altre vie che
l’indifferenza e il silenzio, che parliamo coi gesti, con gli occhi, col nostro
stesso tacere, noi esseri primordiali, anima unica,
perfetta commistione platonica, androgino.
Uomo del silenzio, taci di fronte al mio sguardo e
temi, reggendolo, di lasciare entrare un briciolo di pace nella Babele del tuo
cuore;
mio amato, dolcezza
infinita, tu che temi e odi e ami come nessun’altro; tu, mio e di
nessuno.
Ti ho trovato nel posto più incredibile del
mondo, oltre le barriere dell’indifferenza,
mentre il sole ci accecava con le sue danze
estive...e ti ho amato nell’inverno più gelido e tagliente,
mentre
la neve ghiacciava gli animi e il mio cuore era caldo, vuoto,
traboccante.
Mi hai amato senza riserve, con la durezza di
un cuore che non lascia tregua all’orgoglio,
ma mi hai dato te
stesso, quello che potevi e più, sei stato sincero nel bene come nel male.
Niente
di più che te stesso, terribile, ostinato, indecifrabile...come me.
E ti ho amato come fossi parte di me, ti ho accolto
nel mio cuore e hai messo radici nella sterile terra della mia anima,
hai nutrito con veemente dolcezza
l’indifferenza che la divorava, hai taciuto, hai parlato a vanvera.
Con
le mani nelle mie, il capo sul tuo fragile petto e lo sguardo, quello
sguardo...fisso, scostante, gelido, intenso.
Magnifico.
Credits: i
personaggi ivi implicitamente trattati non appartengono a me, ma agli aventi
diritto. Mi appartiene solo questa opera in ogni sua
parte.
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