scusate
se ci ho messo tanto ma l'ultimo pezzo l'ho cancellato un miliardo di
volte e persino la mia tastiera si rifiutava di scriverlo, spero che
via piaccia il capitolo, è un po banale ma non sapevo
proprio come
finirlo.
non
preoccupatevi la cosa non finisce qui ci saranno tanti altri colpi di
scena non disperate =D
vi
lascio al capitolo buona lettura!!
cammino
lungo il salotto,
avanti e indietro, senza darmi pace, Ben e j sono tornati a casa
loro, hanno detto che tornano domani, io e Ashley siamo rimasti soli,
mi fermo davanti la finestra che da sul vialetto, sta nevicando, mi
giro poi verso Asheley, è ancora seduta sul divano da quando
siamo
ritornati a casa ormai da sei ore.
mi
stacco dalla finestra e
mi avvicino a lei rannicchiata sul divano con gli occhi gonfi dalle
lacrime -amore- ma non dice niente, la prendo tra le braccia e la
lascio fare - vengo
anche io- mi
dice alzando il viso e inchiodando il suo sguardo al mio -dove?- le
domando sapendo gia però cosa intende -hai
capito benissimo Jay, è anche mia figlia e..mentre voi fate
a pezzi
Tom qualcuno dovrà pur pensare a Chiara- è
convinta e sicuramente non riuscirò a farle cambiare idea ma
devo
tentarci, ero restio ad accettare per paura che succeda qualcosa a
Chiara, non riuscirei ad agire sapendo che c'è anche Ashley
e devo
stare dietro anche a lei -Ash,
non voglio
anche te- le dico
abbracciandola ma sfugge al
mio abbraccio
-no
Jackson, vengo anche io e il discorso è chiuso-, si
alza dal divano e esce dalla sala, la sento salire le scale e
chiudersi in camera.
mi
prendo la testa tra le
mani con i gomiti appoggiati alle gambe, sono esausto, questa
situazione, questa tensione neanche una chiamata, niente.
sento
un mugolio poco
distante da me alzo il viso stanco
-che vuoi
tu?- ovviamente mi
riferisco a Marley, un
altro mugolio seguito da un piccolo movimento del testone
-devo andare da lei?- un
altro mugolino -ok
hai ragione amico- e
incredibile, ma
guardatemi do retta ad un cane, fatto sta che sto salendo le scale
fino ad arrivare alla nostra camera.
indugio
un po, non so se
vuole vedermi o parlarmi, ma non è il momento di farsi tante
paranoie apro la porta e lei è li, seduta sul letto con la
testa
nascosta tra le ginocchia come una bambina piccola.
mi
avvicino lentamente al
letto e mi siedo
-piccola- mi
abbracci di scatto -scusa
non dovevo reagire
così..ma è colpa di questa situazione..io- continuando
a piangere contro il mio petto -non
fa niente
piccola- le
accarezzo i capelli cercando di
tranquillizzarla.
ci
stendiamo sul letto e
finalmente riusciamo a riposarci un po anche se per poche ore.
la
mattina seguente sono
ancora piu stanco del giorno dopo e ho le testa che scoppia e Ashley
non ha il solito sorriso sulle labbra che ha quando dorme, Chiara non
c'è ed è tutto diverso.
stando
attento a non
svegliare Ash mi dirigo nel bagno, una lavata di viso con acqua
ghiaccia mi sarà d'aiuto.
dieci
minuti dopo anche
Ben e J sono arrivati e al tavolo di cucina stiamo ripassando il
piano
-ok
Jay, questo è il
suo numero di telefono, lo chiami..- -e gli dico che lovoglio
uccidere di botte-
-no
Jay, devi dirgli
che vuoi regolare il conto, e che ci incontriamo al solito posto-
continua Ben -e se
non porta Chiara?-
-specifica amico mio- dice
J dandomi una
pacca sulla spalla e passandomi il cellulare
-buongiorno
ragazzi- ci
voltiamo verso Ashley che scende le scale per entrare in cucina per
raggiungerci
-ok
dammi- prendo
il telefono e compongo il numero.
le
mani mi tremano e se
avesse cambiato numero o se non rispondesse, uno, due, tre squilli
comincio ad alterarmi
-pronto?-
eccolo,
la sua voce è rimasta uguale, senza alcun suono come se
parlasse con
i denti stretti -
Tom-
basta dire il suo nome che lo sento sghignazzare dall'altro capo del
telefono - ce ne hai
messo di tempo per
chiamarmi. allora dimmi, sono tutto orecchie- stringo
il telefono invaso di rabbia, inizio a camminare per la cucina
-dobbiamo regolare un
conto tu ed io- dico
sdenti stretti -si.
