-Che
idea stupida.- Commenta Trevor provando a mettersi più comodo
sull'albero su cui siamo costretti a stare fino alla fine di questa
noiosa giornata.
Quanto
ci vuole a partorire un essere minuscolo?
-Ti
dispiace fare un attimo di silenzio per un secondo?- Gli chiedo quasi
ringhiando,osservando attentamente la finestra di fronte al pino,dove
due dottori e una donna stanno combinando un gran bel casino.
Mentre
le urla della donna cominciano a farsi più forti mi sfioro il
ventre senza che Trevor lo noti.
Ed
è fin troppo stupido per notare che oggi sono di umore pessimo
più del solito,figurarsi una toccatina alla pancia.
E
io che pensavo si facesse più intelligente con il passare
degli anni,invece tutto ciò che è cambiato in lui sono
la pettinatura dei capelli biondi a seconda della moda del momento e
quello stupido accento inglese,fattosi meno evidente.
E
ci credo. Cambiando modo di parlare a seconda della destinazione dove
dobbiamo andare perdi perfino l'accento che ti contraddistingue dalle
altre persone.
Meglio
cosi.
Non
mi piaceva su Trevor. Lo faceva sembrare ridicolo.
Mi
giro verso di lui e lo vedo indaffarato a mettersi composto su uno
dei rami,ma la fortuna non è dalla sua parte e il ramo si
spezza e cade al suolo. Trevor fa un balzo accorgendosi di essere con
i piedi per aria e con uno scatto felino si aggrappa al tronco per
evitare di cadere.
Scoppio
a ridere vedendolo in quella posizione buffa.
Non
adatta ad un vampiro con cinquecento anni alle spalle.
Come
fa Rose a desiderarlo come compagno? Bah.
Non
si è ancora decisa a confessargli i suoi sentimenti,per
fortuna. Lui è sprecato nel suo caso.
E
anche nel mio.
L'unica
ragione che impedisce a Rose di stare con lui...sono io.
Trevor
si è innamorato di me e a quanto pare a distanza di secoli non
ha più smesso di provare questo.
Comunque
ci ha rinunciato a conquistarmi.
Da
tanto tempo.
La
data esatta? 1864.
Quando
ha capito di aver perso ogni possibilità di possedere il mio
cuore.
Quando
ho incontrato...
Scuoto
la testa.
Meglio
non pensarci.
Continuo
ad ascoltare le urla della donna e la voce dei medici che urlano
decisi “spingere.”
-Sembra
che proceda tutto bene.- Dice Trevor gustandosi la scena.
Io,invece
mi avvicino di più alla finestra,stando attenta a non cadere.
-Katherine...cosa fai?-
Non
rispondo alla domanda del vampiro.
Osservo
attentamente la stanza.
Due
dottori,una donna e...non ci sono solo loro.
Respiro
profondamente e nelle narici sviluppate che possiedo si espande
l'odore di...sangue...ma anche...
I
medici hanno la puzza di ospedale addosso,inconfondibile.
La
donna del sangue che sta versando.
A
chi appartengono quegli altri due odori?
Sembra...si
è proprio odore di chi è rimasto a casa per un giorno
intero fino a quest'ora.
Di
solito dentro può entrare solo una persona in sala parto,un
parente,un amico,fidanzato....perchè addirittura due per
questa qua?
-Trevor...non
sta andando tutto bene.-
-Di
che parli? La ragazza sta partorendo,vivrà felice con la sua
piccola.-
Gli
tiro addosso una pigna,lui attento a guardare verso l'ospedale non fa
in tempo a schivarla e gli arriva dritta in faccia.
-Idiota!
Non potrà mai vivere felice con la bambina,ha solo sedici
anni. -
-E
allora? Basta che nasca no?-
-No!
Non posso rischiare che la bambina sia mandata in adozione. Non
commetterò lo stesso errore di nuovo.-
Appena
finirà di partorire entrerò nella stanza e la
costringerò a tenersela. Non ci penso neanche a mescolare
ancora i Petrova con una nuova famiglia.
-Non
capisco..-
Ma
che novità,penso sarcastica.
