A Spuffy Christmas in Rome
N.d.A.: ripeto e ribadisco, il
Natale mi fa un brutto effetto. Anche perché siccome la mia fanfic su Dawson’s
Creek (leggetela!!! Non è pubblicità occulta, vero?) è ambientata d’estate, non
posso piazzarci cosine tipo neve, babbi Natale, alberi decorati e tutti
luccicosi, panettone(buono!!). Quindi, ecco un’altra (dopo quella su Tru
Calling) storiellina natalizia, stavolta su Buffy…
Disclaimer: bla bla bla, ovvero
tuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuutto di Joss Whedon.
Riassunto: ma si capisce già dal titolo, no??
ATTENZIONE!! Dal prossimo capitolo SPOILER per la quinta
serie di Angel (fino a 508 “Destiny”)!!!!Quindi se non volete saperne niente…
Prologo- Sunnydale, Maggio 2003
Ho paura.
E adesso mi chiederete: e se hai
tutta ‘sta paura cosa hai fatto a fare uno dei tuoi
famosisssssssssssssssssssssimi discorsetti d’incoraggiamento della serie “olè,
vinceremo”?
E infatti non è quello che stavo
dicendo io. Spiego.
Spike. Stupido vampiro testardo.
Ok, vuole salvare il mondo. Nobile ideale, peccato peccatissimo che nella sua
testolina ossigenata non riesce a farsi strada il concetto che l’amuleto, il
grazioso ciondolino da 4,5 kg, (o come lo chiama lui) il gingillo è giusto un pelo
pericoloso. La sua risposta è stata qualcosa del tipo che se considero Angel
migliore di lui, di andare a chiamarlo. Ma scusa, ho mandato via Angel e ho
dato l’amuleto a te… questo non ti dice niente? E comunque, il fatto di
considerarlo in grado di salvare il mondo, non mi impedisce di preoccuparmi per
lui.
Ma, come gli ho già detto, se
muore lo faccio resuscitare da Willow solo per prenderlo a calci.
Torno in casa (dove gli altri si
preparano alla battaglia… con un gioco da tavolo?) e scendo nello scantinato.
Spike è seduto sul letto, in contemplazione dell’amuleto. Mentre scendo le
scale mi viene incontro, e poi rimaniamo entrambi fermi per un lunghissimo
istante.
“Spike…”. Che bello. Tutti i miei
discorsi da stronza si sono sciolti come neve al sole appena ho capito che, se
domani dovesse succedere qualcosa,
questi sarebbero le ultime ore che passiamo insieme. Mi avvicino a lui e
gli prendo la mano, guardandolo negli occhi. (N.d.A.: oddio, mi sono appena ricordata di “poi gli prese la mano
dicendo: - Ti perderai per il tuo coraggio, infelice…” eccetera eccetera: sto
copiando Omero?!?! È la prova che far studiare le cose a memoria fa
maleeeeeeeeeeeee!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!)
“Dimmi che domani andrà tutto
bene”.
“Andrà tutto bene… non è quello
che stai ripetendo da un pezzo, ormai?”
“E dimmi che non ti succederà
niente”. Lui sospira. Brutto segno.
“Buffy…”
“Ricordi quando ti ho detto di
non andartene, perché non ero pronta a stare senza di te? Negli ultimi tempi ho
capito… che non lo sarò mai”. E, in un momento, quasi senza accorgercene,
finiamo sul letto baciandoci, finché Spike si allontana.
“Sei sicura?”. Lo guardo stupita
per un momento, prima di capire a cosa si riferisce.
“Se ti riferisci a quello che era
successo… in bagno, l’anno scorso… non ci avevo nemmeno pensato, davvero.
Quindi sì, sono sicura, perché tu sei cambiato, io sono cambiata, le cose sono
cambiate. E in caso tu te lo stia chiedendo… no, non ti sto usando per sentirmi
meglio o perché Angel non c’è. Sarei qui anche se non ci fosse un’apocalisse
imminente, e anche se ci fosse qui Angel. Ma non qui nel senso di questa
stanza, perché la cosa in effetti sarebbe abbastanza disgustosa, nel senso
che…”
Ma Spike non mi lascia finire la
frase, perché mi interrompe con un bacio.
E, per questa notte,
l’Apocalisse, gli altri, Angel, il resto del mondo… non contano più.
N.d.A.: fine del prologo… non
molto natalizio, in effetti. Adesso scrivo il primo capitolo. Intanto voi vi prego recensiteeeeeeeeeeeeeeee!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!