Le parole di uno stronzo, innamorato di me. di B l a c k P a n t h e r s (/viewuser.php?uid=79981)
Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Le
parole di uno stronzo
innamorato
di me
Questa volta, pensi, ha
proprio esagerato.
Come si può essere così
stronzi e
crudeli?
Insomma,
non e che abbia mai avuto modi cortesi e gentili nei tuoi riguardi,
ma questa volta è davvero troppo.
Non
ci sono scusanti, non ci saranno neanche buffe e maldestre scuse
buttate al vento, tanto per far contenta te e farti smettere di
urlargli contro.
Se
sapevi che anche quest'anno ti avrebbe rovinato le vacanze, saresti
rimasta felicemente a casa, con una bottiglia di rum a farti
compagnia e Plop, la tua dolce palla di pelo nera.
Non
sarebbero state sicuramente le sue vacanze migliori, ma almeno ti
saresti risparmiata tutta l'umiliazione e l'imbarazzo che quel
cretino italiano ti ha provocato.
Che tu sia dannato
Gokudera Hayato!
Ormai
sarà passata una oretta da quanto hai lasciato il salone nel
silenzio più totale. Nessuno ha avuto neanche il coraggio di
bussare
alla tua porta e chiederti come stai.
Bene,
evidentemente quello è molto
più importante di te.
Apri
l'armadio con rabbia e raccatti tutte le tue cose, buttandole con
disordine sul comodo letto, per poi tirare fuori da sotto di esso la
valigia rossa.
È
deciso, te ne andrei il prima possibile, anche se fuori sta
già
iniziando a nevicare, questo non t'impedirà di lasciare la
villa.
Afferri
i vestiti con palese nervoso e li pieghi malamente per poi riporli
nel fondo della valigia, ma ad ogni tuo movimento, non riesci proprio
a trattenere un ringhio frustato.
Il
nervoso è così tale, che le mani ti tremano
terribilmente e gli
occhi ti pizzicano da morire.
Ma
non puoi cedere, devi tenere il controllo di te stessa, altrimenti
non riuscirai a muovere più in muscolo, e rimarresti tutto
il giorno
ai piedi del letto a piangere come una disperata.
Quindi
cerchi di cacciare le lacrime con stizza, notando che ormai la
valigia è piena e non c'è più niente
in giro di tuo.
Chiudi
quindi il bagaglio e ti avvii verso la porta.
Prima
di afferrare la maniglia però, ti guardi intorno, per
accertarti di
non aver dimenticato niente, e un senso di smarrimento ti assale.
Vuoi
davvero andartene? E se resti? Magari le cose si aggiustano e
Gokudera si scuserà con te..
E
se..
E se
niente. Non puoi cambiare decisione ora.
Puoi
metterti in testa tutti i se che vuoi, che tanto non
cambierà
niente.
E tu
continuerai solo a soffrire terribilmente per parole e gesti dette e
fatti con freddezza e crudeltà.
Ti
asciughi una lacrima sfuggita al tuo controllo con il dorso della
mano e afferri decisa la maniglia tirandola verso di te e aprendo
finalmente la porta.
Oddio, ma lo fa apposta?
Quasi
ti viene un colpo trovandoti Gokudera in persona davanti alla tua
porta, con una mano a pugno in aria, quasi stesse
per bussare
alla tua porta.
Quasi?
Stava davvero per bussare alla tua porta.
Lo
guardi con rabbia e attendi che dica qualcosa, perchè
dirà qualcosa
vero?
Lui
però sta zitto e ti osserva impassibile, prima ti guarda
negli
occhi, notando così la rabbia che nei tuoi occhi scoppia,
per poi
abbassare lo sguardo e notare la valigia rossa che attende solo di
essere trascinata dalla sua padrona verso l'uscita.
Ma
ancora non parla e questo non fa altro che farti arrabbiare ancora di
più.
<<
Potresti per favore spostarti? Non ci passo e avrei fretta.