Quasi
quasi mi pento di aver usato lui per essere trasformata.
Non
me ne sono liberata perchè altrimenti quella sciocca di Rose
si incazza e si per farmi incazzare anche a me,chi proverà a
far fuori? L'unica persona che amo oltre che me stessa.
E
non ci riuscirà,quindi tornerà ad allearsi con gli
Antichi che provvederanno a far fuori me e gli altri con cui ho avuto
contatti...è questo che hanno fatto la prima volta.
È
questo che faranno ancora se scoprono che sono viva.
-Zitto.-
gli sussurro. Le mie orecchie captano un rumore di passi troppo
sinistro e perfetto per
appartenere ad un umano.
Vedo
alcuni uomini vestiti di nero e con un cappello del medesimo colore a
coprire i loro volti entrare nell'edificio.
Un
momento...io conosco quella camminata.
Chiudo
gli occhi,il tempo necessario per portare vecchi ricordi alla luce.
Londra,1492.
Un
paio di uomini vestiti completamente con delle pellicce nere eleganti
a coprire le tuniche del medesimo colore simili alle toghe degli
antichi Romani, si mischiano nella notte uscendo fuori dalla
bellissima villa appartenente al nobile che ho incontrato oggi in
città.
-Chi
sono quelli,signore?- Chiedo cercando di non sembrare irrispettosa
nei confronti dell'uomo che mi ha appena offerto un posto in cui
stare.
-Non
ci faccia caso,miss Petrova. Sono solo i miei...servi.- dice il
nobile con voce soave osservandomi con quei profondi occhi che mi
hanno rapita al primo sguardo.
Mentre
entriamo in casa,però,lancio un ultima occhiata a quelli che
il generoso e affascinante uomo ha chiamato servi,trattenendo un
brivido di terrore.
Non
è possibile.
Resto
immobile.
Se
fossi umana avrei di sicuro avuto un infarto.
-Katherine...che
diavolo hai?- Mi domanda preoccupato Trevor dandomi una pacca sulla
spalla.
Mi
giro verso di lui,quasi tremando.
-Avverti
immediatamente gli altri.-
E
in in circa cinque minuti mi ritrovo a scegliere un arma dentro la
macchina di Pearl.
-Sei
proprio sicura che siano loro,Katherine?- Mi domanda Rose.-Sono
passati tanti anni...possibile che abbiano scoperto la nascita di un
altra doppelganger proprio adesso?-
-Io
ero convinto che Klaus ci avesse messo una pietra sopra a tutta la
faccenda della maledizione.-
-Ti
conviene tacere se non vuoi che ti faccia a fette.- Dico assecondando
lo sguardo di disprezzo dell'ex alleato del nobile che voleva usarmi
come sacrificio per una stupida maledizione del sole e della luna
capace da far dominare ai vampiri e ai lupi mannari il mondo in mezzo
secondo.
Nessuno
di noi avrebbe più problemi a camminare alla luce del sole e i
licantropi sarebbero capaci di trasformarsi senza il bisogno della
luna piena.
Non
resterebbe traccia di vita sulla terra. Nemmeno per noi immortali.
Quanto
ci mette un licantropo ad uccidere un vampiro? Basta un semplice
morso.
E
di vampiri attaccabrighe ce ne sono a bizzeffe,una strage di massa.
E
che dire degli umani?
Non
ne resterebbero molti.
E
non mi va proprio di vivere il resto della vita che mi rimane come
uno di quegli sfigati del film “Deybreakers”
E
non voglio sopra ogni cosa infrangere la promessa che ho fatto cinque
secoli fa.
-Non
lasciare che prendano anche lei,Katerina.-
-Ve
lo prometto,madre.-
E
dal quel giuramento una infinita vita a proteggere le generazioni a
venire dei Petrova,la mia famiglia.
Carico
la pistola con i proiettili di legno.
-Non
perdiamo altro tempo.-
-Aspetta
non essere imprudente,Pierce-
Tiro
uno dei proiettili vicino al petto del vampiro più odioso
della storia,facendo ridere gli altri e urlare lui.
