Reflection
*
Sempre la stessa storia.
Sua madre nemmeno
se ne rende conto: lo guarda, lo coccola, è sua complice nei
giochi più innocenti. Gli accarezza la fronte e lo lascia
allenare con i bastoni, accettando di fare la lotta per finta e ridendo
quando lui vince. Dice che è fiera che suo figlio sia
coraggioso e gli raccomanda di essere sempre buono.
Poi si ferma e lo
guarda con quegli occhi vacui e distanti, un accenno morto di sorriso
sulle labbra, e le sue ciglia diventano umide.
E allora Shigeru
sente quel nodo allo stomaco e una sensazione di devastante vuoto
dentro di sé, e l’istinto gli dice che mamma lo
sta fissando, ma non lo
vede.
In momenti del
genere si odia.
Si detesta
perché i suoi occhi hanno la sua
stessa tonalità dorata e ha capelli fulvi e ispidi come gli
aculei di un riccio, così simili ai suoi.
E
perché non riesce a muoversi, quando Masa gli raccoglie quei
soffici ciuffi castano rossiccio in una mano, tirandoglieli dolcemente
indietro fino a riunirli in un abbozzo di coda, gli sorride con le
lacrime agli occhi, lo abbraccia e bisbiglia quel nome, Sano, che
già sta sbiadendo dalla loro memoria.
Si detesta,
perchè è la copia in miniatura di suo padre e
vedersi allo specchio e ricordarlo continuamente è orribile,
ma non dice nulla, aspettando che mamma torni a vedere lui, non l'ombra
di un uomo che non esiste più. Non Harada Sanosuke, capitano
della decima unità, marito devoto, disperso nell'ultima
battaglia dello Shogitai - fantasma.
È
troppo piccolo per sapere certe cose, ma non così piccolo da
non riuscire a capire.
Suo padre
è morto e non tornerà, ma nessuno –
né la mamma, né Shinpattsuan, quando lo viene a
trovare- riesce a fare a meno di cercare il suo riflesso in lui.
Ed è
questo che fa più male.
[At the temple, there is
a poem called "Loss", carved into the stone.
It has
three words...but the poet has scratched them out.
You
cannot read "Loss"... Only feel it.]
*
NDA: Nè
Masa nè Shigeru sono personaggi che mi appartengono o che mi
sono inventata. Sono stati la moglie e il figlio del vero Harada, ed
è in memoria che questa flash è nata. 324 parole
per la mancanza.
Non bastano comunque.
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