>>
borbotti con palese nervosismo.
Lui
sembra pesare attentamente le tue parole, quasi a coglierne a pieno
il loro significato.
Poi
quasi fosse un burattino, si fa di lato, permettendoti il passaggio,
che tu imbocchi subito cercando quasi di scappare da lui e tutto
quello che potrebbe succedere.
E lui
sembra riprendersi da un lungo stato catatonico e alza lo sguardo,
quando tu ormai gli regali solo le spalle e attira la tua attenzione
con le parole.
<<
Dove, dove credi di andare? >> chiede
sbalordito.
<<
Dove credo di andare? Dove sto andando
se mai! >>
<<
Sentiamo, dove stai andando quindi? >>
<<
A casa! Ecco dove vado. A casa mia dove potrò stare
tranquilla e non
sentire la tua voc-.. >>
<<
Oh.
E dimmi, come hai
intenzione di tornare alla tua cara casa se fuori sta esplodendo una
bufera e tutti i mezzi di trasporto sono sbloccati? >>
risponde con crudeltà.
<<
Dovessi tornare a piedi! Non ho intenzione di passare un altro
secondo con te! >>
Gli
dai le spalle una seconda volta e stavolta affretti il passo, lui ti
richiama più volte, ma tu sei stanca di quella dannata voce.
Che
entrambi abbiate avuto delle divergenze da ragazzi è di
dominio
pubblico ormai, ma la gente cresce e dovrebbe smetterla arrivati ad
una certa età.
Certo,
neanche tu hai mai smesso d'avvero di provocarlo, e più
volte hai
trovato le vostre litigate vitali e rigeneranti quando il tuo umore
era a terra del tutto.
Ma
a tutto c'è un limite. E tu non sei mai arrivata a tastare
la sua
vita privata con crudeltà e humour nero.
Definirti
una ragazza neanche passabile che non ha mai neanche sperimentato il
sapore del sesso per colpa del tuo carattere e della tua
stupidità è
stato davvero un colpo basso.
È
vero, le tue storie d'amore non hanno mai avuto un lieto fine e non
sono durate neanche tanto, visto che la tua unica relazione duratura
è durata 11 mesi, ma se anche lui ha idee diverse, hai
provato
perfettamente il sapore del sesso più di una volta.
E
riguardo al tuo aspetto fisico, certo non puoi vantare un fisico
permetto, e neanche una faccia da attrice, ma tu queste cose le sai
già. E sentite sbandierate al vento così, da
qualcuno che dovrebbe
avere almeno un minimo di rispetto, fa davvero male.
Per
di più, assorta come sei nei tuoi pensieri non ti accorgi di
aver
iniziato a piangere e singhiozzare, fino a quando la vista non ti si
appanna del tutto e non vedi il mobile dove vai a sbattere con
violenza.
Un
gemito di dolore accompagna un tuo singhiozzo e due braccia afferrano
le tue trattenendoti.
Riconosci
subito la sua presa, una presa rude che cerca di essere allo stesso
tempo delicata nell'afferrarti.
Ma
tu non vuoi neanche essere toccata e inizi quindi a dimenarti con
forza, cercando di scappare dalla sua presa che tuttavia si fa
più
salda.
E
sei talmente impotente confronto la sua forza che riesce anche a
voltarti senza nessun apparente suo sforzo e molti dei tuoi
però.
Nelle
colluttazione, sei riuscita ad avere più libertà
nel muovere le
braccia che, comandate da forze esterne vanno a battere i pugni sul
suo torace.
Lui
sembra sconvolto nel vederti il volto e la sua presa si affievolisce
di botto liberandoti del tutto.
Ma
questo non frena la tua pazzia, ormai esplosa del tutto.
I
tuoi pugni colpiscono in sincronia con i singhiozzi prodotti dalle
tue labbra.
Poi
lui ti afferra ancora una volta.