beh io non voglio, mi sono
preso la mia piccola vittoria, cge adesso è giu legata con
una
catena come i cani, sai mi ha tirato un martello su una gamba, tutta
suo padre e sai come sono, i bambini non mi sono mai piaciuti-
sento la rabbia montarmi -cosa
lei hai fatto-
domando furioso
-diciamo
che la sua salute a me non sta a cuore e lo sai, occhio per
occhio..- -cosa cazzo le hai fatto?- domando
quasi urlando -dico
solo che forse avrà
bisogno di una sedia a rotelle sai le sue ginocchia sono
così
fragili- ride come
una pazzo ed è quello che
è un pazzo -io
ti ammazzo tom lo sai vero?-
ormai sono in preda
alla rabbia
-incontriamoci
al
solito posto, e porta Chiara, sarà bene per te che cammini
con le
sue gambe- -che paura Jackson, ci sto, ma attento a non scappare come
un cagnolino, altrimenti mi prendo anche Ashley-
-tra
un ora e ti pentirai di essere nato- chiudo
la conversazione girandomi verso Ash e i miei amici -andiamo
presto- usciamo dalla
cucina quando mi sento
prendere per un braccio -dove
pensi di andare,
vengo anche io- -Ash io-
-no
niente io- esce di
cucina e si dirige in
salotto dove prende le chiavi della macchina -che
fai non vieni?-.
mi
metto alla guida e
schizzo via, seguito a ruota da Ben e J, entriamo sulla super strada,
è presto, sono solo le otto e non c'è nessuno,
meglio così, dopo
venti minuti di tragitto esco dalla super strada ed esco su una
stradina che a poco a poco diventa sempre piu stretta e man mano che
si avanza diventa anche sterrata, in lontananza si vede il vecchio
casolare, dove andavamo a fare le prove quando andavamo al liceo,
vicino al casolare c'è un fiume che durante l'inverno
è quasi
sempre in piena.
la
strada si fa piu
stretta e quando arriviamo allo spiazzo vediamo il furgone di Tom ma
di Tom o Chiara nemmeno l'ombra.
scendiamo
tutti dalla
macchina e ci guardiamo in torno, questo posto è come al
tempo del
liceo, un rudere in disfacimento, avvicino Ashley a me mentre ci
avviciniamo al rudere -benvenuti amici, ne è passato di
tempo- Tom
appare dall'ombra avvicinandosi a noi -tu
mio
dolce bocciolo sei sempre bellissima- spingo
via Ashley mi avvicino a lui furioso -dov'è
Chiara?- -oh vuoi la tua piccolina? ah l'amore di un padre verso la
propria figlia è indescrivibile, patetico, vedo che ti sei
portato i
tira piedi, non sei cambiato affatto. e così vuoi tua
figlia-
-smettila di fare l'idiota Tom, restituisci Chiara e fatela finita-
-tu non ti immischiare Ben, bene, perchè non la chiami,
vediamo se
viene da te -stringo
i pugni per non dargli
un cazzotto ma ubbidisco -Chiara
dove sei?-
passano i minuti ma
non arriva nessuno -dove
'è?- domando
perdendo la pazienza
spingendolo e buttandolo a terra -papi
no- poi
un tonfo, mi giro Chiara è stesa a terra,al piede ha legata
una
catena tesa -Chiara- Ashley corre da lei mentre Tom cerca di
raggiumgerla io e i ragazzi
lo blocchiamo
-non
fai piu il furbo adesso-.
-mamma-
dice
Chiara abbracciandola -piccola,
piccola mia, è
finita adesso ti libero- una
volta libera
Ash prende in collo la piccola -non
azzardarti
piu ad avvicinarti alla mia famiglia- dico
prendendolo a pugni e a calci -papi-
-no,
resta qui- con la
coda dell'occhio vedo
Ashley mettere giu Chiara e girarla contro il suo petto per evitare
che guardi
-basta
Jay, così lo
ammazzi- mi dice J -ha
imparato la lezione-
lo solleviamo di peso e
lo chiudiamo nel retro del furgone.
mentre
ancora urla vado da
Ashley e Chiara -cucciola-
in
ginocchio sulla sabbia misto terra del fiume la prendo tra le
braccia -stai bene?-
le
domando dieci volte, la sollevo e mi avvicino ad Ash
-ragazzi, meglio andare, se qualcuno a ha visto la scena tra poco
arriva la polizia- dice
J avvicinandosi a
noi.