-Volevo
vedere se funzionava.- Mi giustifico con un sorriso malizioso.
-Brutta...-
bofonchia lui togliendosi il mini paletto dal petto,quasi vicino al
cuore.
Peccato
che non muore tanto facilmente. Nessuno di noi ci riesce. Ma a quanto
pare un Antico ha più resistenza ai paletti e a roba varia.
-Smettila
di comandare...Slater o non mi limiterò a questo.- dico
minacciosa indicando la pistola.
Lui
borbotta qualcosa a Rose,ma sembra smettere di fingersi il capetto
della situazione.
-Bene...adesso...andiamo.-
Non
mi pento di averlo fatto. Non mi pento di aver fatto irruzione nella
sala parto fracassando il vetro e sparando ai vampiri seguaci di
Klaus, l'Antico più temibile che si possa incontrare fissato
con questa assurda maledizione.
Non
mi pento della scelta che ho fatto.
Anche
se avrei potuto pensare ad un piano migliore.
Tanto
per cominciare appena abbiamo fatto irruzione nell'ospedale la
ragazza che partoriva era sparita senza che io potessi notarlo,i due
vampiri che avevo visto fuori sono diventati inaspettatamente cinque
e non sono riuscita a fermarli tutti.
Non
ho fatto in tempo a salvare i familiari della nuova doppelganger che
devo proteggere.
Uccisi
in un nano secondo da quei bastardi.
E
mi sono fatta scoprire. Errore imperdonabile.
Se
non fosse stato per l'urlo straziante di Rose dopo il sacrificio di
Trevor che si è parato davanti a me per difendermi dal pugno
fatale dell'Antico che odio e che temo quasi più di
Klaus,Elijah,sarei morta.
E
non ho avuto tempo di pensare al gesto amorevole di Trevor e alla
disperazione di Rose che Elijah ha afferrato il motivo per cui sono
costretta a vivere nell'ombra. La bambina.
Per
fortuna ho pensato bene di urlare a Pearl e Anna di scappare e di
correre insieme a Slater dietro Elijah.
Ma...ho
subito un altra perdita.
L'Antico
ha provato a liberarsi un altra volta di me tirandomi un paletto di
legno ben appuntito e lucido,che è finito nel petto di
Slater,uccidendolo.
In
uno scatto di rabbia pura ho usato gli ultimi proiettili su Elijah
bloccandolo al pavimento in preda al dolore e prendendogli dalle
braccia la nuova doppelganger.
Ho
iniziato a correre più forte che potevo,fregandomene altamente
di Rose rimasta dentro a disperarsi per la morte del suo amato e non
provando a cercare Pearl e Anna,le vampire che ho trasformato
salvandole da una malattia mortale.
Ho
pensato a scappare e a tenere in mano la bambina.
Ed
ora eccomi qui nella ormai ex macchina di Trevor,stringendo al petto
la piccola che sono riuscita a salvare.
L'unica
che sono riuscita a salvare.
Mi
chiedo che fine abbia fatto la madre.
Durante
la lotta ho notato che chi c'era in sala erano un altra donna ,i due
medici e un uomo.
Credo
che uno dei dottori cosi come l'uomo e la donna presenti in sala
fossero dei Gilbert.
Ehi...anche
l'uomo è sparito!
Quando
siamo entrati in sala erano rimasti solo i due dottori e l'altra
donna. Morti qualche secondo dopo. Non potevamo salvarli. Troppo
forti loro e meno preparati noi.
La
piccola che tengo in bracciò dovrà crescere senza
famiglia.
Abbiamo
qualcosa in comune oltre all'aspetto.
Sangue,corpi
sparsi ovunque e nessun suono.
-No,mama!-
Sospiro.
Almeno
lei non soffrirà come sto facendo io da sempre.
-Sei
fortunata, lo sai piccola?- Dico alla neonata che non la smette di
frignare. -Non posso spedirti in un orfanotrofio o darti direttamente
in adozione...potrebbe essere pericoloso. Che mi rimane da fare?- Le
chiedo come se potesse capirmi.
