mapofyourhead
Don't kill me, babies!
Luci psichedeliche sotto le quali due anime si abbracciavano forte per
fondere i loro corpi, dopo essersi a lungo cercati.
Mani al cielo, che
speravano di venire accarezzate dalle sue.
Salti, lacrime, sorrisi,
voci a squarciagola nella notte.
Groupies come premio per
la loro incrollabile voglia di spaccare tutto, così, senza
senso. Gambe, mani, dita.
Incoscienza.
E lui? Dopo aver rivissuto tutto questo ogni volta, come dentro un
enorme amplificatore, come si sentiva?
Chissene fregava come si sentiva: c'erano quelle gambe da accarezzare,
quelle labbra nuove da assaporare; chissene fregava se adesso viveva in
superfice senza mai aggiornare nulla di nulla?
Beh.
Stanco.
Si sentiva stanco e non era un buon segno, no.
Se poteva evitarlo, non si sarebbe sentito stanco né in quel
momento né in altri. Ma non poteva evitarlo, no.
D'altronde se non ti fermi a parlare con qualcuno, nessuno ti
ascolterà. Nessuno capirà.
Because their
language confuses // Like computers refuse to understand // How I'm
feeling today.
Nessuno capirà che non stai vivendo, stai sopravvivendo.
Nessuno
capirà che arriveresti a smarrirti nelle quattro mura di una
stanza.
Nessuno capisce che stai smarrendo la terra sotto i piedi -anzi- che
non l'hai mai sentita, la terra sotto i piedi.
E stai congelando. Qualcuno gli chiudi quella finestra, vi prego.
Quelle foglie che stanno cadendo adesso, non sono altro che il volo
dell'autunno che arriva. Ma congeli.
Annegando dentro il gin tonic. O è Vodka? O forse
è Jack Daniel's?
Cosa diavolo stai bevendo, Matt? Cosa cerchi in quel 'salvagente' che
tutti chiamano bicchiere? Se è l'incoscienza, bravo, l'hai
trovata.
Notte costellata di sogni gialli. O forse blu, ma non vuoi
pensarci. Meglio sogni gialli. Danno l'idea di farti sentire al caldo,
ne hai bisogno.
Gemiti.
Luci, mani, stelle,
abbracci, 'ti amo', 'mi mancherai', 'tu...mi
hai ignorata.'.
Parole, momenti senza
senso. Lei che
se ne va in lacrime, lasciandolo lì dopo essersi avvicinati,
richiamati dalla sua musica, dalla sua voce.
Lacrime, urla. Una luna
che gira nella notte. Sembra di stare in quel quadro famoso di quel
pittore che non era stato compreso.
Freddo. Forse
è tornato il blu. 'Una
mappa, mi serve una mappa. Devo uscire da questo posto.'
La luce del sole, del vero sole, si intravede anche
attraverso le tende
della stanza.
L'emicrania che inizia a pulsare è quasi familiare, tanto ci
è abituato. Ma non gli piace ancora, no.
Non tenta nemmeno di alzare la testa, da qualunque posto essa sia
appoggiata: i pensieri - o
forse sono sogni? - gli pesano dentro come un macigno.
Come se avesse dieci persone addosso. Fa anche fatica ad aprire gli
occhi.
E' nudo. Anzi no, ha ancora i calzini.
Bianchi.
L'odore di qualcosa
che ogni notte si ripete, in continuo, aleggia ancora intorno a lui. Un
profumo che non è suo soltanto. Sono fusi, insieme.
Ma è solo.
Il suo mondo potrebbe
esplodere ma gli
viene da ridere, ci credereste? Con un'emicrania allucinante e gli
occhi rivolti alla finestra ormai inondata di luce, lui ride.
Anche se non
ne ha bisogno, qualcuno gli
dia una mappa perché possa uscire dalla sua stessa testa, vi
prego.
HOLA,
PEOPLE!
Allora,
mi scuso con chiunque abbia chiuso la pagina subito dopo aver letto le
prime parole. Non ero in condizione normale -non più del
solito-
quando l'ho scritta, pawdon. Vi capisco, si, anche se non leggerete mai
le mie scuse, visto che avete chiuso prima. ehsi.
Per
chi è addirittura arrivato fin qui, beh: 'Ciaaao, amico
lettore! Sei arrivato fin qui, meriti un bacione! <(^o^)>
grazie in anticipo perchè sei andato fino in fondo e magari hai pure
recensito o messo la mia... ehm... sì, la mia storia tra le
preferite! I adore u :3
'
N.
PS: Buon Natale e un magnifico 2011 a tutti.. ! ♥
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