in
macchina non vola una
mosca, mi limito a osservare la situazione, Chiara dorme tranquilla
nell'abbraccio di Ash .
mi
domando se finalmente,
adesso, Tom smetterà di tormentare la mia famiglia.
siamo
ancora sulla strada
per tornare verso casa -buongiorno
piccola-
Chiara si
è appena svegliata e adesso
reclama cibo - tra
poco c'è un area di
servizio- annuncio.
pochi
minuti dopo siamo
nel parcheggio dell'area di servizio, non c'è molta gente i
posti
sono quasi tutti liberi.
le
porte scorrevoli si
aprono e noi entriamo, ci dirigiamo al bar
-cosa vuoi mangiare Chiara?- storge
l bocca
osservando la vetrina -mmm,
quello-
risponde indicando un panino -ok-,
lo prendo e lo pago e raggiungiamo Ash al tavolo. mi siedo accanto ad
Ashley e insieme osserviamo Chiara che mangia il suo panino,
è Ash a
rompere il silenzio -secondo
te non si farà
piu vivo?- ci metto
un po a rispondere, mi
stavo domandando la stessa cosa, continuo a guardare Chiara cercando
una risposta che non arriva -non
lo so, Ash-
sotto il tavolo le
prendo la mano.
dopo
poche ore siamo di
nuovo a casa, sulla strada abbiamo trovato un mucchio di traffico ma
finalmente siamo arrivati.
finisco
di mettere in
ordine la cucina mentre Ash va a chiamare Chiara, è ora di
andare a
letto -Chiara,
è ora di andare a nanna- la
raggiungo in sala
-non voglio dormire-
incomincia Chiara -perchè
no?- le
domanda Ash avvicinandosi a lei, mi avvicino a lei sedendomi sul
divano -perchè
no- -lo sai chei davvero
antipatica quando fai così?- -non è vero-
dice arrabbiata -si
che è vero- -ok Jay
abbiamo capito, dillo alla mamma perchè- si
siede anche lei sul divano, la prende in braccio e poi si avvicina a
me sempre con nostra figlia in braccio -su
ti
ascoltiamo- la
incoraggia -perchè
c'è l'uomo cattivo- dice
raggomitolandosi
contro il petto di Ash -chi
è l'uomo
cattivo?- le
domanda Ashley. ma rispondo io
per Chiara -Tom- nel
mentre che dico Tom un tuono rompe il silenzio -mamma-
Chiara si stringe
ancora di piu ad Ash
-è
solo un tuono-
un altro tuono nella notte -ragazze,
vado a
mettere dentro la moto- dico
alzandomi dal
divano e prendendo le chiavi -quando
torno
devi essere a letto- ed
esco prima che
cominci a piovere.
-andiamo,
oh fatto-
chiudo il garage e torno dentro casa mentre Ash sta scendendo le
scale -andiamo anche
noi a dormire- mi
dice venendomi in contro -si
andiamo - saliamo
le scale e andiamo in camera.
-ho
paura, ora l'uomo cattivo mi trova e mi mangia- Chiara chiude
gli occhi spaventata, l'uomo cattivo, Tom, è rimasta con lui
per
solo un giorno ma l'ha terrorizzata, tutte le promesse che le ha
fatto, che sarebbe tornato se fosse scappata, che l'avrebbe mangiata,
di aver paura di notte che si sarebbe seduto sul lettino se non
avesse fatto come le aveva detto.
in
piu c'e il temporale
che batte contro la finestra, seduta con le gambe contro il petto
con la schiena appogiata al muro davanti la finestra -l'uomo
cattivo mi vole mangiare, mamma- un tuono
dopo l'altro rimbombano nella notte e nella testa della piccola
Chiara, piccole lacrime cadono dagli occhi verdi e tristi.
si
alza sempre con le
lacrime agli occhi e si avvicina alla finestra, il cielo nero senza
neanche una stella che faceva capolino, nella mente risuonavano le
parole di tom- se
scappi io ti troverò- si
allontana immediatamente dalla finestra come scottata, un altro
tuono, seguito da un lampo che rischiara la notte, l'ombra di un
albero la spaventare, fa un altro passo in dietro e si scontra con
qualcosa, spaventata si gira con gli occhio chiusi, delle braccia
calde e forti l'abbracciano e immediatamente si dimentica di tutto,
si sente sollevare da terra, non le importa dove la stia portando si
sente talmente al sicuro che si addormenta poggiando la testa sulla
spalla dell'uomo che l'adagia nel letto.
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vi
prego ditemi che non fa schifo che sono i crisi
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