Ma
questa volta è diverso. Afferra i tuoi polsi e lo fa con
dolcezza
quasi, nascondendo del tutto la sua parte rude e mascolina.
Tu
abbassi lo sguardo, decisa a non voler un contatto visivo con lui e
quello che potresti leggere nei suoi occhi.
Non
ti è mai piaciuta la pietà rivolta verso di te. E
vederla nei suoi
occhi chiari, sarebbe ancora peggio.
Lui
però è combattivo, più di quanto
credessi, e si avvicina d'un
passo, separandovi solo di qualche millimetro.
La
distanza è così poca che gli basta scuoterti
leggermente per i
polsi per farti affondare sul suo torace, che diviene subito comodo e
accogliente per la tua testa che ci va a poggiarsi.
Le
forze per continuare a picchiarlo sembrano decidere di andare a farsi
una vacanza e tu ti ritrovi immobile fra le sue braccia a
singhiozzare come una adolescente di 16 anni che litiga con il
proprio fidanzatino perchè l'ha tradito con la grande amica.
È
invece entrambi avete ormai 25 anni e ancora non avete imparato come
comportarvi tra di voi.
Anzi
non avete mai capito nulla dell'altro.
Perchè
se questo fosse successo, tu Haru, ti saresti accorta di quanto lui
abbia una tipo di attenzioni solo per te e di quando sia rompi palle
quando la vostra vita è minacciata e lui cerca di spedirti
in
qualche zona del mondo lontana, con la scusa, neanche credibile se si
legge fra le righe, che non vuole pesi morti intorno.
E
Gokudera poi, si sarebbe reso conto che ogni ragazzo che Haru ha
avuto si somigliasse incredibilmente a lui, nei tratti magari, o
negli occhi, ma nessuno era davvero lui, e lei ogni volta faceva in
modo che la storia si chiudesse in fretta.
Ma
neanche loro si sono mai resi conto dei segnali che mandano,
figurarsi poi se ricevono quelli dell'altro.
Così
ora vi ritrovate abbracciati, per la prima volta dopo anni, chi con
il cuore ferito chi con il cuore confuso.
E
tu sussulti quando lui lascia libero un tuo polso e lo posa invece
sulla tua schiena, in quella che sembrerebbe una goffa carezza.
Tu
di rimando stringi fra le dita un pezzo della sua camicia, li
all'altezza del cuore, che ora batte furioso.
E
passato tanti di quei secondi, forse anche minuti, che tu perdi del
tutto la ricognizione del tempo.
Gokudera
sta fermo nella sua posizione, aspettando che i tuoi singhiozzi di
affievoliscano, continuando comunque a passarti distrattamente la
mano sulla sua schiena, che se anche fa con un moto d'imbarazzo
riesce davvero a calmarti.
E
quando finalmente i tuoi singhiozzi cessano, entrambi vi rendete
davvero conto della posizione intima che avete assunto.
Ma
nonostante tutto nessuno di voi due si muove, anzi, cerca di scavare
una fossa con i piedi, puntanti per non muoversi.
Cercando
di nascondere l'imbarazzo alzi il viso, per scontrare i tuoi occhi
con i suoi che sono proprio come li ricordavi, una tempesta.
Una
tempesta si, ma di emozioni.
<<
Perchè sei qui? >> chiedi dubbiosa.
<<
Perchè.. Beh.. Credo.. Io.. Mi
dispiace.
>>
<<
Non mi servono le tue dannate scuse! Quello che hai detto, insomma..
>>
<<
Stop. Non le pensavo neanche quelle cose Haru, ero solo arrabbiato e
volevo.. >>
<<
Volevi? >>
<<
Provocarti dannazione. Te ne stavi li in disparte, non volevo
però
essere così.. >>
<<
Fottutamente bastardo? >>
<<
Mi dispiace.. Davvero. >>
<<
Perchè dovrebbe dispiacerti? Perchè dovrei
credere alle tue parole?
Dopo quello che mi hai ' detto poi!
