Autrice:
PrincesMonica
Titolo:
L490
Rating:
Per tutti
Disclaimer:
Jared Leto non mi appartiene (per ora), quello che scrivo è
tutta
finzione. Scrivo solo per divertimento e perchè ne sento il
fisico
bisogno. Non scrivo a scopo di lucro.
Note:
questa Fic sarebbe il terzo capitolo di una specie di Fan Fiction in
comune che ho scritto con Artemide82. Lei ha scritto il primo,
Hurricane, io il secondo, Alibi e adesso il terzo. In realtà
la
nostra amica Nicole, alias Blue_moon aveva scritto la sua terza
parte, ma ho voluto lo stesso cimentarmi con il mio finale, molto
più
disincantato e malinconico.
Vi
lascio i link se volete leggere quello che è venuto prima:
Hurricane:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=437687
Alibi:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=446079&i=1
Dedicata
a Sara perchè saperla felice è uno dei
più bei regali di Natale da
poter ricevere.
Il
vestito è perfetto.
Scende
sul mio corpo come una cascata di seta ed organza, bianco come un
purezza che mi ha abbandonato anni or sono, ma non solo quella del
corpo, fardello inutile per una ragazza piena di vita, ma,
soprattutto, la purezza della mia anima. Quella è sbiadita
nel
tempo, persa sempre di più ad ogni incontro con Jared, ad
ogni sua
carezza, ad ogni suo bacio.
Ad
ogni sospiro che emettevo dalla mia gola pienamente soddisfatta da un
amplesso che non avrei dovuto provare, almeno non con lui.
Mi
sto per sposare.
Ed
è per questo che sto piangendo, perchè non mi
sposo con l'uomo che
vorrei io, bensì con quello che mi è stato
scelto. E a cui io non
ho saputo dire di no per non dare dispiacere e per paura.
Ora
sono qui, davanti al prete che sta per sancire la mia vita.
Tutti
sono felici qui dentro, piangono, sorridono, si passano i fazzoletti.
L'omelia è stata toccante e le promesse che ci siamo
scambiati erano
pura poesia. Peccato che la mia promessa era stata scritta per un
altro uomo, per l'unico uomo che mi sta guardando con le labbra
serrate e una durezza nello sguardo che non avevo mai scorto, almeno
non verso di me.
Dietro
le sue iridi grigie si agitano parecchi sentimenti: la rabbia, in
primis, perchè fino all'ultimo ha sperato che io lo seguissi
con lui
nel folle progetto del tour europeo, la tristezza perchè sa
che mi
sta perdendo. L'amore... quello che è bruciato tra noi fin
dal primo
incontro, quello che non svanirà probabilmente mai, anche se
verrà
attutito dalle ceneri della nostra passione.
Bacio
l'uomo che è appena diventato mio marito e mi rendo conto
che vivere
con lui ogni giorno sarà un inferno, perchè al
solo tocco delle sue
labbra io mi sento male. Non sono le stesse labbra brucianti che
hanno marchiato la mia pelle fino a farmi urlare e le sue dita non
sono le stesse affusolate che mi hanno sfiorato per giorni facendomi
venire i brividi.
Lui
non è Jared.
Quando
scendo i gradini dall'altare verso la porta della chiesa, vedo
Shannon e capisco immediatamente che lui sa tutto. Lo capisco dai
suoi occhi colmi di rancore, perchè sa che suo fratello sta
male a
causa mia e di nessun altro. E se potesse mi ucciderebbe all'istante,
solo la mano di Jared sul suo braccio lo riesce a tenere fermo.
E
poi lui... lui, perfettamente vestito con un completo di CK grigio,
sicuramente fatto su misura per lui. È teso, ma riesce a
fare un
sorriso tirato a beneficio del mio sposo.
“Congratulazioni
ragazzi.” Gli porge la mano e poi si china su di me.
Il
suo profumo mi colpisce come uno schiaffo.
Sa
di lui, sa di sesso, sa di proibito.
Indugia
quel poco che gli basta per sussurrarmi all'orecchio e per farmi
tremare come una foglia.
Continuo
a camminare verso l'esterno e la consueta cascata di riso che mi
attende, con in mente la sua voce e una sentenza che neppure lui
riesce a capire quanto sia vera e profonda.
“Non
ti abbandonerò mai.”
No,
Jared, non puoi farlo.
C'è
qualcosa, o meglio, qualcuno, che ci legherà per tutta la
vita e
che, molto probabilmente, mi ricorderà all'infinito l'errore
che ho
fatto oggi.
E
se nascerà con i tuoi stessi occhi, sarò
condannata al dolore
eterno di averti sempre vicino a me, senza poterti veramente avere.
Sono
una vigliacca, non riesco neanche a dirti addio, non ti lascio
neppure in pace, so che continuerò a venire da te
perchè sei
l'unico che mi potrà capire fino in fondo, l'unico che
riuscirà mai
ad alleviare il mio dolore, come se fossi il mio antidolorifico, il
mio anestetico.
Il
riso cade su di me, impigliandosi sui capelli e mi da la scusa
perfetta per chinarmi e disperdere sul selciato quell'unica lacrima
che posso permettermi in questo giorno.
Quell'unica
goccia di dolore che ha un solo nome.
Jared.
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