Un angelo da un altro mondo

di Norash Robin
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-Sono qui,non cedere-.                                  

Robin sentiva una voce singhiozzante gridare queste parole.C'era qualcuno lì con lei;L'aveva percepito,quando,sul treno,aveva avuto l'impressione di ricevere una carezza ogni volta che stava per piangere e una ninna nanna ogni volta che stava per addormentarsi. L'aveva sentita,quando Spandine le faceva percorrere le scale tirandola per i capelli quando,senza motivo, la picchiava.Di chi era quella voce?                          

-Non mollare.Non adesso.Loro sono qui,qui per te,ti stanno aspettando.So cosa hai provato in questi anni.Il legame che ci unisce è profondo, ed io sento nel vento il tuo respiro,sento la tua voce in ogni rumore,in ogni canzone.E ora "angelo mio" chiudi gli occhi,fai un respiro profondo e cerca di seguire la mia voce.Io sarò con te fino a quando vorrai-.                                          

 La bambina urlava queste parole,le urlava con il silenzio della disperazione,un silenzio che,ahimè,anche lei conosceva; allora fece come le disse la voce.Dunque chiuse gli occhi e se la ritrovò di fronte:in lacrime,con gli occhi rossi per il pianto e i capelli arruffati,che pregava affinchè lei si salvasse.
Poteva vederla ma non toccarla,era come se un vetro si interponesse fra loro due.                   
Si guardarono negli occhi,scavarono nei loro cuori e infine Robin disse:

 -Tornerò un giorno,e staremo insieme.E' una promessa-. 
 
Detto questo respirò forte e si ritrovò di nuovo in quell'inferno con Spandam al suo fianco che rideva felice del suo trionfo.                            
Fu allora che spinse Spandam da un lato e si aggrappò con i denti al ponte:non voleva morire ,non ora che la sua vita aveva finalmente trovato un senso.




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