Sei uno stronzo Gokudera! Perchè...? >>
<<
Perchè mi piaci
dannazione!
>>
<<
Cosa?
>>
<<
Dannata donna. Ancora non ci arrivi? Mi piaci. >>
Ti
rendi conto di aver perso del tutto l'uso della parole a quella
rivelazione.
Santi.
Gokudera ti ha appena detto che gli piaci e tu te ne stai immobile,
con gli occhi sbarrati, ancora rossi dal pianto e la bocca semiaperta
a formare una ''oh''
perplessa.
Poi
senti la sua mano risalire la tua schiena, e avverti quei piacevoli
brividi di consapevolezza che ti stanno avvertendo che da qui a poco
lui ti bacerà.
E
tu semplicemente lo lasci fare, incapace di fermarlo, anzi sei
proprio tu a non volerlo fermare.
Neanche
quando ormai la sua mano si allaccia al tuo collo, vicino alla base
della nuca e ti guarda con quegli occhi così carichi,
così bramosi,
che ti rendi conto solo più tardi, di desiderio.
Ma
tu non lo fermi, non spiaccichi proprio parola, ma anzi muovi
leggermente la testa nella sua direzione, attratta dalle sue labbra.
E
lui non se lo fa ripetere due volte, coglie subito il tuo segnale e
spinge deciso la tua testa verso la sua, non lasciandoti il tempo
neanche di prendere un bel respiro.
Le
vostre la labbra si cercano e si trovano, in quello che non ha nulla
di bacio casto.
Ma
a te non importa, non t'importa di nulla se non della sua lingua che
cerca a gioca con la tua.
La
tentazione di vedere la sua faccia poi è così
tanta, che schiudi
leggermente gli occhi.
Dalla
vostra posizione così vicina puoi vedere ogni sua singola
ciglia, le
sopracciglia, leggermente aggrottate, quasi fosse arrabbiato e i suoi
capelli sono attraversati per tutta la loro lunghezza dalla tua mano
che li spettina con estrema lentezza.
Solo
quando ormai l'esigenza di ossigeno si fa sentire, siete costretti a
dividervi.
Tutto
ad un tratto l'imbarazzo diventa palpabile nell'aria. Gokudera
continua a tenere il contatto visivo, non mollandolo un secondo, tu
per tutta risposta non muovi ciglio.
Sei
sicura di avere una faccia buffissima in questo momento, ma non e che
te ne freghi tanto.
<<
Non penso una sola parola di quello che ho detto qualche ora fa.
Anzi, ti trovo esageratamente sexy quando ti arrabbi e mi gridi
contro. >>
<<
Gok-Gokudera... >>
<<
Non devo necessariamente piacere anche te, solo... >>
<<
Oh al diavolo, stai zitto
una buona volta! >>
Lo
guardi severamente per poi prendere tutto il coraggio che ti ha
sempre caratterizzato nei momenti più disperati e lo baci.
Con
passione, decisa a lasciar perdere tutti gli insulti di qualche ora
fa, sopratutto se poi le sue labbra e le sue mai, che ora vagano per
il tuo corpo in esplorazione, sono la tua ricompensa per tanta
pazienza.
<<
Non pensavi neanche quelle cose riguardanti il sesso? >>
<<
Haru, credevo mi avessi perdonato per quelle parole.. >>
<<
È una domanda. Rispondimi dai! >>
<<
Non lo so okay? Cioè io che ne so se l'hai mai fatto..
>>
<<
Come puoi pensare che sia arrivata a 25 anni senza fare mai sesso?
>>
<<
Che ne so io dannata. Però ora possiamo sempre recuperare
tutti i
tuoi anni persi.. >>
<<
Togli quella mano da li, Gokudera
kun! >>
Ormai
il mondo di KHR mi ha talmente preso che non faccio altro che
scrivere su di loro.
Spero
che questa shot sia stata di vostro gradimento e..
Buon
Natale a tutti.
B
l a c k P. ©
|
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=622804 |