Le
mostro un ghigno meschino con il viso ancora a mostrare la mia natura
di vampiro.
Direi
che non ho molte alternative.
Bhè...avrò
finalmente una vita da vivere senza preoccuparmi di controllare la
vita sicura delle future doppelganger.
Potrò
fare tutto ciò che desidero.
Potrò...portare
a termine quello che ho lasciato in sospeso nel 1864 vivendo felice
come ho sempre desiderato.
La
bambina,però,non sembra intimorita dal mio ghigno malefico.
Anzi lo ignora completamente. E io detesto essere ignorata.
Continua
a piangere senza sosta.
Come
ci si prende cura di un bambino?
Va
bene,sono fuori di testa.
Devo
essere impazzita.
Non
posso farmi queste domande.
Se
la uccido e mi libero di lei sarò libera di fare quel che mi
piace però...
-è
una bambina- Esclama mia madre cercando di non sembrare troppo
contenta di tenere in braccio una nipote illegittima davanti a suo
marito.
-Una
bambina?- Chiedo io sentendo già gli occhi pungere non per il
dolore appena provato durante il parto,ma per la gioia di poter
ammirare una creatura tanto bella nata grazie a me. -La prego,madre.
Fatemela vedere.-
Mi
basta solo un istante...un solo istante per raggiungere l'apice della
felicità.
Mia
figlia. La mia piccola appena nata. Mia,anche se illegittima la amo
con tutto il cuore.
E
desidero solo tenerla in braccio. Per un unica volta.
E
non ho potuto. Mio padre mel'ha tolta prima ancora che potessi anche
solo darle un nome o ammirare il suo piccolo visino.
Non
ho potuto crescere mia figlia.
L'ho
vista crescere con un altra famiglia e donarmi dei nipotini e
nipotine a distanza,fino alla sua morte.
L'unica
figlia che ho avuto non è cresciuta con me. Non ha saputo la
verità sulla sua famiglia.
E
io avevo promesso a mia madre di prendermi cura di lei e di
conseguenza delle sue figlie e figli a venire.
Ed
ora eccomi qui.
Stavo
davvero pensando di infrangere la promessa fatta a mia madre?
Non
posso farlo. Non dopo averla vista morire fra le mie braccia e averle
promesso che mi sarei presa cura di sua nipote e quindi mia figlia.
Il
mio volto torna ad essere quello che era prima della trasformazione.
La
piccola che tengo in braccio è una mia discendente. È
sangue del mio sangue.
Ha
bisogno di protezione.
Ha
bisogno di una famiglia visto che sua madre è sparita.
Altre
cose che abbiamo in comune.
Sono
la sua unica parente che le è rimasta,probabilmente.
Mi
tolgo il giacchetto di pelle e la avvolgo in esso per non farle
sentire freddo.
Elijah
la stava portando via con un semplice asciugamano.
Ma
tanto che gli importa se muore? Era venuto qui proprio per questo.
-Bene,direi
che sia meglio andare. Congratulazioni, hai appena vinto una vita da
vivere...Elena.-
La mia
prima long fic su questo fantastico telefilm.
Come
primo capitolo non è un granchè,ma dal prossimo mi
impegnerò meglio. Non so se i caratteri dei personaggi saranno
sempre IC ma cercherò di mantenerli intatti,anche perchè
non mi va di trasformarli in qualcosa che non sono.
Comunque
il passato di Katherine qui è più complicato. Nel
telefilm lei torna a casa da vampira e trova la sua famiglia morta,io
per essere più crudele ho cambiato una cosa xD: trova sua
madre in punto di morte che le chiede di prendersi cura di sua figlia
e Kath lo promette e quindi è diciamo costretta a prendersi
cura a distanza anche dei figli di sua figlia e cosi via e non può
mica farlo tutto da sola xD e quindi ecco Trevor,Slater(morti
adesso)Rose,Pearl e Anna come alleati...
E è
riuscita comunque nel 1864 a incontrare i due fratellini e
trasformarli e subito dopo inscenare la sua morte come da copione xD
E non
credo ci sia altro da dire se non spero che vi piaccia^^
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