Tu
ci provi,ci provi davvero a essere il meglio in tutto: a
essere una buona amica,a essere una brava figlia,a essere una brava
studentessa.
Ci
provi seriamente,con tutte le mie forze.
Ci provi al punto da ammalarti per la
stanchezza,al punto da vivere non la tua vita,ma quella che gli altri
vogliono
per te.
Ma
sembra proprio che non sia in grado di fare nulla.
Ti
senti dire da tua madre che sei brava solo a spendere
soldi,a lamentarti,a creare problemi e a dividerla da tuo padre,che da grande farai la
puttana,che non
sei degna di respirare.La senti che maledice il giorno in cui ha
firmato la
carta dell’adiozione e si chiede per quale motivo la tua
madre naturale abbia
messo al mondo un’abominio del genere.
Ti
senti rinfacciare da gente a cui dato l’anima che sei
un’amica
troppo impegnativa oppure egoista solo perché,per una volta
in questi diciotto
anni,ti sei presa un mese per stare con il tuo cuore ferito.E non
importa se
loro pur sapendo quanto stessi male ti hanno evitata e pretendevano che
tu ti
informassi di loro;importa solo che tu non abbia fatto la loro serva.
“Fai
schifo!Come diamine fai a portare il nostro
cognome?Dannazione hai matematica e fisica con il cinque e
mezzo!Vergognati!” Quante
volte ti sei sentita dire frasi del genere?Ormai hai perso il conto.E
il fatto
che per la prima volta in quattro anni abbia la sufficienza in latino
scritto,non conta.
E
allora ti guardi attorno e ti chiedi che senso ha lottare
in un mondo dove quello che conta sono solo i tuoi errori,i tuoi
difetti,le tue
mancanze.
Cerchi
di chiudere in un angolino tutte le parole brutte dette dai tuoi
“amici”,da tua madre che spesso ti rinfaccia che
dovresti morire.
Cerchi di
dimostrare che vali,che anche te puoi essere utile in qualcosa;continui
a
lottare.
Invano,ma
lotti.
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